Ho buttato giù qualcosa sulla coppa del mondo.Sono poche righe,ma almeno così dò l'impressione di far qualcosa!! Forse questo testo non coinciderà in modo perfetto con la linea che stiamo seguendo ma ho scritto quello che mi passava per la testa,pensando che tutto si potrà modificare facilmente!
Quattro anni dopo la Coppa del mondo di Quidditch
«‘Gio-ooorno ...» salutò Ron esibendosi in un enorme sbadiglio. Harry e Ginny erano già seduti da un pezzo al tavolo dei Grifondoro. «Dov’è Hermione?».
«Non si è ancora vista. Sono andata nella sua stanza come ogni mattina, per scendere insieme, ma era già sparita» rispose Ginny.
Ron ci mise un po’ ad afferrare il senso di quelle parole, un po’ perché ancora assonnato, un po’ perché non capiva cosa ci fosse di più importante della colazione! Fece spallucce e si allungò per riempirsi il piatto.
Harry e Ginny intanto continuarono la discussione in cui erano immersi prima dell’arrivo di Ron: «Ti dico che ieri sera era tutta indaffarata… non mi ha degnato di uno sguardo! Ho cercato di parlarle, volevo chiederle un parere sul tema di Willis».
Lui e le sue stramberie pensò Harry. «Ma si è limitata a dire: "lasciami stare Harry, ho un sacco di cose da fare!"».
«Dai Harry, anche Hermione avrà i suoi impegni, mica come te e questo qui» indicò con una smorfia di disgusto suo fratello, affacendato in una dura lotta con un pezzo di salsiccia infilatosi tra i denti «che non avete mai niente di più impegnativo da fare che pensare ad una nuova strategia di Quidditch o ad ingozzarvi?»
Harry si sentì un tantino offeso.
Nuova strategia di Quidditch? Certo che doveva pensarci: dovevano vincere! Era o no il capitano della sua squadra? E poi… lui era un Auror: come poteva Ginny dire che non avesse nulla a cui pensare? Dopo tutto quello che stava succedendo in quei giorni!
«Ehi …» s’intromise Ron dopo aver mandato giù un boccone mostruoso «ma voi allora
sapete dov’è Hermione?».
«No Ron, ti ripeto: non sappiamo un bel niente!» disse Ginny.
«Ma come? Harry stava dicendo ...».
«Dicevo che ieri sera era tutta presa da non so ché!».
«Scusate… ma io dov’ero?» chiese Ron dubbioso.
«Eri a letto, cretino! Ti sei addormentato di botto in Sala Comune, nemmeno con uno Stupeficium avremmo ottenuto lo stesso risultato! E ti credo: hai mangiato la cena di mezza Casa!» rispose Ginny esasperata.
«Ah sì …» rammentò Ron. «Mi passi il giornale Harry?» chiese all’amico allungando il braccio in direzione della Gazzetta del Profeta.
«Tieni, non sbavarci sopra,vorrei leggerla dopo!» recitò Harry facendo l’occhiolino a Ginny, che rise. Ron borbottò qualcosa che suonava come “idioti….” e si buttò a capofitto sulla Gazzetta.
Harry prese la mano di Ginny e la strinse forte.
Com’è bello poterla avere qui,vicino a me… pensò, e si allungò per darle un bacio. Non c'era un motivo per darglielo... ma Ginny era lì accanto a lui e solo il fatto di poterla baciare era un motivo sufficiente.
«Ehi!» esclamò Ron all’improvviso. Harry si voltò verso l’amico con aria interrogativa e un pò stupita.
Possibile che Ron non si sia ancora abituato a vederci insieme? Cosa si aspetta? Che continuiamo a guardarci in faccia e a chiacchierare del tempo? pensò Harry.
«Guardate qui, guardate qui!» disse Ron mostrando ai due un articolo di giornale. Harry, sollevato, diede un’occhiata e subito capì il perché tutto quell’entusiasmo da parte dell’amico: l’articolo in questione parlava della Coppa del Mondo di Quidditch! Come aveva fatto a dimenticarsene? E dire che quattro anni prima, quando si era tenuta in Inghilterra, lui c’era stato: maghi di tutte le nazionalità,di tutte le età, che frequentavano scuole di cui lui non conosceva neanche l’esistenza. Si ricordò dell’entusiasmo che coinvolgeva tutti e del “vero” Quidditch che aveva visto giocare… un’esperienza unica! Poi però i suoi pensieri furono invasi dagli oscuri eventi verificatisi in quell’occasione: i Mangiamorte, Babbani per aria… ma soprattutto il Marchio Nero! Il marchio di Voldemort, che preannunciò la rinascita del Signore Oscuro.
Scosse la testa per liberarla da quei cupi ricordi proprio mentre Ron diceva «Ti rendi conto, Harry? Ce lo siamo tolti dalla testa! Caspita …» si interruppe. «Quest’anno c’è anche la squadra italiana!» riprese stupito, ma subito il suo tono di voce cambiò. «Per tutti i cilindri canterini... ha già eliminato l’Inghilterra! Abbiamo perso trecentoventi a trenta! Che schifo …» concluse deluso. «Co-cosa?» sbottò all’improvviso.
«Che c’è?» chiesero Harry e Ginny all’unisono
«Quest’anno la Coppa del Mondo si terrà in ...»
«In America, Weasley, in America …» intervenne Hyde che passava di lì, con voce annoiata «Ma dove vivi? È vero che in questo castello» e diede uno sguardo spavaldo alla Sala Grande e agli studenti intenti a chiacchierare e fare colazione «siete rimasti un po' indietro... ma non sapere della Coppa del Mondo!» disse sghignazzando. «Quest’anno se ne vedranno delle belle, altro che il vostro insulso stadio!» concluse allontanandosi con aria di superiorità.
«Questi Americani! Sono dei veri …».
«Ron! La smetti??» disse Hermione con aria sconvolta all’imprecazione del ragazzo.
«E tu da dove spunti fuori,eh?» chiese Ron. Hermione gli lanciò uno sguardo torvo e prese posto al tavolo di fianco a lui, salutando Harry e Ginny. «Ero in biblioteca …». Ron alzò gli occhi al cielo,diede un morso alla salsiccia e sospirò con fare rassegnato…
Questa "sottospecie" di testo è stata realizzata da me medesima con la collaborazione di Rem e della sua immancabile ironia Meglio precisare però,altrimenti Rem...ti rovino la reputazione!!! La parte noiosa è la mia,cose tipo "Per tutti i cilindri canterini!" sono di Rem