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 La setta del sacro fuoco (Marcus)

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Marcus Flitt

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MessaggioTitolo: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMar Ott 13 2009, 18:22

Hanno contribuito alla realizzazione del testo anche LUDO (in particolare), Remus e Angie. leggete e commentate!!!!


Era un mattino molto freddo ed Harry si svegliò di soprassalto con i brividi senza riuscire a capire il motivo di quella insolita sensazione di paura che lo stava soffocando. Si ricordava che aveva sognato qualcosa di strano, che gli aveva dato fastidio, ma non riusciva a ricordare cosa. Rimase seduto sul letto per cercare di cogliere qualche frammento del sogno che aveva fatto, quando gli tornarono in mente le immagini di Ginny sdraiata per terra davanti a Tom Riddle e della furiosa lotta col basilisco. Probabilmente era quello che aveva sognato, così decise di non preoccuparsene.
Era presto, ma decise di scendere nella Sala Comune per rintanarsi vicino al fuoco caldo, seduto su una comoda poltrona, per riordinare un po’ i pensieri. Scese le scale del dormitorio e si accorse che non era solo, c'era qualcuno davanti alla finestra: Hermione, che aveva un'aria davvero pensierosa.
Si avvicinò senza fare rumore alla ragazza, che sobbalzò. Appena si accorse che era Harry cercò di assumere l’aria di chi ha fatto un buon sonno ristoratore, ma, purtroppo per lei, Harry lo aveva capito lo stesso, e subito le chiese spiegazioni.
Hermione disse: «Scusa Harry, ma non c’è niente di speciale! Ho solo fatto fatica a dormire! Stavo cercando di riflettere, ma non riuscivo a trovare un nesso tra due informazioni; e così mi sono ritrovata tutta la notte sveglia senza chiudere occhio! Ma, a parte questo, cosa ci fai tu qui?».
«Se hai voglia di parlarne io sono qui» disse Harry «Facciamo un patto, tu mi spieghi qual è il tuo problema e io ti spiego perchè sono qui! Ma prima sediamoci».
Si diressero verso le poltrone davanti al fuoco ma non avevano fatto in tempo ad accomodarsi che arrivò un assonnatissimo Ron, che balbettò: «Ma ci siamo dati appuntamento qui? Avevo sentito qualcosa muoversi e mi sono svegliato e quando ho cominciato a connettere, beh, Harry non era più nel suo letto.
«Stavo chiedendo ad Hermione come mai fosse qui, siediti e ascolta anche tu!» propose Harry.
«Ma farlo ad un’ora decente, no? Sono le 5 e 30!» ribattè Ron.
«Nessuno ti ha chiesto di venire» disse acida Hermione «Per quanto mi riguarda puoi anche tornare a dormire!». Ron fece una faccia afflitta e si sedette sulla terza poltrona per ascoltare. Hermione, allora, si dilungò sulla complicata lezione di Difesa Contro le Arti Oscure del giorno precedente, fino a quando giunse al punto che più le interessava: «Il professor Willis, ha detto che girano voci che questo difficilissimo incantesimo sia stato praticato solo dalla Sconosciuta Setta del Fuoco Sacro, grazie ad un libro andato perso o distrutto negli anni. Io invece sono sicura di aver già sentito parlare sia della setta che del libro, ma non mi ricordo nè dove nè quando! È tutta la notte che ci penso ma non riesco a venirne a capo!» aggiunse con rammarico.
«La Setta del Fuoco Sacro? Non penso d’averla mai sentita nominare... certo, se fossi stato attento a lezione di Storia della Magia potrei esserne più sicuro ...» commentò Ron.
«Infatti Ron, non era su di te che contavo per risolvere questo enigma! Ma lasciamo stare, dovrò continuare a pensare e ricercare per venirne a capo! Io ho parlato, ora tocca a te Harry. Perchè sei qui così presto?».
«Sinceramente non te lo so spiegare, ho fatto un sogno strano e le uniche immagini che mi ricordo sono quelle di Ginny per terra davanti a Tom Riddle, quelle di Fanny che cava gli occhi al basilisco, e quelle di Allock che ...». Harry non riuscì mai a finire questa frase.
«Allock!» lo interruppe bruscamente Hermione. Dopidichè si alzò lentamente dalla poltrona, facendo qualche passo incerto verso il buco del ritratto.
«Che è successo?» chiese lentamente Harry.
«Non ne sono sicura, ma penso di aver avuto una illuminazione!». I suoi occhi marroni si sfuocarono, facendo preoccupare non poco Harry e Ron che la stavano osservando attentamente. Ron per sicurezza decise di alzarsi in piedi, per essere pronto a raggiungerla al primo segno di cedimento. Aveva fatto in tempo ad alzarsi per metà dalla poltrona, quando la ragazza corse verso le scale del dormitorio femminile e sparì in uno svolazzo di capelli cespugliosi.
«Lo ha scoperto di sicuro, amico!» fece Ron, risistemandosi comodamente nella poltrona.
Invece Harry si alzò e, eccitato com’era, continuava a guardare alternativamente le scale ed il fuoco scoppiettante. Gli sembrava di essere tornato agli anni scorsi, quando ancora Voldemort incombeva sulle loro vite e per risolvere un mistero si riunivano proprio in quell’angolo della Sala comune e aspettavano il lampo di genio di Hermione. La sala comune non era cambiata molto da allora, neanche dopo la ricostruzione di Hogwarts. Harry fissò il caminetto. Sì, proprio quel caminetto nel quale pochi anni prima compariva sporadicamente il suo padrino Sirius Black. Rivivere quei momenti gli fece provare una stretta allo stomaco. Sirius era morto perchè lui era caduto nel tranello di Voldemort. Chissà se avesse ascoltato Silente e avesse studiato occlumanzia! Magari ora sarebbe ancora vivo e magari in quel momento Harry avrebbe potuto pensare a lui come ad una famiglia.
Distolse a forza lo sguardo dal camino e si guardò intorno. Vide vicino alla finestra il tavolino sul quale aveva preso tante batoste a scacchi da Ron e gli tornarono in mente i tempi in cui tutto era semplice, in cui era solo un ragazzino spensierato all’inizio del primo anno ad Hogwarts. Si girò ancora un po' e osservò il corridoio che portava al ritratto della Signora Grassa. Era lì che aveva dato il suo primo bacio a Ginny. Subito un'ondata di felicità e dolcezza lo avvolse, ma fu subito frenata dall’arrivo di Hermione. Passi frenetici correvano giù per le scale e la ragazza comparve con un libro molto grosso, con una copertina nuova e sgargiante. Una soddisfatta Hermione appoggiò sul tavolo «A merenda con la morte» di Gilderoy Allock.
«Ecco! Ero sicura di averne già sentito parlare! In questa parte ...» disse e, indicando un punto in fondo alla pagina, cominciò a leggere. ««Non ci fu più nulla da fare. Il mio incantesimo stava consumando la sua anima nera e le urla disumane echeggiavano in tutta la vallata. I suoi discepoli stavano morendo insieme con lei, perché legati alla sua anima per sempre, il tutto a causa del libro maledetto, che tanti problemi e tanti benefici aveva creato loro, da quando Bandon l'aveva generato. Coloro che dicevano di fare parte della Setta del Fuoco Sacro, abbandonando le bacchette a terra e prendendosi tra le mani il capo, fuggirono nella foresta gridando maledizioni. Sapevo che non c’era bisogno di inseguirli nel loro oscuro rifugio, perché disarmati non sarebbero sopravvissuti alla malvagità della Foresta Nera. Presi le loro bacchette e, dopo aver rinchiuso le ceneri di Bandon l’Oscura in un vaso di vetro, tornai al villaggio per prendere parte alla festa in mio onore»... poi ci descrive il tramonto del sole dietro le colline... e nient’altro!».
«Aspettate un attimo! Questo mi ricorda qualcosa!».
«Bravo Harry! È venuto in mente anche a te! Ti ricordi per caso di un vecchio che legge un libro?».
«È vero! Ecco cos’era! Credi che c’entrino qualcosa?».
«Sì Harry, credo proprio che siano importanti! Deve essere qualcosa di potente per averti instaurato nella testa una visione di quella portata! Dobbiamo cercare di scoprire qualcosa di più! E grazie a questo libro sappiamo già dove si nascondono e chi sono. Ora dobbiamo capire cosa fanno e cos’è questo libro».
«Non dovrebbe essere difficile! La soluzione è Allock!» disse Ron.
«C’è solo un piccolo problema ...» disse Hermione.
«E sarebbe?» chiese Ron, stupito che vi fosse davvero un problema in quello che avevano scoperto.
«Sia il professor Allock sia il mago che realmente ha compiuto l’impresa, hanno perso la memoria» rispose Hermione con una sottile nota di rimprovero nella voce.
Ron si mosse a disagio nella poltrona, dopotutto era stata la sua bacchetta rotta a far perdere la memoria ad Allock: in quell’occasione, lo stesso ex professore, stava tentando di cancellare i ricordi a Harry e Ron, Hermione non approfondì la questione.
La delusione attanagliò lo stomaco a Harry. Senza la memoria di Allock, non si poteva cavar fuori un ragno da un buco.
«Secondo te è possibile fargli tornare la memoria?» chiese Ron a Hermione.
«Secondo me se lo si potesse fare lo avrebbero già fatto!» intervenne Harry.
«Non è detto» disse Hermione «Al San Mungo ci sono dei guaritori, che grazie ai nuovi studi condotti da alcuni americani, sono riusciti trovare un modo per farla tornare ai pazienti che ormai la hanno persa da anni. Ovviamente ho saputo che è difficile, ma nessuno ha fatto trapelare come fare, quindi non ne so molto più di voi».
«Dobbiamo andarlo a trovare. Se esiste una possibilità di riuscita allora quella si trova all’ospedale di San Mungo!» esclamò Harry, dirigendosi velocemente verso la scala del dormitorio.
«Dove vai?» chiese Ron, che faceva fatica a stargli dietro.
«A prendere il Mantello!» gli urlò Harry da metà scala.
«Ma Harry, è sabato mattina! Come facciamo a uscire inosservati? E come facciamo a scomparire dalla scuola? Non credo che sarebbe possibile farlo adesso!» disse Hermione.
«Ha ragione» disse Ron «e poi pensa a cosa direbbe Ginny se sapesse quello che hai intenzione di fare! Rivolterebbe il mondo pur di ritrovarti!»
«Si, credo che abbiate ragione, dobbiamo organizzarci. Sarà per stanotte, col favore delle tenebre; con o senza permesso della McGranitt». Detto questo si alzò e se ne tornò al dormitorio con l’intenzione di dormire un po’, o almeno di escogitare un piano per evitare di far preoccupare Ginny. Già, Ginny. Cosa potrebbe dirle per non farla preoccupare nonostante l'intenzione di scomparire dalla scuola per una notte? E se lo avesse scoperto? Forse avrebbe dovuto portarla con sè, ma sparire in quattro era ancora peggio. Si rischiava di attirare ancora di più l’attenzione, quindi come fare? Cosa fare? Mentre rifletteva su questi problemi entrò nel dormitorio. La luce dell’alba si stava alzando e un bagliore biancastro aleggiava lieve nella stanza. Osservò Neville, Dean, Seamus e Bryan, tutti e quatttro addormentati. Dean era sdraiato quasi di traverso, doveva essersi agitato molto nel sonno. Tutto in quella stanza gli parlava di casa, quella stanza che per mesi aveva sognato mentre era in viaggio per cercare gli Horcrux. Durante quel viaggio quando avevano anche incontrato Dean: la prima volta non erano riusciti a salutarlo, la seconda si erano trovati entrambi rinchiusi a Villa Malfoy, nella quale probabilmente sarebbero morti. Anzi, sicuramente sarebbero morti, se non fosse stato per il pronto intervento di ... il solo pensiero era una pugnalata al cuore. Il suo grande amico Dobby. Era la seconda volta quella mattina che ripensava alla morte di quelle persone che si erano sacrificate per lui. Decise di smetterla, così si sdraiò e dopo essersi calmato un po' si addormentò.


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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMar Ott 13 2009, 18:23

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Harry non avrebbe mai pensato che il vecchio Mantello di suo padre, che in tante avventure aveva celato i tre amici, potesse davvero diventare così piccolo da essere quasi inutile. In fondo il Mantello era sempre lo stesso che aveva scartato con gli altri regali il giorno di Natale del suo primo anno a Hogwarts: erano loro tre ad essere cresciuti. Anche camminando molto vicini e con le gambe leggermente piegate, chiunque avrebbe notato sei paia di scarpe vagare per i corridoi e la cosa poteva creare situazioni spiacevoli.
Era ormai notte inoltrata e non sapeva neanche Harry come avevano fatto a liberarsi di Ginny, che quella sera sembrava non avere nessuna intenzione di andare a letto.
Harry teneva il naso incollato alla Mappa del Malandrino e li guidava in corridoi deserti. Benché il coprifuoco fosse cominciato da più di un quarto d’ora, Harry fu costretto più di una volta a modificare il proprio percorso per il pattugliamento serrato dei corridoi da parte dei docenti.
«Sembra quasi di essere tornati a quando Sirius attaccò la Signora Grassa, ricordate?» sibilò Harry.
«Sì, hai ragione» disse Hermione ad alta voce, «Senti Harry, io non ce la faccio più a camminare così!» detto questo si tolse il mantello e si sistemò i vestiti.
«Che fai? Sei impazzita? E se ti vedon...» cominciò Ron, ma fu interrotto da Hermione, che si diede un colpetto in testa con la bacchetta. Non appena la punta tocco i suoi capelli, il suo corpo cominciò a schiarirsi, i capelli diventarono bianchi prima, trasparenti poi. Si stava disilludendo.
«Ma chi ti ha insegnato a disilluderti?» chiese curiosamente Ron.
«L’ho imparato da sola, ma non sono ancora bravissima. Se mi osservi bene, si vedono ancora i contorni. Al buio però dovrebbe essere più difficile vedermi, e al massimo se mi prendono dico che stavo pattugliando i corridoi! D’altra parte sono caposcuola!».
«Hai ragione! Be', almeno stiamo più comodi!» disse Ron, mentre acceleravano il passo per starle dietro.
<<Bene, la Mc Grannitt è lontana dal suo ufficio, possiamo andare!>> disse Harry, dopodichè si diresse verso il gargoyle di pietra che impediva l’ingresso all’ufficio del preside. <<Avifors>> disse Harry, e il gargoyle con un balzo si spostò di lato per lasciarlo passare.
Una volta entrati nell’ufficio si diressero rapidamente verso il secchiello di fianco al camino. Harry guardò i ritratti dei vecchi presidi di Hogwarts e notò con sollievo che tutti dormivano.diede un occhiata al suo maestro di vita Albus Silente, che sonnecchiava con la testa reclinata sulla spalla. Lui era morto per combattere le arti oscure, e vederlo lì gli diede coraggio. Raggiunsero il camino, cercando di fare il più presto possibile e presa un po’ di polvere volante, scomparvero a turno nel camino, diretti al paiolo magico, ben sapendo che era impossibile entrare al San Mungo di notte via metropolvere.
Una volta raggiunto il paiolo magico, i tre ragazzi scomparvero, con un debole POF.
Harry si trovò davanti alla vetrina sporca del gran magazzino Purge & Dowse Ltd. Ron ed Hermione erano già davanti al manichino con il grembiulino di nylon verde. Harry si avvicinò e sentì Hermione parlare attraverso la vetrina.
«Salve, vorremmo entrare!» disse guardando il bruttissimo manichino e quello scosse la testa.
Hermione lanciò un’occhiata agli altri due, poi tornò a guardare il manichino.
«Mi scusi... ehm... lo so che è tardi ma vede, siamo venuti prima a fare una visita ad un amico e abbiamo dimenticato degli effetti personali... e...» ma quello scosse ancora il capo. «Senta, si tratta di una faccenda importante...». Hermione gridò e fece un balzo indietro tenendosi la mano che aveva appoggiato contro la vetrina su cui era apparsa una scottatura bluastra.
«Ahia!» disse stingendosi la mano, gli occhi le si riempirono di lacrime.
Harry stava per sfoderare la bacchetta, quando un mago uscì dalla vetrina passandoci attraverso. Si avvicinò e, accendendo la bacchetta, puntò il fascio di luce su di loro.
«Chi siete? Cosa volete?» chiese gelido puntando la bacchetta sul volto di ciascuno. Quando toccò a Harry, la mano dell'uomo vacillò e quasi mollò la presa.
«Signor Potter, quale onore!» la voce gli tremava appena «Su entrate, entrate, non state in strada a quest’ora!» detto ciò li spinse contro le vetrina che attraversarono senza problemi, come se fosse un velo d’acqua fredda, per ritrovarsi asciutti nella grande sala d’accettazione. Benché l’ora fosse tarda, nella sala c’erano un buon numero di maghi e streghe assistiti da un nutrito manipolo di guaritori pronti a tutto. Harry li vide scattare veloci verso un giovane mago che aveva cominciato a sputare fuoco dal... ehm... da dietro, poi la visuale gli fu oscurata dal mago che lo spingeva verso una porta laterale. Il mago che li aveva fatti entrare, li fece accomodare in un salottino privato, che aveva tutta l’aria di essere utilizzato solo in rare occasioni: le poltrone e i mobili erano nuovi fiammanti, ma tutto era ricoperto da un leggero strato di polvere.
«Non è che può far qualcosa per...» fece Ron accennando con la testa ad Hermione che si stava strofinando la mano.
«Ma no, non è necessario...» tentò di dire Hermione, ma li mago aveva già alzato la bacchetta ed, con uno sbuffo di vapore verdastro, la scottatura era sparita.
«Grazie, signor... ehm...» disse timidamente Hermione.
«Janus Thickey, guaritore responsabile del reparto Lesioni da Incantesimo Permanenti. Tanto, tanto piacere, signor Potter! E’ un onore averla qui, anche se ad una così tarda ora!» si accese subito il mago stringendo forte la mano di Harry.
«Grazie molte, signor Thickey» rispose Harry sorridendogli e lanciando un occhiata a Hermione. La ragazza lo guardò come per dirgli: devi farlo parlare tu.
«Questo è il suo ultimo anno a Hogwarts, ha già pensato a cosa farà in futuro?>> chiese il guaritore. <<Il mio sogno sarebbe fare l'Auror>> rispose Harry di getto.
<<Può sembrare una scelta adeguata>> commentò il guaritore con tono di disapprovazione.
«Be'... veramente devo ancora capire quale sia la strada giusta per me,» si riprese Harry, rendendosi conto che poteva rischiare di mettere di cattivo umore Thickey, mentre il cervello girava a mille «infatti tengo in particolare ammirazione il lavoro che fate! Dopotutto, come lei sa, mi piace salvare la gente!». Hermione, dal suo angolo, annuì velocemente per spingerlo a continuare.
«Dice sul serio, signor Potter?» domandò stupito Thickey.
«Certo, la magia guaritrice mi ha sempre affascinato da certi punti di vista. E così, ho pensato di venire qui a fare qualche domanda!» concluse Harry, continuando a lanciare occhiate di sottecchi a Hermione.
«Ho qui il permesso!» soggiunse Ron, porgendo al mago una pergamena arrotolata, che aveva tutta l’aria di essere più un bigliettino da cui copiare durante le verifiche che un foglio ufficiale. Il mago la prese, ma non l’aprì; era troppo impegnato a contemplare Harry come se avesse paura che, distogliendo lo sguardo per un attimo, potesse sparire. Aprì la bocca per parlare, ma ne uscì un lieve rantolio, così si schiarì fumosamente la gola e ci riprovò.
«Signor... Potter... ma è un onore... solo... certo vado a chiamare il direttore...!» balbettò Thickey.
«Non si preoccupi, vorrei soltanto dissipare alcune mie curiosità personali, lei va benissimo, infatti mi sembra che lei sia molto esperto. Le farò qualche domanda a cui lei saprà sicuramente rispondere, niente di più!» esclamò Harry.
«Che tipo di curiosità, signor Potter?» sussurrò il guaritore con gli occhi lucidi assumendo un'aria di importanza.
«Riguardo agli effetti degl’incantesimi di memoria! Vorremmo sapere se ci sono novità sul loro studio e le loro cure» annunciò Hermione visto che Harry esitava.
Janus Thickey si raddrizzò e gonfiò il petto con orgoglio. «Proprio il mio campo. Chieda pure tutto ciò che vuole, io farò del mio meglio per rispondere!».
«Finora sapevamo che era quasi impossibile far tornare la memoria ad un mago a cui è stata cancellata, ma abbiamo sentito parlare di nuove tecniche e cure, lei ci può aiutare a capirne di più?» domandò Harry tenendo le dita incrociate sotto il tavolino.
«In effetti cominciano ad essere possibili, certo! Il problema sta solo nel tempo e nella potenza dell’incantesimo che ha colpito il mago. Spiego: più è potente l’incanto e più lungo sarà il tempo di riabilitazione. Se per un malaugurato caso, la persona in questione dopo aver perso la memoria non raggiunge l’ospedale - accompagnata o mandata che sia - e se ne stesse fuori, per molto tempo, dal mondo magico, la sua memoria ne risulterebbe completamente coperta da strati di ricordi recenti, avvenimenti e vicende. La mente è qualcosa di complesso e stratificato. Quando entriamo in questo campo, dobbiamo essere degli esperti in Legilimanzia e veloci nell’agire. Il tempo è la medicina migliore e noi non possiamo sprecarlo.». Soddisfatto il guaritore si appoggiò allo schienale e si lisciò la veste. I tre ragazzi invece si agitarono sulle poltrone.
«Ma se un paziente è ricoverato da più di cinque anni, c’è possibilità di recupero?» chiese Hermione.
«Non c’è recupero per loro o almeno così dicono i miei predecessori. Io ho una particolare teoria che sto ancora sperimentando, anche se, devo ammetterlo, grazie agli studi americani. Badate bene: nulla è sicuro quando si parla di memoria. Io sono convinto che se il soggetto venisse a ritrovarsi nello stesso luogo e nella stessa situazione del momento in cui ha perso la memoria, questo creerebbe un meccanismo violento per cui la barriera magica che ricopre la memoria del soggetto si infrangerebbe, riportandolo di colpo ad una nuova vita. Anche se comunque rimarrebbe, almeno all’inizio, un po’ instabile, rischiando di avere amnesie temporanee e di breve durata.
Naturalmente il problema più grande è che loro non si possono ricordare dove hanno perso la memoria ed i testimoni non ci sono mai. Un bel problema!» concluse annuendo Thickey.
Harry si voltò verso Ron ed Hermione, che lo guardavano a loro volta annuendo e, mentre il responsabile di reparto era impegnato a servir loro da bere, disse: «Per noi non è un problema!».
I tre ragazzi si lanciarono occhiate di intesa. Avevano scoperto, forse, l’unico modo per far tornare la memoria ad Allock e, quindi, scoprire qualcosa in più sulla Setta del Fuoco Sacro. Ora il loro unico problema era quello di prelevare l’ex professore e portarlo a Hogwarts sotto il naso di Janus Thickey e di tutti i guaritori. Harry guardò Hermione: la ragazza stava seduta rigida sulla poltrona e faceva guizzare lo sguardo da una parte all’altra, quasi volesse cercare uno spunto dall' arredamento della stanza.


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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMar Ott 13 2009, 18:23

Dopo aver servito loro da bere Janus Thickey non riuscì più a trattenersi: «Signor Potter, approfitto di questa occasione fortuita per ribadirle quanto sia importante il nostro lavoro. Lei sa bene che con la caduta di Voi-Sapete-Chi, è stato riconosciuto dalla comunità Magica il suo valore e il suo coraggio nel combattere quella difficile battaglia. Le posso assicurare che il San Mugo è rimasto sempre dalla sua parte, anche se le minacce dei Mangiamorte di far del male ai pazienti ricoverati hanno... ehm... fatto prendere alcune decisioni dalla Direzione riguardo al dichiarare... che... beh... la neutralità era obbligatoria per il bene dei pazienti. Il punto è che lei è diventato un simbolo di speranza e di coraggio. Dio solo sa quanto ha bisogno la medicina di queste due componenti, che, in alcuni casi, sono ciò che fa pendere la bilancia del paziente verso la vita. Sarebbe un grande aiuto quindi se lei potesse venire... ogni tanto... senza alcun tipo di onere... a visitare alcuni pazienti, così da dar loro un po’ di speranza, un po’ di coraggio...». Ad Harry questo fece drizzare i capelli allarmato. Ricordava bene che più di un anno fa Rufus Scrimgeour, l’ex ministro della magia, gli aveva fatto la stessa richiesta per il Ministero. L’essere usato come mascotte lo irritava parecchio, ma in questo caso era diverso. Qui ci sono persone che soffrono, come posso rifiutare? pensò allarmato.
«... è assolutamente certo che come ospedale indipendente, abbiamo potuto distaccarci dal nuovo regime... pensi che un guaritore si è fatto arrestare perché non volle mai denunciare i numerosi Nati Babbani che si presentavano a farsi curare... come guaritori abbiamo il dovere di curare tutti, a prescindere dalla purezza o meno del loro sangue...» continuò imperterrito Thickey «insomma non l’abbiamo mai tradita. Ovviamente se lei acconsentirà, io le darò tutto il mio appoggio e in questo caso tutto il San Mungo sarebbe dalla sua parte! E non sarebbe neanche un impegno enorme! Lei dovrebbe solo venire qui ogni tanto!» concluse il guaritore con una nota di speranza nella voce.
«Ehm, credo che in questo caso... cioè se lei dice che può essere di aiuto per i pazienti... ci penserò seriamente, le farò sapere al più presto» disse Harry, che aveva visto Hermione fargli un cenno di assenso.
«Io non so come ringraziarla signor Potter! Lei farà il bene dei pazienti, grand’uomo signor Potter. E si ricordi che se ha bisogno di aiuto, potrà sempre fare affidamento su di me».
«Grazie, e tra l’altro credo proprio che questo sia proprio uno di quei casi in cui ho potrei aver bisogno del suo aiuto».
«Dica signor Potter, e vediamo cosa si può fare».
«Vede, avremmo bisogno di uno dei vostri pazienti, cioè del signor Allock. Ovviamente non vogliamo fare nulla di male, solo verificare se la vostra teoria è giusta» disse Harry, che non riuscì a nascondere la supplica nella sua voce.
«Lei mi chiede una cosa molto complicata, però se si tratta solo di verificare una teoria... ma forse dovrei esserci anche io. Però io sono di turno. Non si potrebbe fare in un altro giorno?»
«No, ci dispiace ma è urgente. Non potrebbe farlo venire con noi oggi? Glielo riporteremo prima che lei abbia il tempo di dire Mungo!» disse Harry, al quale stava tornando un po’ di coraggio, infatti si era accorto che probabilmente non sarebbe stato difficile strappare Allock dall’ospedale.
«E va bene, ma dobbiamo fare in modo che nessuno sospetti niente. Seguitemi». Dopo aver detto questo il guaritore si diresse verso una scalinata sul retro, attraverso la quale si poteva arrivare in tutti i reparti del San Mungo. Harry era contentissimo di essere riuscito a convincere il guaritore a fare quello che voleva e la sua soddisfazione si rifletteva nelle facce dei suoi due amici, che erano a metà tra il sorridente e l’incredulo. Giunti nel reparto lungodegenti, trovarono il professore sdraiato nel suo letto. Harry guardò l’uomo sulla quarantina che dormiva beato. I capelli biondi ondulati, la bocca piegata nel suo immancabile sorriso erano inconfondibili e indimenticabili. Decisero di non svegliarlo. Lo misero sotto il mantello dell’invisibilità e lo fecero levitare tra loro. Il guaritore guardò attentamente le loro operazioni, poi li scortò prima fuori dal reparto, poi dal San Mungo, senza dimenticarsi di esclamare: «Si ricordi di ripassare ogni tanto... a qualsiasi ora! Noi l’aspettiamo sempre!».
Fuori dal San Mungo era ancora buio, si guardarono intorno per vedere se qualcuno poteva notarli, poi, circondati dal silenzio più completo, Harry, Ron e Hermione presero ognuno Allock per una parte del corpo e si smaterializzarono tutti insieme con un sonoro "crack" per ricomparire davanti ai grossi cancelli che racchiudevano Hogwarts.
Harry fece scorrere via le pesanti catene che chiudevano il cancello con un colpo di bacchetta. Il parco era rischiarato dai raggi argentati della Luna che facevano riflettere Hogwarts sulla superficie nera del lago. Era uno spettacolo più unico che raro e i ragazzi si fermarono ad ammirarlo ammaliati. La superficie del lago era liscia come l’olio e il rumore delle onde era calmo e regolare. Infondeva una sensazione di pace e tranquillità nei ragazzi, che si facevano cullare dal dolce suono come incantati. Si risvegliarono da quella sensazione di beatitudine quando Allock russò rumorosamente, costringendoli a tornare alla realtà. Si diressero verso il portone ma quando Ron fece per aprirlo, lo trovò chiuso dall'interno «Oh no! Gazza si è ricordato di chiuderlo! E ora come facciamo?».
Harry, dopo qualche minuto in cui riflettevano sul da farsi, trovò la soluzione. «Kreacher» chiamò, ed un elfo apparve istantaneamente e con un rumoroso CRAK di fianco a lui. «Salve padron Potter» esclamò l’elfo inchinandosi profondamente ai suoi piedi.
«Avrei bisogno di un favore, dovresti materializzarti insieme a noi nel bagno di Mirtilla Malcontenta».
«Ogni suo desiderio è un ordine!» disse referente Kreacher e prese per mano Harry e Ron, che presero appena in tempo gli altri due, prima che la solita sensazione di costrizione li avvolgesse.
Quando Harry riaprì gli occhi si trovava nel bagno di Mirtilla. «Ora posso tornare a dormire padrone?» chiese umilmente Kreacher . «Ovviamente!» intervenne Hermione «E grazie di tutto!». con un sonoro CRAK scomparve, lasciandoli soli insieme al galleggiante Allock.
«Non so cosa avremmo fatto senza di lui!» esclamò Ron «A questo non avevi pensato Hermione, vero?».
«Invece tu si, signor perfettino?» ribattè lei sulla difensiva. Mentre i due cominciavano a battibeccarsi Harry si guardò intorno. Era proprio come se la ricordava. Era il bagno più squallido e deprimente in cui Harry aveva mai messo piede.
Sotto un grosso specchio rotto e macchiato c’era la fila di lavandini sbreccati. Il pavimento era bagnaticcio e rifletteva la luce fioca emanata da alcuni mozziconi di candela; le porte di legno dei gabinetti erano graffiate e scorticate e una ciondolava fuori dai cardini. C’era quasi tutto, ma sembrava mancasse qualcosa.
«Ciao, Harry! Alla fine sei tornato a trovarmi». Disse una voce malinconica che proveniva dal rubinetto dietro ad Harry.
«Ciao, Mirtilla!» disse Harry sollevato che ci fosse anche lei, in fondo faceva parte dell'ambiente.
Mirtilla Malcontenta uscì dal lavandino con un lamento lugubre, con i suoi capelli dritti come spinaci ai lati della testa e gli spessi occhiali perlati.
«Senti Mirtilla, non è che ti puoi sedere sopra lo sciacquone, proprio qui?» chiese Harry tentando di nascondere l’impazienza mentre Ron ed Hermione tentavano di tirare in piedi Allock.
«Perché?» domandò sospettosa Mirtilla.
«Ecco... vorrei ricreare la sera in cui siamo entrati nella Camera, sai...» rispose Harry, pensando che in quel momento la verità fosse la cosa migliore da dire.
«È per quello che hai portato lui?» disse Mirtilla indicando il professore profondamente addormentato.
«Sì, esatto! Allora, ti puoi posizionare lì?» ridomandò Harry impaziente.
«Va bene!» piagnucolò Mirtilla andando a sedersi sullo sciacquone.
Harry guardò Hermione aspettando che i loro sguardi si incrociassero, quando la ragazza si accorse di lui annuì. Hermione punto la bacchetta su Allock e sussurrò «Innerva!». Allock aprì gli occhi sbattendoli per la luce che i mozziconi di candela gettavano su di loro.
«Dov-dove mi trovo?» chiese Allock sbadigliando.
«Lei è a Hogwarts, professore!» rispose Harry.
«Ah, la scuola in cui andavo da bambino? Bene!» esclamò l’ex-professore, sorridendo e dando mostra dei suoi bianchissimi denti, si guardò intorno con interesse. Lo sguardo cadde su Harry e sulla cicatrice; il sorriso scomparve e sulla fronte comparvero profonde rughe.
«Io... ci conosciamo?» domandò Allock indicandolo.
«Ehm... sì, sono venuto a trovarla in ospedale, si ricorda?» volle sapere Harry.
«In ospedale.. ah, i giovani che volevano il mio autografo! Sì, sì ora mi ricordo» dichiarò Allock con il sorriso che gli aveva fatto vincere per cinque anni di seguito il premio per il Sorriso Più Seducente, promosso dal Settimanale delle Streghe.
«Harry ora dovresti chiedermi come sono morta!» singhiozzo Mirtilla da sopra lo sciacquone.
Allock si volse verso di lei e stupito indietreggiò fino a Ron.
«Cosa sarebbe quella... ehm... cosa?» interrogò Allock.
«È un impronta di un anima bipartita... insomma un fantasma!» rispose Ron, compiaciuto di insegnare qualcosa ad un professore e ricordandosi della lezione del professor Piton.
«Bene... professore ascolti... Mirtilla mi puoi dire come sei morta?» chiese rassegnato Harry.
«Ooooh, è stato orribile!» esclamò deliziata, «Sono morta in questo cubicolo... proprio qui. Mi ero nascosta perché Olive Hornby mi stava prendendo in giro per via degli occhiali. Poi è entrato un ragazzo ... parlava un'altra lingua, diceva cose strane... io ho aperto la porta per dirgli di andare nel bagno dei maschi e ho visto due enormi occhi gialli che mi fissavano e poi... sono morta!» concluse deliziata.
«Ma è orribile!» esclamò Allock ed inaspettatamente si girò per fissare il rubinetto di rame su cui era inciso il serpente argentato. Harry, Ron ed Hermione si precipitarono sfoderando le bacchette.
«Qualcosa non va professore?» chiese cautamente Ron, puntandogli la bacchetta tra le scapole.
«Io... penso di ricordare... ecco... è strano quel serpente non trovate?» balbettò Allock, tenendo tuttavia, il suo sorriso stampato in faccia.
«Se aprissi un tunnel nello scarico?» chiese Harry.
«Un che?» fece perplesso il professore.
«Le faccio vedere» Harry si avvicinò al serpente, ma venne interrotto.
«Posso farlo io, Harry?» esclamò Ron «Così ti faccio vedere!».
«Lo devi fare tu, Ron! Io non so più parlare il serpentese!» rispose Harry ridendo.
«Ah, già. Me l’ero dimenticato!» detto ciò si avvicinò al rubinetto e guardando il serpente emise un sibilo strano.
Il rubinetto brillò di una vivida luce verde e prese a girare; un attimo dopo il lavandino cominciò a muoversi e sprofondò nel pavimento lasciando scoperto un grosso tubo: un tubo largo come un uomo.
«Bene, ora mi ci calo dentro!» dichiarò Harry avvicinandosi.
«NO! NON FARLO!» urlò Allock. Tutti nel bagno si girarono stupiti per guardarlo ed Allock si guardò stupito sullo specchio rotto.
«Come scusi?» chiese Harry.
«Non puoi scendere lì, ragazzo! Non sai cosa ci sia sotto, ne dove ti porterà! Hai una vita da vivere, perché vuoi rischiare tutto così? Non capisco!» s’infuriò Allock sotto lo sguardo stupito di tutti.
«Devo farlo, professore. È l’unico modo per scoprire la verità! Ma deve venire anche lei» rispose Harry, girandosi nuovamente verso il tubo.
«Almeno lasciami scendere per primo! Così vi avviso se ci sono pericoli!» propose Allock facendo un passo avanti.
«È diventato tutto ad un tratto coraggioso?» si domandò Ron in un sussurro udibile da tutti.
«Va bene, professore!» disse Harry spostandosi. «Prego, scenda!» e dopo aver visto il professore scivolare nell’oscurità del tubo, lo seguì.
La scivolata lungo la pista liscia e viscida fu più veloce del previsto. I tubi che si diramavano in tutte le direzioni passavano fulminei ai lati di Harry. Le curve e giravolte del tubo gli fecero acquistare velocità e Harry cominciò a preoccuparsi dell’impatto. Improvvisamente il tubo tornò orizzontale e Harry fu catapultato fuori atterrando dolorosamente di schiena sul tunnel di pietra che conduceva alla Camera. Fece appena in tempo a spostarsi che Ron schizzò fuori rotolando, mentre teneva in mano due scope..
«Grande, Ron! Così possiamo tornare indietro facilmente!» si congratulò Harry, che fissava il professore, alzatosi faticosamente da terra.
<<In realtà è una idea di Hermione! Le ha richiamate con Accio e me le ha date. Ha detto che va a dormire, è stanca perchè sono due giorni che non dorme.>>.
<<Beh, bravi.>>.
Era giunto il momento di ricreare la situazione nella quale Allock perse la memoria. Harry si sforzò di ricordare le parole esatte dette ben sei anni prima: per nulla facile!
«Ron tieniti pronto!» gli sussurrò, facendogli segno di avvicinarsi a lui, poi rivolto ad Allock «Venga professore, andiamo un po’ più avanti!».
Si incamminarono lungo il tunnel oscuro fino a raggiungere un ammasso di detriti che sbarrava loro la strada; un piccolo squarcio si apriva nel mezzo, lo stesso passaggio aperto da Ron per far passare lui e Ginny attraverso la frana.
«Appena sentite qualcosa muoversi ricordatevi di chiudere immediatamente gli occhi!» esclamò Harry a voce molto alta, guardando negli occhi il professore che, sbigottito, fissava qualcosa al dì là della fenditura. La luce della bacchetta cadde sull’estremità della gigantesca pelle di serpente che spuntava dallo squarcio.
«Per tutti i gargoyle!» esclamò Allock. All’improvviso gli splendidi occhi azzurri si velarono, il corpo indietreggiò barcollando, le mani si aggrapparono convulsamente alla viscida parete del tunnel. L’ex-professore di Difesa contro le Arti Oscure sposto lo sguardo su ciascuno dei ragazzi, per fermarsi e mettere a fuoco Harry.
«Harry Potter?» domandò con voce tremula il professore. Ron lo agguantò per il bavero e lo portò alla luce della bacchetta di Harry.
«Sa dove ci troviamo, professore?» chiese ferocemente Ron, scrollandolo forte.
«Siamo nella... Ca...Camera dei Segreti!» balbettò il poveretto terrorizzato.
«E qual è la sua vera professione?» chiese Harry, avvicinandogli la bacchetta a viso impregnato di sudore.
«Ehm... fare autografi ai fan?» chiese Allock,con un mezzo sorriso.
«Io avrei detto, rubare le glorie altrui e prendersene il merito! Sono felice che sia tornato in sè, professor Allock, poiché ho una domanda da farle!» ribadì freddamente Harry, guardandolo con disgusto. «Lei, nel suo libro "A merenda con la morte" scrive di un mago che ha sconfitto la strega oscura Bandon... e scrive anche di un gruppo di maghi, che si facevano chiamare «Setta del fuoco Sacro», fuggiti nella foresta Nera... che ne è stato di loro? Il mago a cui a rubato i ricordi gliene ha parlato?».
Allock chiuse gli occhi e sembrò perdere conoscenza, Ron e Harry lo sostennero, poi si riprese e con molta difficoltà cominciò a parlare: «Devi... devi capire che quei maghi... almeno da quello che so, erano molto abili a salvarsi la vita! Nella Foresta Nera nascondevano il loro tempio, il tempio che custodiva il Fuoco Sacro e il libro sacro. Il mago armeno mi disse che aveva provato a forzare l’entrata e come risultato si era procurato una potentissima e antica maledizione che lentamente lo portò alla morte... mi disse delle cose orribili... io ...».
«Quali cose orribili?» chiese avido Harry.
«Devi sapere che come molti maghi oscuri prima di loro... ecco... si sono spinti al di là dei confini conosciuti delle varie arti oscure» continuò tremante il mago. «Avevano spinto la loro anima... in un libro fino a... ecco... fino a diventare parte di esso! Un tutt’uno con il male in prosa... così mi disse... quel libro conteneva un incantesimo strano, che nessuno era mai riuscito a usare, ma che loro stavano riportando alla luce ...».
«Quale libro? Quale incantesimo?» domandò impaziente Harry.
Ma il professore che aveva troppa paura per parlare riuscì ad afferrare le due scope che Ron teneva in mano, e schivati i due schiantesimi lanciati dai ragazzi, scappò nel tubo, al riparo dagli attacchi che i due ragazzi stavano indirizzandogli contro.
Harry tirò un calcio al sasso che si trovava di fianco a lui arrabbiatissimo. «Non è possibile! C’eravamo così vicini!» sbottò «E ora cosa facciamo? Come facciamo a recuperarlo? Cosa diremo a Thickey?».
«Non lo so» rispose Ron «intanto iniziamo a uscire da qui!».


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Ultima modifica di Marcus Flitt il Mar Ott 13 2009, 19:16 - modificato 1 volta.
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george

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMar Ott 13 2009, 18:42

bello, davvero.... la parte finale, dal momento in cui a,llock riprende la memoria secondo me è troppo affrettata, ci dovresti lavorare di più sopra!
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cric18

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMar Ott 13 2009, 19:06

captare poichè captare è una parola latina è meglio sostituirla con cogliere

Solo ho fatto fatica a dormire! prima il verbo poi solo

Avevo sentito qualcosa muoversi e mi sono svegliato, e quando ho cominciato a connettere, beh, Harry non era più nel suo letto.
o la virgola o la e

ma non mi ricordo dove nè quando! nè dove nè quando

Voldemort incombeva sulle loro vite, e... ancora o la virgola o la e
Magari ora sarebbe ancora vivo, e... solito discorso

poi pensa a cosa direbbe Ginny se sapesse quello che hai intenzione di fare !
non ci vorrebbe un punto?

quatttro penso che nn ti debba dare consiglio qua che ci arrivi da solo

<<Il mio songo sarebbe fare l'Auror> songo?

«Riguardo agli effetti degl’incantesimi di memoria! Vorremmo sapere se ci sono novità sullo studio delle cure sugl'incantesimi di memoria» annunciò Hermione visto che Harry esitava evita di ripetere le parole

io le darò tutto il mio appoggio, e solito discorso o la e o la virgola
Era uno spettacolo più unico che raro, e idem
legno dei gabinetti erano graffiate e scorticate, e idem

ecco sono stato critico ora dimmi come sn andato ciao marcus
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Marcus Flitt

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMar Ott 13 2009, 19:08

Grazie Cric!!! perfetto!!! ora cerca di fare un commento sul testo, intanto io correggo gli errori!!!
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Harry-Mik94

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMar Ott 13 2009, 19:33

Bravo Marcus!!
Davvero bello!!!
George dice che forse il recupero della memoria è un pochino affrettata... beh... si e no: secondo me un pochino affrettata è, ma a me piace così Razz
Per quanto riguarda il " ,e " che ti ha segnalato cric... beh, devo smentirlo... anche io la pensavo così, ma poi mi è stato spiegato che possono andare insieme, per mettere una pausa.
Ancora complimenti!!!!!
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Marcus Flitt

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMar Ott 13 2009, 19:35

lo so, anche io lo credevo, ma il prof mi ha spiegato che ci sono integralisti che dicono che non si può e neologisti che dicono che si può. nel dubbio le ho tolte, tanto cambia poco. sono contento che ti piaccia, e anche io credo che possa essere bello mettere una scena così veloce alla fine. grazie!!!
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Harry-Mik94

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMar Ott 13 2009, 19:40

Ma ti pare! Wink
Comunque ok, tanto una virgola in più si fa sempre in tempo ad inserirla Wink
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kinderangie

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMar Ott 13 2009, 19:44

non posso fare un commento di una cosa che ho aiutato a modificare.
Comunque spero che piaccia e che i commenti siano più che positivi.

Scusa Marcus, le cose che ti ha segnalato Cric mi erano sfuggite Embarassed
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Marcus Flitt

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMar Ott 13 2009, 19:47

Angie hai fatto un gran lavoro!!! Non credo che sia un gran problema, i commenti sono fatti anche per questo! ci si accorge di quello che abbiamo dimenticato! dopotutto era un testo difficile e lungo!!!
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cric18

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMar Ott 13 2009, 19:51

Ai giovini che hanno fatto il testo
volevo sl dire che a parte qualche pecca siete stati eccezionali bella storia
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Sirius Mic

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMar Ott 13 2009, 23:14

bellissimo testo marc, complimenti
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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMar Ott 13 2009, 23:51

vado di fretta, ho letto solo il primo pezzo quindi aspettate per il commento generale xDD per ora non mi sembra male, ma secondo me non bisognerebbe far scoprire al trio in questo modo il nome della setta. Stava meglio se hermione parlava di una specie di setta in generale. Poi saranno i cattivi nella battaglia finale a dire il loro nome, o almeno xD io lo preferirei così xD

Il commento globale del testo lo do domani Twisted Evil
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george

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMer Ott 14 2009, 14:00

okami_999 ha scritto:
Poi saranno i cattivi nella battaglia finale a dire il loro nome, o almeno xD io lo preferirei così xD


ciao okami io in un testo ho scritto che unglick (che non sorprende mai u.u) sa che il nome della setta è "dei Cercatori" e ho continuato a chiamarli così... naturalmente se troviamo un altro nome sarebbe meglio Smile
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Jo Potter

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMer Ott 14 2009, 14:23

Terreno accidentato, Marcu! Vi piace scrivere pezzi complicati, eh?
Dunque prima le imprecisioni

Citazione :
Appena si accorse che era Harry cercò di assumere l’aria di chi ha fatto un buon sonno ristoratore, ma, purtroppo per lei, Harry lo aveva capito lo stesso, e subito le chiese spiegazioni.

capito lo stesso....manca il soggetto. Da rivedere la frase, è un po' confusa.

un paio di ripetizioni ( subito subito....lei, lei, lei quando harry parla col madico...problema problema problema idem)

POF minuscolo

DIpartita no BIpartita

X cric: la , prima della e non è errore....lo so lo dicevano anche a me....ma la lingua si evoluta e ora lo accetta quando vuoi fare una pausa più lunga.


Commento al testo:
scritto magnificamente, anche perchè un testo così corposo non è banale da scrivere! L'idea è carina, avete fatto bene a ritirare fuori allock. Bene l'ambiente, abbastanza bene l'umorismo. Ultima parte forse un po' sbrigativa. Forse Allock non dovrebbescappare...diventa lunghissimo sennò! Non so bene questa setta del fuoco sacro, l'idea che avete in mente....però il testo è bellissimo. And so... cheers
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Kathy Black

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMer Ott 14 2009, 14:27

Marcus, il testo mi piace com'è scritto, non ci sono errori. L'unica cosa che sento di dirti è che mi sembra un pò troppo affrettato...nel senso:Thickey si fa convincere troppo facilmente e troppo facilmente Harry e gli altri riescono a fargli recuperare la memoria...insomma, dovrebbero essere dei Genietti! Questa è la mia modesta opinione. Per il resto scrivi bene davvero.
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Marcus Flitt

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMer Ott 14 2009, 15:03

Grazie JO, cercherò di migliorarlo, per quanto riguarda la grammatica e le imprecisioni segnalate.
Kathie, ho cercato di spiegare che non sono dei genietti, ma seguono alla lettera le istruzioni, quindi non vedo perchè dovrebbero avere problemi!
Grazie a tutti per i commenti!!!
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cric18

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMer Ott 14 2009, 16:07

jo quello della virgola prima della e che ora l'avevano accettato non lo sapevo grazie
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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMer Ott 14 2009, 19:42

Bel testo Marcusss! Mi è piaciuto molto!
Magari qualche piccola imprecisione qua e là (la ",e" non è un errore, confermo quello che ha detto Mik Smile) ma testo molto bello!
Ah! Una cosa.. Secondo me, Allock recupera la memoria troppo facilmente.. Ci vorrebbe qualcosina di più per fargliela tornare del tutto... Razz

Bravoo!
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Potterhiders

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMer Ott 14 2009, 19:44

Beh, innanzitutto ti devo fare i miei più sinceri complimenti...e ora le critiche, muahahahahah:
Non ho trovato molte cose a cui appigliarmi, per farti delle critiche feroci Twisted Evil perciò l'unica che posso dirti, è che nel testo sono presenti alcune imprecisioni grammaticali, che ora non sto a precisare, in quanto sarebbe inutile...perchè sono cose, che in un testo del genere, passano in secondo piano!! Very Happy Wink
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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMer Ott 14 2009, 21:36

(Non voglio meriti che non sono miei, il mio apporto a questo testo è solo una rilettura prepubblicazione, il grosso del lavoro è di Ludo e Marcus)

Allora sulla bellezza e correttezza del testo non si discute, le modifiche di Marcus al pezzo di Ludo lo hanno reso più attuale e inseribile.

Guardando il pezzo nel suo insieme, ritorno si dubbi che avevo espresso a suo tempo sul pezzo di Ludo: la storia di Allock mi piace un sacco, ma la parte che non mi convince è quella del "sequestro" di Allock. E se fossero accompagnati da un insegnante? Sarebbe tutto più "legittimo"!

Ancora complimenti.
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Ludovic Bagman
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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMer Ott 14 2009, 22:59

Citazione :
la parte che non mi convince è quella del "sequestro" di Allock. E se fossero accompagnati da un insegnante? Sarebbe tutto più "legittimo"!
rispondo io... visto che riguarda parecchio me!! Wink l'aggiungere un professore diventa molto complicato (bisognerebbe fregare pure lui) non che stilisticamente brutto!!! ripeto: Harry, Ron ed Hermione devono tornare quelli di una volta che risolvono i problemi senza scomodare l'ordine costituito!! sennò lo facciamo andare in giro sempre con una quindicina di auror è basta!!! Rolling Eyes se Rem.. intendevi fare una cosa legittima... cioè che l'insegnate e\o preside approva sta cosa ciò implicherebbe che ella sappia dei sospetti e congetture sulla setta... e ciò NON E' BELLO!!!! No

aggiungi te marcus se pensi ci sia altro!!! Wink
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remus.




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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyMer Ott 14 2009, 23:10

Harry non ha più 11 anni.
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Herm

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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) EmptyGio Ott 15 2009, 08:21

Innanzitutto complimenti! A Marcus e a tutti quelli che han contribuito a questo pezzo,
l'idea del ripescaggio di Allock mi piace Very Happy

Qualche appunto:
- la fase del "recupero" memoria è troppo svelta. Per come è posta qui, sembra di poca rilevanza, è descritta e raccontata troppo in fretta. Anche il fatto che Allock subito sputi fuori tutte le informazioni senza "complicazioni" appare un pò strano, in fondo è sempre stato stupido! Io vedrei di più una scena quasi esasperata in cui i tre devono sorbirsi il vecchio Allock farfallone! senza esagerazioni naturalmente
- la fuga finale... è un pò inverosimile e forse nemmeno necessaria, ma questo dipende dall'uso "che vuoi farne", cioè se ti servirà in seguito ok
- convincere il medimago è troppo facile! visto che fanno tutto in barba agli insegnanti perchè non eludere anche la sorveglianza del San Mungo? Come ha detto Ludo così si ritorna davvero agli inizi, cioè il trio "ricade" nel tunnel del "tutto di nascosto"

Ciò non toglie che questo pezzo sia un bel pezzo! Complimenti ancora Wink
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MessaggioTitolo: Re: La setta del sacro fuoco (Marcus)   La setta del sacro fuoco (Marcus) Empty

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