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MessaggioTitolo: 'Un passo in avanti!' by -TEX-   'Un passo in avanti!' by -TEX- EmptyLun Nov 28 2011, 22:07

Salve a tutti Very Happy!!!

Questo testo ne ripercorre uno già da me pubblicato, HARRY IN MISSIONE, e lo prosegue... Ho apportato le opportune modifiche (per esempio l'aggiunta di Hyde) e in fine un colpo di scena (che in verità nn lo è proprio ;D)... spero vi piaccia questa nuova versione!
Spero di non annoiare chi ha già letto il mio precedente, ma ritenevo necessario aggiornarlo secondo la trama Very Happy!
buona lettura!

UN PASSO IN AVANTI!


Doveva saperne di più sulla Bacchetta. Nulla è eterno, e doveva esserci assolutamente un metodo per neutralizzarla o distruggerla. Una soluzione che già da parecchie settimane cercava vanamente doveva trovarla in venti giorni, senza Hermione e alcuna idea da cui partire.
Una volta evaso dal castello, insieme all’americano, decisero di andare da Olivander, il vecchio venditore di bacchette, anche se dubitava che potesse aiutarli in alcun modo, ma nella situazione delicata in cui erano non potevano permettersi di scartare nessuna possibilità. Per non perdere ulteriore tempo si smaterializzarono direttamente davanti al negozio stando attenti che nessuno li vedesse o peggio che li seguisse. Quando furono certi di essere soli entrarono nel negozio.
La campanella sulla porta annunciò la presenza di un cliente e poco dopo Olivander arrivò dalla cima di una scala scorrevole, attaccata agli scaffali, proprio dietro il bancone. Quando li vide per poco non cadde dalla scala per scendere a stringere la mano ad Harry.
«Potter! È un piacere vederla qui!» esclamò andandogli incontro.
«Il piacere è mio signor Olivander! Vedo che ha rimesso in piedi il negozio!» disse Harry.
La faccia del venditore di bacchette si rabbuiò leggermente forse ricordando la disavventura dell’anno precedente, ma poi tornò serio e gioviale.
«Lui è Hyde» disse presentando il compagno al vecchio venditore di bacchette. Finiti i convenevoli Olivander chiese: «In cosa posso aiutarvi?» penetrandoli con lo sguardo dei suoi occhi color ghiaccio.
«Preferiremmo parlarne in privato e con calma se non ti dispiace» gli rispose Harry gentilmente.
Il vecchio continuò a fissarlo per un’istante ma ad Harry parve un eternità, poi si avviò verso la porta d’ingresso e sostituì il cartello APERTO con quello con scritto CHIUSO.
«Seguitemi» disse loro semplicemente avviandosi dietro gli scaffali da dove aveva fatto il suo ingresso. Il retrobottega era un vero e proprio labirinto di mobili stracolmi di confezioni di bacchette. Ad un certo punto si fermò di fronte ad una piccola porta di legno, che ad un occhio poco attento poteva confondere con il lato di una credenza. Harry e Hyde lo seguivano in silenzio, con le mani sotto al mantello, pronti ad agire al primo segnale di pericolo. Olivander spalancò la porta e con un minimo tocco della bacchetta accese le luci. Si trovarono dentro al laboratorio dell’unico fabbricatore di bacchette dell’Inghilterra. La stanza presentava verso la sua fine un tavolino circondato da quattro poltrone. Poco oltre, si snodava un tavolo a forma di ferro di cavallo ricolmo di vasetti e strumenti e tronchetti di legno di varie lunghezze e colori, che arrivava a ridosso della porta da cui erano entrati. Olivander li fece accomodare e si avvicinò ad un mobiletto poco distante e si girandosi verso di loro.
«Whisky incendiario o Burrobirra?» chiese cordialmente.
«Una Burrobirra, grazie!» dissero ringraziandolo all’unisono i due studenti.
«Ah voi giovani! Preferite roba leggera!» e riempiendosi un boccale si sedette di fronte a loro porgendo le bottiglie di Burrobirra. Ringraziarono e iniziarono a sorseggiare la bevanda.
«Immagino che non sia una visita di piacere ad un vecchio compagno di disavventure» disse lui rompendo il pesante silenzio che era calato nella stanza.
Harry si alzò e attraverso incantesimi non verbali isolò la stanza da eventuali orecchie indiscrete. Hyde si accorse di quanto stava facendo il compagno e si mise a fare altrettanto.
«Solo per precauzione» disse giustificandosi, rivolto al venditore. «In effetti sono qui per una questione importante e delicata che non deve trapelare in alcun modo» proseguì in tono di ammonimento.
«La Bacchetta di Sambuco» disse lui assorto a contemplare il vuoto.
«Esattamente».
«Sapevo che prima o poi saresti venuto da me, ma non pensavo così presto. La situazione deve essere più grave di quello che viene detto dal Ministero» disse lui.
«Infatti, è così. Ci sono dei maghi oscuri che vogliono impossessarsi della bacchetta e … hanno rapito Ron» disse lui fermandosi incerto non sapendo se stava rivelando troppo.
«Povero ragazzo. Immagino che abbiano proposto uno scambio, giusto?» disse lui penetrandolo con lo sguardo e leggendo la risposta affermativa nei suoi occhi.
«Si. Ma non è per questo che son qui. Devo trovare un modo per distruggere la Bacchetta e porre fine al ciclo di morte che si porta dietro da quando è in circolazione. Puoi aiutarmi?»
«No. Per quanto vorrei no. Se fosse una bacchetta come tutte le altre avrei potuto. Basta soltanto spezzarla e privarla del suo nucleo magico con un particolare incantesimo. Ma la Stecca della morte è protetta da centinaia d’anni d’incantesimi che la preservano da qualsiasi graffio, esplosione o maltrattamento. Anche colpendola contemporaneamente con tutte le bacchette che ho venduto nel corso della mia vita non gli faresti un graffio. La magia che la pervade è talmente potente che non ne esiste una su tutta la terra che possa essere talmente forte da poterla distruggere. Mi dispiace ma non posso aiutarvi» disse lui.
«Fa niente. Dovevamo provarci comunque. Non la trattengo oltre e grazie» disse alzandosi tendendogli la mano.
«Aspetta Potter! Non essere così frettoloso. Ho detto che io non posso aiutarti, non che è impossibile. Avevo un libro, Gli Oscuri Segreti delle Bacchette Magiche, che parlava di come potenziare o distruggere le bacchette. Vi era trattato anche questo argomento in modo più dettagliato, ma non ricordo cosa diceva. Mannaggia alla mia memoria!» disse lui cercando di ricordare.
«Ce l’ha ancora questo libro?» chiesero Harry e Hyde alzandosi in piedi sorpresi e sollevati di aver trovato almeno una traccia da cui partire.
«Purtroppo no. Quando vennero qui i mangiamorte portarono via tutto quello che poteva servire al Signore Oscuro per risolvere il problema della connessione tra la tua bacchetta e la sua. Però so dirti chi l’ha presa: erano mascherati ma riconobbi la voce di quel viscido bastardo di Lucius Malfoy. Molto probabilmente ce l’avrà ancora lui!» disse.
Doveva andare a villa Malfoy e chiederlo in prestito o nel peggiore dei casi rubarlo. Facile! Pensò ironico.
«Non so come sdebitarmi Olivander! Mi ha dato un prezioso aiuto!» disse sinceramente. Ora avevano una pista da seguire. Nulla di certo, ma era già qualcosa.
«Hai già fatto abbastanza per me e per il mondo magico per la tua età! Questo è la cosa più importante. Io sono solo un vecchio che non ha più bisogno di niente. Ma se dopo che sarà finita questa faccenda avrai tempo per aiutarmi a trovare un apprendista te ne sarò grato, non vorrei buttare il lavoro della mia vita al vento...» gli disse sorridendo e accompagnando i due all’ingresso secondario della bottega.
«Arrivederci allora» lo salutò Harry.
«E’ stato un piacere conoscerla!» disse Hyde.
«Arrivederci Potter! E abbi cura di te! Lo stesso vale per te ragazzo!» disse loro il vecchio appoggiato allo stipite della porta.
Uscirono che il pomeriggio era praticamente finito e non parve loro una buona idea fare visita a casa del loro ‘acerrimo’ nemico a quell’ora così si diressero verso il centro di Diangon Alley dove affittarono, con falso nome, una stanza in una locanda su una strada secondaria.
Prima di andare a letto Hyde tentò di fare conversazione: «Dai Potter, oggi non è andata poi così male!».
Harry era completamente esausto e riuscì solamente ad annuire prima di crollare addormentato sul letto.


Ultima modifica di -TEX- il Lun Nov 28 2011, 22:11 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: 'Un passo in avanti!' by -TEX-   'Un passo in avanti!' by -TEX- EmptyLun Nov 28 2011, 22:08

*

La mattina dopo pagarono l’oste e si allontanarono. Mentre si dirigeva verso un luogo fuori mano per smaterializzarsi si ricordò delle parole del preside: non era cortese smaterializzarsi direttamente nelle case altrui. Esse devono avere la possibilità di decidere se farti entrare o meno, e poi vi era il rischio di incappare in qualche sortilegio anti intruso. Era già stato a Villa Malfoy, ma aveva visto solamente le segrete e una stanza della casa. La smaterializzazione richiedeva di essere stato almeno una volta nel posto ma lui all’esterno non l’aveva mai vista. Dovevano prendere per forza il Nottetempo. Per non destare sospetti negli stravaganti autisti del mezzo convenne con Hyde che era meglio prenderlo in un luogo comune, fuori dal Paiolo Magico. Si tolse gli occhiali e si avvolse completamente nel mantello per non rivelare la sua identità.
Svoltato l’angolo, si fermò di botto e fece un cenno ad Hyde verso un uomo a pochi metri da loro. Una chioma bionda spuntava da dietro l’edizione mattutina de “La Gazzetta del Profeta”, al tavolino di un bar: anche senza gli occhiali poteva riconoscerla. Era Draco Malfoy in persona.
«Aspettami qui» sussurò all’americano «è una questione tra me e lui» proseguì.
Inforcati gli occhiali si avvicinò e si sedette allo stesso tavolo ma il Serpeverde non alzò nemmeno lo sguardo per vedere chi si fosse seduto di fronte a lui. Aspettò qualche minuto che quegli smettesse di leggere. Poi vedendo che non era intenzionato a farlo decise di interromperlo lui.
«Ciao Draco» lo salutò a bassa voce.
Il Serpeverde, che tutti poteva aspettarsi di vedere, tranne Harry Potter, balzò in piedi dalla sorpresa. Dopo qualche istante di sconcertamento si risedette con un ghigno stampato in faccia.
«Hai il cappuccio in faccia perché qualcuno ti ha sfigurato Potter?» disse come saluto.
«Anche se immagino che ti farebbe piacere, no, nessuno mi ha sfigurato. Meno persone sanno che non sono al castello e meglio è…» replicò Harry.
«Tranquillo, solo se fossi io a cambiarti i connotati sarei contento. E dimmi, come mai ti sei fatto riconoscere dal sottoscritto?» disse rivolgendogli uno sguardo carico d’odio ma anche di curiosità.
«Mi serve il tuo aiuto…» disse Harry semplicemente, decidendo che era meglio giungere al punto subito senza girarci attorno. La reazione di Draco fu proprio come se l’era immaginata.
«TU! Vieni da me a chiedere aiuto??!!» esclamò accendendosi di rabbia «Da quando ci siamo conosciuti non hai fatto altro che rovinarmi la vita e ora vieni da me per chiedere aiuto! Lo sai che da quando ho lasciato Hogwarts, ho cercato un lavoro onesto, ma ho ricevuto solo porte in faccia?? Nessuno vuole avere che fare con me e la mia famiglia!» proruppe con un impeto che stupì Harry che pensava che, come al solito, si sarebbe controllato benissimo. La sua frustrazione doveva essere molta.
«La risposta è no!!» chiuse secco.
Harry si vide svanire dinnanzi la possibilità di mettere le mani su quel libro, ma non potendo abbandonare Ron al suo destino cercò di farlo ragionare: «Tu incolpi me di quanto pensa e dice la gente su di te e sulla tua famiglia, ma non è me che devi accusare, ma voi e basta! Chi ha seguito Voldemort, chi voleva sterminare mezzosangue e babbani? Di certo non io! Ho fatto tutto quello che ritenevo giusto per evitare una cosa che non avrebbe mai dovuto accadere. E tu lo sai che è così! Te ne sei accorto l’anno scorso, quando eri in ostaggio con la tua famiglia di Voldemort, quanto era sbagliato ciò che stava succedendo. Ma sei troppo orgoglioso per ammetterlo. Anche tua madre, alla sua maniera, se ne è accorta!» preso dalla foga si alzò dal tavolo e si mosse verso la strada. Fece pochi passi, ma si sentì richiamare indietro, così si voltò.
«Ok, accetto di aiutarti, ma sappi che non lo faccio per te. Lo faccio per me e per il buon nome della mia famiglia così che non venga ricordata per sempre e soltanto come sostenitrice del Signore Oscuro!» disse stringendo i pugni, tornando a sedersi.
«Cosa ti serve?» chiese con tono fintamente distaccato non riuscendo però a celare del tutto la curiosità.
«In verità è cosa ci serve. Anche Hyde è venuto con me. Comunque non siamo nel posto adatto per parlarne» rispose lui. Infatti si era accorto che la loro discussione aveva attirato gli sguardi dei presenti e di qualcuno di passaggio sulla strada, «spostiamoci da qui» Così dicendo fece un cenno ad Hyde che li seguì.
Draco annuì e seguì Harry in strada. Quando furono lontani da orecchie indiscrete Harry iniziò a parlare:
«Mi serve un libro Draco, e so di certo che lo ha la tua famiglia» gli disse.
Draco, senza chiedere come facesse ad esserne così certo afferrò il braccio ai due e si smaterializzò davanti al cancello della sua villa.
«Seguitemi!» disse in tono che non ammetteva repliche.
Passarono per un vecchio cancello in ferro battuto poi attraverso un grande giardino ricolmo di fiori di ogni ordine e grado. Harry si era perso nell’osservare quello splendore e non si accorse di essere arrivato a pochi metri dall’ingresso del castello fino a che non andò a sbattere contro l’americano che si era fermato.
Draco entrò facendogli segno di aspettare, poi sporgendosi fuori disse: «Siete fortunati, mia madre non è in casa».
La porta d’ingresso dava su un corridoio rivestito, dal pavimento alle pareti di pietra, e illuminato da candele che rendevano l’ambiente tetro e minaccioso. I passi rimbombavano e si moltiplicavano creando tensione nell’aria. Draco si fermò in prossimità di una sala. Harry la riconobbe: era quella in cui, l’anno prima, era stato prigioniero dei mangiamorte. Al posto di entrarvi aprì una porta di legno massiccio sulla sinistra e vi entrò: era la biblioteca di casa Malfoy.
Su tutte e quattro le pareti vi erano librerie, anch’esse in legno, che salivano a perdita d’occhio in altezza, nascondendo il soffitto della sala. Era stata certamente modificata con la magia.
Con un incantesimo non verbale provò ad appellare il libro, ma non ebbe successo. Draco doveva aver capito cosa aveva tentato e se la ghignò.
«Non è così semplice, i libri vanno cercati».
«Bene» disse Harry ironico, «ci vorrà un’eternità» .
«Allora vi conviene iniziare subito» ribatté beffardo Malfoy andando a sedersi al tavolo al centro della sala.
Rassegnati a quell’ingrato, ma necessario compito, iniziarono, uno da una parte e l’altro dall’altra della stanza, a far passare una libreria alla volta. Vi erano libri di ogni ordine e grado e, stupendosi, trovò anche autori della letteratura babbana. Decise di non farne parola per non compromettere il motivo per cui erano lì.
Aveva appena finito di far passare il secondo livello della biblioteca invano quando la porta della stanza si aprì. Il già presente gelo si fece più intenso: era arrivata la madre di Draco.
«Ah, sei qui! Non ti trovavo» disse lei «cosa stai facendo?» chiese lei.
Malfoy, per tutta risposta, non aprendo bocca, fece un cenno verso di lui. Narcissa Malfoy seguì lo sguardo del figlio, e quando vide chi era presente nella stanza passò, in volto, dal tipico biancastro a un leggero rosa pallido, quasi umano, dalla rabbia.
«TU! COME OSI! IN CASA MIA!» farfugliò urlando senza controllo. Poi riprendendo il solito contegno caratteristico della famiglia Malfoy, sfilò la bacchetta dalla manica e la puntò verso di lui.
Harry passò lo sguardo dalla madre al figlio portando la mano alla bacchetta, pronto a difendersi e si accorse che Hyde aveva fatto altrettanto. Non fece a tempo a impugnarla che Draco si era alzato, e con eleganza si era frapposto tra lui e la madre. Alzò il braccio e abbassò la bacchetta sguainata della donna, che rimase stupita dal gesto. A sua volta Harry fece lo stesso.
«Perché mi fai questo Draco?» chiese lei gelida, «dopo quello che ho fatto per salvarti…» e poi si fermò mordendosi il labbro, essendosi accorta di aver parlato troppo.
«Dimmi madre. Cosa hai fatto per me?» chiese calmo Draco. Un silenzio tombale cadde nella sala.
«Non ti ha detto niente?» chiese Harry per niente stupito.
«Taci Potter» disse rivolto a lui, per poi insistere con sua madre: «cosa hai fatto?».
Sua madre si lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, accorgendosi che la verità non poteva più rimanere nascosta.
«L’anno scorso» iniziò guardando Harry «quando ci fu la battaglia ad Hogwarts, scoprii che il Signore Oscuro voleva ucciderti una volta che avesse vinto. Gli mentii dicendo che Potter era morto, quando, non so come, era sopravvissuto per la seconda volta alla maledizione senza perdono. Così lui poté sconfiggerlo».
Sembrava sollevata da un grosso peso. Sembrava più serena.
«Madre» disse Draco, «ciò che hai fatto ti fa onore» e l’abbracciò.
Harry era senza parole. Non si sarebbe mai aspettato una scena del genere in quella famiglia. Per uscire da quella situazione di imbarazzo Draco disse alla madre: «se non ti dispiace, puoi chiedere all’elfo di preparare il pranzo qui?» e tornò a sedersi al tavolo. Narcissa a sua volta uscì dalla stanza e Harry e Hyde tornarono alla loro ricerca, ma furono subito interrotti da Draco.
«Serve una mano Potter?» chiese con un tono per niente odioso. Harry era restio, ma alla fine acconsentì.
«Si grazie. Sai dove possiamo trovare “Segreti oscuri delle bacchette magiche”?» gli chiese.
«E non potevi chiedermelo subito?» e grazie ad una scala magica salì tre livelli sopra il suo, prese il libro e glielo lanciò di sotto, poi come se niente fosse tornò al suo posto.
«Grazie» disse Harry sinceramente e lo seguì al tavolo insieme ad Hyde. Il libro era vecchio e logoro ma ancora ben leggibile. Iniziarono a sfogliarlo ma si accorsero subito di un problema: era in una lingua sconosciuta.
«Dannazione!» si lasciò sfuggire un’imprecazione.
«Merda!» disse l’americano.
«A pancia piena si ragiona meglio, non lo sapete?» li punzecchiò lui.
I due alzarono lo sguardo e videro che il tavolo era apparecchiato e i vassoi erano pieni di cibo. Draco aveva già afferrato una forchetta e iniziato a mangiare. Aveva fame anche lui, ma la prudenza gli suggeriva caldamente di non toccarlo. Harry diede un occhiata a Hyde e capì che aveva pensato la stessa cosa. Draco, capendo i loro dubbi disse: «vi do la mia parola che non sono avvelenati!». Harry prima assaggiò il cibo, poi iniziò a mangiare con gusto, seguito a ruota dall’americano.
Finito di mangiare riprese a sfogliare il libro. Ora che lo avevano recuperato, non era in grado di tradurlo.
«Avete il libro adesso. Penso che possiate andare» disse Draco.
Avevano abusato dell’ospitalità abbastanza. Si alzarono aspettandosi lo stesso dal padrone di casa, ma non si mosse.
«Grazie di tutto» gli dissero.
«Stavo scherzando. Secondo te mi sentirei in pace con me stesso, se il massimo che posso fare per aiutarvi è darvi un libro? Raccontami cosa è successo e vediamo cosa si può fare» disse lui.
Harry titubante scoccò un’occhiata ad Hyde che annuì e gli raccontò ciò che era successo, omettendo però di parlare delle visioni. Non voleva dare motivo al Serpeverde di prenderlo in giro.
«E il libro che doveva aiutarci a risolvere parte del problema è in una lingua sconosciuta» concluse Harry.
«Bene, vedo che posso esservi d’aiuto ancora» disse lui dondolandosi sulla vecchia sedia su cui era seduto.
«Conosci questa dannata lingua?» chiese Harry stupito. Non credeva alle sue orecchie.
«Certo che no Potter. Però conosco qualcuno che la sa tradurre» rispose Draco beato dal sapere che il suo interlocutore fosse in difficoltà.
«Non farti tirare fuori le parole di bocca Draco, è di vitale importanza riuscire a tradurre questo libro!» riprese Hyde irritato dal comportamento del serpeverde.
«Bene. Ti dico tutto a una condizione» continuò lui sedendosi composto e mettendosi serio, a braccia conserte.
«Sarebbe?» chiese Harry aspettandosi qualcosa di infattibile.
«Vengo con voi in questa missione...» disse Draco, subito interrotto da Harry.
«Accetto. Ma anch’io ho una condizione. Possiamo piantarla di punzecchiarci come degli idioti? Non siamo a scuola. Inoltre ne va della vita di altre persone. Non solo della nostra.» disse il Grifondoro sperando di far capire la reale importanza della missione e del pericolo a cui sarebbero andati incontro.
«Mi sembra ragionevole, ci sto. Ecco quello che so: mentre sostenevamo il signore oscuro ho dovuto accompagnare mio padre per un compito. Siamo andati da un vecchio libraio che conosceva diverse lingue, tra cui questa. Avevamo con noi questo libro e l’abbiamo fatto tradurre per il Tu-Sai-Chi. Sfortunatamente non conteneva nulla che lui non conoscesse già. Siamo stati puniti per questo. La traduzione l’ha distrutta lui» disse amareggiato.
«Mi spiace…» disse Harry cercando di essere gentile, ma Draco ignorò l’interruzione e proseguì.
«Questo vecchio ha una libreria nella parte babbana di Londra, nel quartiere vecchio della città, in Bookland Street. Se vuoi vi ci posso portare anche subito. Il nome del libraio è Cinereus…» concluse.
«COSA HAI DETTO?» disse balzando in piedi completamente spiazzato passandosi una mano nei capelli.
«Sei sordo Potter? Ho detto che il suo nome è Cinereus». Ribadì lui sorpreso da quello scatto improvviso.
«Per la barba incolta di Merlino, ne sei certo?!»
«Si. Lo conosci?» rispose il padrone di casa evitando sarcasmi inutili.
«In un certo senso. Ti spiego più tardi, ora mi servirebbero carta, penna, inchiostro e… hai un gufo?.»
«Ecco» . Con un incantesimo non verbale fece comparire tutto sul tavolo.
Scrisse una lettera alla preside e una al ministro aggiornandoli sulle novità e chiedendo a quest’ultimo di mandare qualcuno a sorvegliare l’edificio. Sarebbero arrivate in nottata. Avrebbero avuto così l’intero pomeriggio per indagare e scoprire il vero ruolo di Cinereus nella faccenda. Sempre che l’avessero trovato. Le possibilità erano minime, ma dovevano sperarci.
«Grazie Draco. Possiamo andare.» disse lasciando uscire il gufo, completamente nero, dall’enorme finestra.
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MessaggioTitolo: Re: 'Un passo in avanti!' by -TEX-   'Un passo in avanti!' by -TEX- EmptyLun Nov 28 2011, 22:09

*

«E’ questo il posto?» chiese Hyde scrutando la strada.
«Sì. Ho preferito smaterializzarmi una cinquantina di metri prima, per evitare di dare nell’occhio» disse il Serpeverde.
«Hai fatto bene, andiamo adesso» riprese Harry.
«Seguitemi».
Era un strada piena di librerie, alcune delle quali molto stravaganti. Il posto ideale per mimetizzarvi una libreria magica.
«Eccolo, è quella la bottega» gli indicò Draco.
Una volta che si trovarono davanti Harry disse «entriamo!».
Harry spinse la porta ed entrò seguito da Hyde e Draco. La libreria era deserta e non c’era nessuno nemmeno al bancone. Harry si avvicinò e suonò il campanello sul tavolo. Dopo qualche secondo comparve una donna di mezza età.
«Buongiorno, posso aiutarvi?» chiese lei studiando i tre ragazzi.
«Stiamo cercando Cinereus per…» incominciò Harry ma fu subito interrotto dalla signora.
«NON C’E’! MIO MARITO NON E’ IN CASA! ANDATE VIA!» sbottò lei. I tre compagni rimasero impietriti. Nessuno si aspettava una reazione del genere, soprattutto da una donna anziana.
«E’ una questione della vitale importanza!» riprese Hyde irritato.
«ANDATE VIA, HO DETTO!» gli urlò contro la donna.
A quel punto Harry gli si avvicinò, con una mano aprì il primo bottone della camicia mostrando il distintivo da Auror che vi era nascosto e con l’altra scostò la ciocca di capelli che copriva la cicatrice.
«Harry Potter! Grazie al cielo! Scusatemi… Pensavo fossero ancora loro...» disse la donna alquanto sollevata.
«Loro chi?» chiese Draco, che non aveva visto cosa aveva mostrato il compagno alla vecchia.
«Quelli della setta…» rispose lei torcendosi le mani nervosa «l’hanno preso… Maledetti!» continuò la donna.
«Ci dispiace. Stiamo cercandolo. E’ l’unico che può aiutarci a mettere fine a questa brutta storia. Faremo di tutto per salvarlo signora» disse Harry. Draco e Hyde annuirono.
«Grazie! Ve ne sarò per sempre grata! Ora seguitemi nel retrobottega, qui non è un posto sicuro per parlare, potrebbero sorvegliarlo. Anche mio fratello si sta adoperando per salvarlo. Lui ne sa molto più di me. Ve lo faccio conoscere, potrebbe aiutarvi» disse lei avviandosi attraverso la porta dietro il bancone.
Entrarono in un magazzino pieno di scatoloni e libri impilati qua e là. Oltrepassato entrarono in una sala con un tavolo e delle poltrone verdi pisello. Su una di esse vi era sprofondato un uomo di spalle concentrato al massimo nella lettura di un libro antico.
«Fratello. Queste due persone, sono venute per aiutarci a trovare Cinereus» disse lei rivolto all’uomo. Quando questo si girò, rimasero a bocca aperta: lo conoscevano fin troppo bene.
«Professor Uglick!» esclamarono i tre tutt’insieme.

*
«Bene ragazzi, sembra che vi debba delle spiegazioni» disse il professore verso di loro, «ma prego, accomodatevi» disse e appena finito di parlare comparvero altre tre poltrone e iniziò a raccontare.
«Ebbene si, anch’io insieme a Cinereus, quando eravamo giovani, abbiamo fatto parte di questo gruppo di folli, poi decidemmo di abbandonarla. Allora si chiamava La Setta del Fuoco Sacro…» un tonfo interruppe il racconto. Hyde era in piedi tremante e la poltrona rovesciata per terra. I tre guardarono l’americani perplessi.
«Loro…» farfugliò lui emettendo odio da tutti i pori.
«Hyde, spiegati!» disse Harry preoccupato.
«Bene. E’ giunto il momento che sappiate chi sono. Avete sentito parlare dal professor Willis di quella famiglia americana sterminata dove sopravvisse solo un bambino?» chiese senza aspettarsi risposta, «quel bambino sono io. E coloro che hanno fatto questo facevano parte di questa setta!» proseguì lui.
I presenti ammutolirono. Harry era sorpreso e dispiaciuto per lui. Sapeva cosa significava.
«Mi spiace ragazzo» disse il professore «fu proprio a seguito di quella tragedia che decisi di abbandonare la setta e quella follia...» proseguì abbassando la testa.
«Si lo so» disse lui tornando a sedersi «come procediamo?» chiese riprendendosi.
«Abbiamo trovato ciò che ci serve per distruggere la bacchetta ma non sappiamo tradurlo. Inoltre prima dobbiamo salvare Ron e Cinereus.» disse Harry porgendogli il libro. Il professore prese il libro e lo aprì, poi sollevato e con un sorriso disse: «Fortunatamente, negli anni in cui feci parte della setta ebbi modo di studiare insieme al marito di mia sorella e imparai diverse lingue arcaiche, tra cui questa. Ma ci vorrà qualche giorno prima che riesca a tradurlo in modo corretto. Sono un po’ arrugginito!».
«Di giorni ne abbiamo solo venti. Ma non possiamo restare qui, potrebbero sorvegliare la casa e arrivare da un momento all’altro» disse Harry.
«Potter ha ragione» assentì Draco e pure Hyde annuì con la testa.
«Bene. Sono d’accordo. Recupero le mie cose e ciò che mi serve per tradurre il libro e partiamo. Intanto pensate dove potremmo andare!» concluse il professor Uglick dirigendosi nella bottega.
Pochi minuti dopo erano pronti a partire.

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MessaggioTitolo: Re: 'Un passo in avanti!' by -TEX-   'Un passo in avanti!' by -TEX- EmptyMar Nov 29 2011, 13:21

Ammazza quanto scrivi, Tex, non mi abituerò mai Rolling Eyes
Mi sono stampata il tuo testo e lo leggerò prima possibile Very Happy
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kinderangie

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MessaggioTitolo: Re: 'Un passo in avanti!' by -TEX-   'Un passo in avanti!' by -TEX- EmptyMar Nov 29 2011, 16:41

Stampato anche io....
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Enrico

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MessaggioTitolo: Re: 'Un passo in avanti!' by -TEX-   'Un passo in avanti!' by -TEX- EmptyMar Nov 29 2011, 20:49

Finalmente un testo nuovo da leggere! Very Happy

Alloooora, trovo che sia un testo interessante e che potrebbe essere utilizzato. Ci sono errori di battitura, ripetizioni, alcune frasi che non mi convincono, virgole mancanti e virgole di troppo, ma non farci caso. E' la bozza che mi ha fatto diventare così! Very Happy

La parte con Olivander mi è parsa un po' strana, Harry è troppo gentile (Olivander non gli è mai stato molto simpatico) ed Olivander troppo poco misterioso.
Potrebbe essere un buon testo per introdurre l'Incanto Invictus.
Una cosa non mi convince: Voldemort ha parlato della ricerca della bacchetta ai suoi Mangiamorte? Non credo, è più un tipo "riservato"

Capisco che Harry è sempre fortunato, ma Draco un assiduo frequentatore del nottetempo non mi convince per niente. La reazione di Narcissa mi sembra esagerata, forse sono solo io che mi illudo che la famiglia malfoy sia cambiata, ma un minimo di riconoscenza...
Io ci avrei messo la famiglia al completo Very Happy

Citazione :
Scrisse una lettera alla preside e una al ministro aggiornandoli sulle novità e chiedendo a quest’ultimo di mandare qualcuno a sorvegliare l’edificio

Se Harry e Hyde sono fuggiti da Hogwarts non credo che si metterebbero in contatto con il ministro e la McGranitt

Poi, cos'altro devo dire?
Premetto che questo trio non mi ispira particolarmente (manca la figura femminile!), comunque la storia di Hyde orfano non mia attira, non voglio la versione americana di harry...

Ed essendo oggi molto pignolo e polemico, concludo dicendo che (e forse è solo una mia impressione) in questo HP8 ci sono un po' troppi libri da tradurre.
Quello di Cinereus, questo sulle bacchette e il diario di Ignotus (ok, non è detto che venga inserito nel libro, ma io lo do per scontato ormai Razz )

beh...ora vado a leggermi l'altro testo! Wink
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MessaggioTitolo: Re: 'Un passo in avanti!' by -TEX-   'Un passo in avanti!' by -TEX- EmptyMer Nov 30 2011, 13:18

Ehm...Tex, non vorrei dire, ma a me è sembrato identico a Harry va in missione Razz a parte l'intro e il piccolo pezzettino finale... Ma va bene, l'ho riletto lo stesso Very Happy
Duuunque, concordo con Enrico. In questo libro (HP8) ci sono troppe cose nuove, l'ho detto e l'ho ridetto.

Ho cambiato un pò opinione rispetto al commento che feci nell'altro testo.
Alcune cose che hai scritto non mi convincono. La caratterizzazione di Draco è sballata, Hyde è solo un burattino, Harry e Olivander sono in rapporti strani,
TUTTAVIA
potrebbe essere un buon punto di partenza coinvolgere Olivander senza necessariamente mettere in mezzo Draco, dico la mia idea:

Harry e Hyde cominciano la loro ricerca da lui, lui dice loro che le uniche informazioni per distruggere la Bacchetta si trovano solo in un libro (Segreti dell'Arte più Oscura) di cui però non ci sono che poche e riduttive copie, una delle quali è ancora in mano di Hermione o è ritornata nella biblioteca privata dello studio di Silente (come lo ha appellato può anche avercelo rimesso).
Gli dice che a memoria di uomo l'unico che potrebbe saperne qualcosa è Cinereus (reazioni varie) il cui studio dovrebbe essere ancora lì, e lì loro vanno e trovano Azucena (ma non già Uglick, è troppo presto!).

L'idea di Hyde come Harry a me non dispiace. Magari creiamo una storia leggermente diversa, poi Hyde non è il prescelto, però secondo me ci sta!


Noi sappiamo che anche i cattivoni cercano di tradurre il libro, dove si trova la formula per riunifcare i doni
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MessaggioTitolo: Re: 'Un passo in avanti!' by -TEX-   'Un passo in avanti!' by -TEX- EmptyVen Dic 02 2011, 20:07

Ahahaahha!
Avevo avvisato Very Happy nell'intro!
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MessaggioTitolo: Re: 'Un passo in avanti!' by -TEX-   'Un passo in avanti!' by -TEX- EmptySab Dic 03 2011, 14:06

Punto per punto:

1- Materializzare, Smaterializzare, Preside, Ministro, Auror, Nottetempo etc etc vanno tutti con l'iniziale maiuscola.

2- Draco afferra il braccio di Hyde e di Harry e si Materializzò davanti Villa Malfoy, non si Smaterializzò.

3- Bookland Street non esiste (come certo saprai)... Se vuoi un posto pieno di librerie antiche, ma realmente esistente, che ne dici di Notting Hill Gate (dalle parti di Portobello Road, per intenderci)?

4- La parte in cui i tre vanno da Azucena continua a ricordarmi spaventosamente Voldemort che va alla ricerca di Gregorovich.

5- Il Nottetempo è interessante come mezzo di trasporto, ma bisogna anche lì indicargli dove si vuole andare... Immagini qualcuno che chiede di essere portato a Malfoy Manor, coi tempi che corrono?

6- La famosa bugia di Narcissa deve essere già venuta fuori, in un modo o nell'altro: è proprio in virtù di quello che i Malfoy si sono parati il fondoschiena e non sono finiti ad Azkaban (l'ha detto zia Row Smile ).

7- Concordo con la Prof: è troppo presto per trovare Uglick.

8- Hyde povero orfanello continua a non convincermi.

9- E' giusto che la ricerca parta da Ollivander, però non dimentichiamoci di Magie Sinister, dove era "parcheggiata" la carrozza in estate... Io un salto lì lo farei.

10- L'Incanto Invictus può essere contenuto in questo libro, che può essere il famoso libro dettato da Ignotus Peverell a Spurge (bello correre con la fantasia... Rolling Eyes ).

11- Olivander chiama Harry "Potter", oppure al massimo, per nome e cognome, sul genere: <Avevo pensato che lo sapessi, Harry Potter>. Per quanto riguarda la caratterizzazione... si, è un po' strana.

12- I dialoghi sono belli. I problemi iniziano a sorgere quando esci dai dialoghi. Sei un po' troppo veloce e sbrigativo... E questo, a volte, tende anche ad appesantire la lettura. Alla fine del pezzo in biblioteca avevo una confusione incredibile in testa.

13- Lucius Malfoy morirà. Twisted Evil


Fine. Very Happy
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Dan

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MessaggioTitolo: Re: 'Un passo in avanti!' by -TEX-   'Un passo in avanti!' by -TEX- EmptySab Dic 03 2011, 18:17

Sono pienamente d'accoerdo in ogni punto con anny ed enrico. Cmq bel testo. Può essere usato facilmente.
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