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 Il quadro in biblioteca

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FelpatoBlack

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MessaggioTitolo: Il quadro in biblioteca   Il quadro in biblioteca EmptySab Feb 23 2013, 16:32

Come promesso, ecco il testo nel quale c'è il ritorno di Hermione, insieme con Ginny, Luna e Neville. Cool Ovviamente non è per il capitolo in lavorazione, ma intanto lo metto comunque.
Come sempre, leggete e, se vi va, commentate! Razz

Parte 1: Il quadro in biblioteca

Hermione si stropicciò gli occhi, sbadigliando sonoramente. Era tutta la sera che stava sfogliando libri su libri, per trovare anche la più piccola informazione su come fosse stato possibile il rapimento di Ron al Lago Nero, ma tutto quello che aveva trovato era stato, rispettivamente, un tomo di nozioni biologiche sulla geografia morfologica dello specchio d'acqua di Hogwarts; aveva anche sfogliato per l'ennesima volta il paragrafo che affermava l'impossibilità del castello di essere espugnato e penetrato, ma niente di nuovo si era aggiunto alle informazioni in suo possesso.

Controllò l'ora, e si accorse di essere tremendamente in ritardo: dopo la partenza improvvisa di Harry, infatti, lei e Ginny si erano messe d'accordo di incontrarsi ogni sera di fronte all'entrata della Stanza delle Necessità, poco prima di andare a letto, per tentare di trovare una soluzione ai problemi che affliggevano tutti quanti nella scuola; nei giorni seguenti, poi, si erano aggiunti a loro anche Neville e Luna, disposti ad aiutarle nelle ricerche.

Dopo aver raccolto la penna e l'inchiostro, Hermione si accinse a radunare anche i libri presi in prestito e a metterli dentro la sua borsa, per poi andarsene e permettere a Madama Prince, la bibliotecaria che stava aspettando impazientemente dietro la sua scrivania, di chiudere tutto; tuttavia, mentre si stava alzando, guardò distrattamente verso uno scaffale, sul quale era appoggiato, simile a una fotografia, un piccolo dipinto racchiuso in una cornice opaca per gli strati di polvere che su di essa si erano posati nel corso degli anni.

Il soggetto impresso nella tela raffigurava un paesaggio campestre, con un grande prato verde sotto a un cielo azzurro; sullo sfondo c'era una piccola casa rurale con una ruota di legno, che girava lentamente spinta dal corso del fiume. Sulla parte sinistra del dipinto si stagliava un grande albero, la cui chioma si muoveva seguendo il vento estivo e cambiando tonalità di verde in base all'angolo col quale veniva colpita dalla luce del sole, che splendeva in un tramonto molto luminoso.

«Che strano» disse tra sé e sé la ragazza, «sono sette anni che frequento la biblioteca, ma non ho mai notato quel piccolo quadretto campestre sulla mensola».

Con grande disappunto di Madama Prince, Hermione, incuriosita, si avvicinò al paesaggio su tela: era davvero bello! I colori erano tanto brillanti che sembrava fosse stato dipinto solo da poche ore, mentre i dettagli erano rifiniti tanto bene da far pensare ai quadri dei Realisti francesi dell' 800. Mentre era ancora intenta ad osservare la scena, alla ragazza tornarono in mente i pomeriggi passati nel parco del castello in compagnia di Harry e Ron, tutti insieme e felici sebbene la costante minaccia di Voldemort incombesse su di loro. Una lacrima le scese lentamente sulla guancia, mentre tentava in tutti i modi di trattenersi e di farsi forza: doveva fare qualcosa, doveva trovare Harry e, insieme con lui, dovevano andare a cercare Ron e liberarlo dalle grinfie dei Maghi Oscuri che lo avevano rapito!

Tanto era persa in questi pensieri, che non si accorse dell'avvicinarsi di Madama Prince, che stava andando a spegnere le candele sui tavoli e a rimettere in ordine i volumi lasciati dagli studenti usciti di fretta. Ridestandosi con un sussulto, inspirò a fondo, poi fece per allontanarsi verso la porta, ma un movimento quasi impercettibile ridestò la sua curiosità, tanto che strinse le palpebre, dato che si era fatto molto scuro intorno a lei, e si avvicinò fin quasi a toccare il quadretto per vedere cosa si stesse muovendo in modo tanto veloce sulla tela.

Quando la figura divenne più chiara, Hermione pensò di avere un'allucinazione per la troppa stanchezza: non poteva essere Harry quello che la stava guardando appoggiato all'albero. Fece un passo indietro, spaventata, ma mise un piede in fallo e, nel tentativo di aggrapparsi a qualcosa per non cadere, colpì la pila di libri che doveva prendere con sé, la quale le cadde rovinosamente addosso.

Come un falco in agguato, Madama Prince sbucò da dietro una delle librerie e, gridando come una pazza, si lamentò per i "poveri libri" che lei aveva appena "maltrattato"; Hermione, dal canto suo, si scusò in fretta e si offrì di raccogliere tutto, ma la bibliotecaria la allontanò con la mano e si chinò lei stessa a raccogliere ciò che era a terra. Mentre Madama Prince era intenta a mettere tutto a posto, la ragazza, meccanicamente, si avvicinò alla libreria e mise in borsa il quadro con la piccola figura che si stava ancora riprendendo accanto all'albero; poi, scusandosi ancora con la bibliotecaria (che non aveva ancora smesso di borbottare e biascicare la sua indignazione), si diresse velocemente fuori dalla biblioteca e corse difilato fino al corridoio di Barnaba il Babbeo, dove la stavano aspettando i suoi amici.

«Dov'eri finita, si può sapere?» le chiese Ginny, non appena Hermione si fu fermata davanti a loro per riprendere fiato, «ti stiamo aspettando da quasi mezz'ora. Ma va tutto bene?» disse ancora, quando vide che stava ancora ansimando.

«Vi dico tutto dentro: è una cosa incredibile, oltre che difficile da spiegare».

Ancora perplessi, Ginny, Luna e Neville si strinsero nelle spalle; poi passarono tre volte davanti al muro del corridoio, concentrandosi,finché non apparve la porta della Stanza delle Necessità. Quando entrarono, si trovarono in una grande stanza, dal soffitto a volta alto come quello di una cattedrale; le pareti erano tappezzate quasi completamente di pannelli di legno, sui quali, con delle puntine, erano fissati molti fogli, con annotazioni e appunti su tutto ciò che sapevano sulle protezioni di Hogwarts e sul rapimento di Ron. Al centro della stanza c'era un grande tavolo, ingombro di carte e di piume d'oca sporche d'inchiostro, il quale era illuminato da alcuni candelabri a tre braccia.

Dopo che tutti e quattro si furono riuniti proprio intorno al tavolo, Hermione li radunò attorno a sé e, dopo aver estratto il quadro che aveva trafugato dalla biblioteca, lo appoggiò sulla superficie di legno con timore quasi reverenziale; gli altri, incuriositi, si guardarono perplessi, poi Neville chiese: «Scusa, Hermione, perché tieni un quadro dentro la borsa? E perché lo hai portato qui?».

Luna lo guardò con la sua solita aria sognante, poi disse: «Ma è ovvio, no? Quando si sente sola, tira fuori il quadro e parla con colui che lo occupa; penso che lo abbia portato qui per presentarlo anche a noi».

Hermione sollevò gli occhi al cielo, poi si rivolse ai suoi amici: «Ho preso questo quadro dalla biblioteca, stava su una mensola vicino alla sezione 700, quella con i volumi sull' Arte. Stavo mettendo tutto via per venire qui, quando qualcosa ha attirato la mia attenzione»; poi, mentre gli altri la stavano guardando incuriositi, disse ancora: «Coraggio, fatti avanti».

In quel momento, da dietro l'albero sbucò la piccola figura che Hermione aveva visto avvicinarsi dal fondo del quadro. Le reazioni furono di completo sbigottimento: Neville spalancò la bocca creando una "o" molto buffa, Luna salutò sorpresa dicendo, come se fosse la cosa più naturale del mondo: «Oh, Harry è dentro il quadro. Ma non dovrebbe essere morto prima di poter avere un quadro magico?», Ginny infine si alzò spaventata e si mise una mano davanti alla bocca, come per soffocare un gemito. Probabilmente stava per mettersi a piangere.

«Lo sapevo... lo sapevo che sarebbe andata a finire così, gliel'ho detto: "Stai attento, perché ti ammazzo se muori"» disse in un sussurro, poi si sedette pesantemente sulla sua sedia, guardando di fronte a sé con sguardo vuoto.

«Non è esatto» disse la piccola figura dal quadro. «Anche se gli assomiglio molto, sappiate che io non sono Harry, ma suo padre James. Se non mi credete, guardatemi gli occhi, e vedrete che non sono verdi come quelli di sua madre» continuò poi, guardando a turno i presenti. «Se lo volete, posso raccontarvi cos'è successo a Harry. Mi ha detto di dirvi che sta bene e che si scusa per essersene andato di corsa e di nascosto, ma è andato con Draco Malfoy e Bryan Hyde alla ricerca di Ron. Adesso stanno bene e sono al sicuro, nella dimora di famiglia».

Hermione drizzò le orecchie: «Ha detto "dimora di famiglia"?».


(Continua...)
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Ludovic Bagman
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MessaggioTitolo: Re: Il quadro in biblioteca   Il quadro in biblioteca EmptyLun Feb 25 2013, 10:32

figata di testo phelphs Very Happy che a mio parere può "benissimamente!" spiegarci cosa abbia fatto Hermione in assenza del nostro eroe quattrocchiano... ovviamente visto che scriviamo dal punto di vista di Harry non si può metterlo in bozza ma.. ripeto... mi piace! Wink

Citazione :
Hermione drizzò le orecchie: «Ha detto "dimora di famiglia"?».
sa un po' da animale eh... Razz bruttino
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FelpatoBlack

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MessaggioTitolo: Re: Il quadro in biblioteca   Il quadro in biblioteca EmptyLun Feb 25 2013, 21:02

Grazie Ludo. Sinceramente sto pensando a un modo per far incontrare Harry con Hermione o Ginny almeno (ovviamente per più avanti nel libro), e allora forse faccio spiegare dalla ragazza come sono andate le cose al castello, tipo:

"Sai, Harry, non siamo stati con le mani in mano, ma abbiamo fatto..."

con commenti e domande da parte di Harry. Mi piacerebbe che quelli al castello trovassero carte informazioni, mentre Harry, Draco e Hyde altre, e che poi, insieme, riuscissero a trovare la soluzione ai loro problemi.
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MessaggioTitolo: Re: Il quadro in biblioteca   Il quadro in biblioteca EmptyLun Feb 25 2013, 23:39

allora.

per quanto possiamo ammettere che la situazione dei ritratti della Galleria dei Peverell sia fuori dal comune; per quanto possiamo dire che si, ovviamente alcuni soggetti (vedasi Dwyllis e il preside Black) possono muoversi da una ritratto all'altro; per quanto conosciamo casi in cui anche gli esseri umani (in carne e ossa) siano 'passati attraverso i quadri' (vedasi il quadro di Ariana Silente e il suo strano legame con la Stanza delle Necessità), nonostante tutto questo continua a sembrarmi troppo strano questo legame tra James-Quadro|Harry-Quadro|Maniero|Hogwarts.

per scambiarsi messaggi, anche in tempo reale, ci sarebbero i famosi canguri (ce li siamo dimenticati?) e gli specchi gemelli vanno benissimo per parlarsi 'guardandosi'.

senza contare che Harry-Quadro non è Harry-Harry. La coscienza dell'uno non corrisponde a quella dell'altro. Harry-Quadro è un'entità a se stante, che agisce e pensa con la sua testa, diversa da quella di Harry-Harry.
Hermione parlerebbe con Harry-Quadro, e a lui riferirebbe ogni cosa, a meno di ammettere il fatto che Harry-Quadro 'lavori' per Harry-Harry... ma perchè dovrebbe?

secondo me è questo il motivo principale per cui la Row non ha mai pensato a una situazione del genere. nei quadri 'magici' c'è la coscienza di chi è rappresentato, Silente diventa quadro a meno di mezzora dalla sua morte... non c'è neanche qualcuno che li dipinga...! semplicemente, qualcuno 'diventa' quadro quando non c'è altro modo per continuare a dispensare consigli.

almeno, questo è quello che penso io.
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Dan

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MessaggioTitolo: Re: Il quadro in biblioteca   Il quadro in biblioteca EmptyMar Feb 26 2013, 15:19

A me questo testo e piaciuto molto =) Bravo Phelps!
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MessaggioTitolo: Re: Il quadro in biblioteca   Il quadro in biblioteca EmptyMer Apr 03 2013, 21:43

Mentre mettiamo a posto le ultime cose nella bozza, sono andato avanti col testo su Hermione & compagnia: questa è la seconda parte.

Hermione si fece attenta: «Ha detto "dimora di famiglia"?».
James si rivolse direttamente a lei: «Si, Harry è stato portato al Maniero (è così che la chiamiamo) da Draco e Hyde, e lì mi ha incontrato. Tu devi essere Hermione, giusto? Harry mi ha detto di chiederti scusa da parte sua per essere scappato di nascosto dalla Tana; poi ha detto che non vi dovete preoccupare e che presto tornerà col vostro amico rapito».
Hermione lo fissò a lungo, in silenzio, poi parlò: «Come facciamo a raggiungerlo?».
Ginny, Luna e Neville la guardarono, mentre James smise di sorridere: «Cosa vuoi dire con questo?».
«Quello che hai capito: voglio raggiungerlo e aiutarlo. Non ho nessuna intenzione di aspettare qui mentre lui cerca di riportare Ron in salvo, e penso che questo valga anche per loro» terminò, indicando con un cenno gli amici, che le si fecero vicini, come per sostenere le sue parole.
James ci pensò su un po', poi disse: «Mi dispiace, ma non penso che a Harry farebbe piacere che vi avventuraste in questo viaggio pericoloso. Aspettate, prima di protestare! Con questo non ho detto che non vi aiuterò, solo che dovrete farlo da qui: sinceramente non penso che Minerva voglia che ve ne andiate anche voi».
«Allora, cosa possiamo fare?» si arrese Ginny, dopo aver pensato per un po' alle parole appena pronunciate dal padre di Harry.
«Non so, cercate nei libri, chiedete informazioni a tutti qui al castello, insomma fate qualunque cosa possa aiutarli; l'unica cosa che so è che hanno una traccia, ma niente di più».
Hermione si fece avanti: «Ehm, spero non vi siate dimenticati che abbiamo ancora il manoscritto di Azucena, oltre a una cosa che ho trovato in biblioteca e che forse può aiutarci».
«Cosa vuoi dire? Hai trovato qualcosa?» fece ansiosa Ginny.
«Tra i libri che parlano di Durmstrang qui a scuola non ho trovato niente, ma ho pensato anche a un'altra via, dal nome ben preciso: Viktor Krum».
Ginny era sbalordita: come avevano fatto a non pensarci prima? Avevano un informatore sul campo, e non lo avevano ancora sfruttato a dovere. «Cosa ti ha detto?» chiese.
«Beh, ha detto che una persona con questo nome non l'ha mai sentita, però è andato a controllare per bene anche tra i premi e le borse di studio assegnate agli studenti meritevoli, e lì ha trovato una tesi sugli animali che vivono nel Mare del Nord presentata proprio da una certa Azucena Tomislav, quando quest'ultima faceva il quinto anno. Essendo datata 1963, possiamo dedurre che dovrebbe essere nata circa vent'anni prima (dunque nel 1943) e che, in questo momento, ha circa ottant'anni».
«Cavolo, Hermione, ti sei data proprio da fare!» esclamò Neville, guardando ammirato la ragazza.
«Aspettate, perché c'è altro: pare che non fosse l'unica Tomislav a frequentare la scuola in quegli anni».
Nella Stanza delle Necessità calò un silenzio di tomba, che venne rotto poco dopo da James: «Ehm, se non vi dispiace io adesso dovrei andare. Volete che porti un messaggio a Harry?».
Hermione, vedendo che gli altri erano ancora troppo scossi per la notizia che aveva appena dato, gli rispose di salutarlo da parte di tutti loro e di augurargli buona fortuna; inoltre gli chiese di riferire ad Harry che loro stavano continuando a lottare anche da Hogwarts, e che non erano i soli.
«Anche la McGranitt sta facendo tutto il possibile: passa ore ed ore a confrontarsi con i quadri degli ex-Presidi» concluse, sorridendo all'idea di tutti quei cervelli impegnati a risolvere il loro problema.
James disse che avrebbe riferito il messaggio e scomparve sulla sfondo del quadro, mentre Ginny cominciava ad assimilare la notizia data dall'amica.
«Vorresti dire... che a Durmstrang probabilmente c'era anche un fratello o un cugino di questa Azucena?».
«A quanto pare è proprio così, o almeno Viktor mi ha scritto così».
Tutti tacquero nuovamente, ripensando alla rivelazione sulla fantomatica studentessa. Fu Luna a rompere ancora una volta il silenzio: «E se provassimo a cercare qualcosa su questo parente ancora sconosciuto?».
«Mi dispiace, ma anche lui non compare in nessun libro che ho consultato in biblioteca; forse è solo uno con lo stesso cognome» aveva risposto Hermione, sconsolata.
Neville riprese in mano il manoscritto di Azucena: «Ascoltate un attimo, non dice forse che ha un "fratellone" che sta dalla parte di Grindelwald?».
La ragazza si drizzò sulla sedia: «Dove?».
«Qui, poco prima di menzionare Silente. Sopra, invece, fa alcuni nomi, "Cinereus" e "Nocturnus": non potrebbe essere lui uno dei due?».
Hermione riprese in mano il foglio: in effetti venivano menzionati sia Cinereus sia Nocturnus, insieme, poco dopo, al "saccente fratellone".
«Ragazzi, Neville ha ragione: forse finalmente abbiamo una traccia».
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MessaggioTitolo: Re: Il quadro in biblioteca   Il quadro in biblioteca EmptyGio Mag 09 2013, 10:32

Secondo me è una bella idea anche se ha delle cose da sistemare Very Happy

Primo: Harry e compagnia bella non hanno mai saputo che esisteva un quadro di James Potter parlante?? Cambierei il soggetto del quadro... Sicuramente o Silente o qualcuno gliel'avrebbe detto Razz

Secondo: il punto di vista. A mio avviso prima li fareri incontrare al maniero dei Perevell e poi raccontare da Hermione come ci sono arrivati, e quindi inserire il tuo testo Very Happy

Bravo Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy

PS: evita il corsivo perfavore ;D
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