La Prima volta di Ginny versione completa

Bene ragazzi ora dopo una lunga attesa vi postero il mio testo per intero ma prima vi vorrei dire due cose
1) sono molto contento della discussione che si è creata in seguito al testo, e di ciò ringrazio quanti vi hanno partecipato
2) un ringraziamento speciale va a Remus, in quanto ho scoperto che oltre a essere un ottimo autore è un grande correttore di bozze e se voi oggi leggete un testo corretto il merito e suo
3) il testo qui di seguito non è completo, ma è stato modificato e alcune parti sono state tolte per esigenze diverse, comunque questa e la prima versione che credo vi stupirà visto le numerose sorprese che ho in serbo per voi
ora a voi e mi raccomando godetevelo nel leggerlo come io ne ho goduto a scriverlo, buona lettura e buon divertimento mi raccomando tanti commenti...

…Erano già le nove di sera di un sabato passato interamente a studiare, messi sotto pressione da un Hermione sempre più battagliera «se continua così non prenderemo neanche un M.A.G.O. », «Ron sei indietro con trasfigurazioni», «Harry questa frase nel compito di pozioni e tutta sbagliata» insomma un vero incubo tanto che Harry si era dimenticato persino di rispondere a kingsley, e solo ora gli era tornato in mente «Hermione scusami ma ora devo andare a spedire quella risposta», Hermione prima lo guardo storto ma poi facendo un gesto con le mani disse «ok! Tanto abbiamo anche domani» subito Ron prendendo la palla al balzo si affretto a chiudere il libro, ma se ne penti quasi immediatamente
«Cosa stai facendo!? » sbraitò Hermione «tu non devi mandare alcun messaggio e sei troppo indietro per fermarti e poi Harry ha già finito il compito di pozioni, perciò seduto e studia»,cosi uno sconfitto Ron a cui le orecchie avevano già preso una sfumatura incandescente si risedette borbottando tutta una serie di mezze frasi non udibili.
Nel frattempo Harry era già sgattaiolato il più velocemente possibile fuori dalla botola d’ingresso della sala comune, nel caso Hermione avesse cambiato idea e mentre vagava nei corridoi dirigendosi vero la torre dei gufi gli vennero in mente i suoi primi anni a Hogwarts
Iniziò a ripensare a quando con i suoi migliori amici vagava sotto il mantello per il castello a combinare le cose più assurde, cacciandosi nelle avventure più incredibili e finendo nei posti più improbabili come quando finirono nelle cucine o nella camera di Fuffi.
Così sovrappensiero, Harry non si accorse dove lo portarono le sue gambe sinché non iniziò a salire l’ultimo scalino: era la torre di astronomia. Quando aprì la porta che dava all’esterno una brezza fredda, preludio dell’acquazzone che stava per scatenarsi, scompiglio i capelli di Harry, lui si guardò intorno come a cercare qualcosa e poi si diresse verso la murata che dava sul lago e, appoggiandosi a uno dei merli, iniziò a fissare un punto indefinito vicino all'acqua.
«Harry cosa fai qui?».
Lui si girò di soprassalto «Ginny!! Come… come mai sei qui?».
«Ti ho spaventato?» rispose lei con un mezzo sorriso.
«No… no, è che ero sovrappensiero e non mi sono neanche reso conto di dove stavo andando sinché non ci sono arrivato, poi, visto che ero qui, sono uscito a prendere una boccata di aria fresca».
«Ah! Ecco svelato il mistero» disse Ginny.
«Cosa intendi?».
«No, è che ti avevo sentito parlare con Hermione, visto che andavi da solo ti ho seguito per stare un po’ con te, ultimamente non è che abbiamo avuto molto tempo per noi».
Harry si senti un po’ in colpa ad ascoltare quelle parole, considerando che lei le aveva pronunciate senza nessuna malizia perché capiva veramente i suoi problemi. Cosi, senza neanche pensarci, l’abbracciò e la tirò a se.
«Mi sei mancato Harry, il tuo calore, il tuo odore, sai a volte ripenso a quanto ti ho inseguito mentre tu non mi vedevi o, meglio, eri troppo preso dalla tua lotta contro Voldemort e tutto il suo mondo. Ormai ci avevo quasi rinunciato quando tu mi baciasti la prima volta», a quelle parole Harry ripensò a quel giorno…
Aveva appena finito di ricopiare una serie infinita di schede che riguardavano le malefatte di Sirius e suo padre per una tremenda punizione di Piton A quel pensiero un groppo alla gola assalì Harry, inoltre quel sabato c’era la partita più importante per l’assegnazione della coppa di Quidditch e lui, nonostante fosse il capitano, fu costretto nei sotterranei senza avere neanche un idea di cosa succedeva.
Solo verso l’una, Piton concesse di sospendere i lavori e lui come un forsennato salì gli scalini a rotta di collo, tendendo le orecchie per sentire qualche rumore dal campo.
Ma tutto taceva… ormai era finita! Esitò fuori dalla Sala Grande affollata, poi corse su per la scalinata di marmo; si ricordo la sua agitazione per non sapere se Grifondoro avesse vinto o perso, la squadra di solito festeggiava a o si leccava le ferite in Sala Comune coma tutt’ora succedeva.
Harry si ricordava ancora la parola d’ordine “Quid agis?” e si ricordava ancora oggi la sua incertezza mentre si chiedeva cos’avrebbe trovato dentro.
<Lo vedrai> gli rispose la signora grassa con un espressione indecifrabile, dopodiché scattò in avanti.
Un ruggito di gioia si levò dal buco alla spalle del ritratto e mentre lui rimaneva a bocca aperta esterrefatto parecchie mani lo trascinarono nella stanza, si ricordava le urla di vittoria di Ron, mentre brandiva la coppa d’argento e al fatto che continuasse a gridarle il punteggio, <Harry! Abbiamo vinto! Quattrocentocinquanta a centoquaranta! Abbiamo vinto>.
Poi come una visione o così almeno Harry ricordava le apparve Ginny che gli correva incontro: aveva un’espressione dura, splendente, e lo abbracciò.
E senza riflettere, senza averlo premeditato, senza preoccuparsi del fatto che cinquanta persone li stavano guardando, Harry le prese il viso fra le mani e la baciò, un bacio intenso infinito, di quelli in cui il tempo si ferma e non riprende a scorrere fino a quando le due labbra non smettono di sfiorasi, un bacio caldo come una giornata estiva e fresco come una brezza di primavera Harry lo ricordava perfettamente quel bacio …
<Si; fu un gran bel bacio> disse <e ti ricordi la faccia di Romilda e di Dean> continuò Harry, ma poi abbassò lo sguardo e vide il volto di Ginny: il suo viso era luminoso e candido e la voce gli venne meno, lì nella notte sembrava quasi risplendere di luce propria. Era veramente bella.
Poi il profumo, il profumo del suo corpo che ricordava la torta di melassa, l’odore di legno di un manico di scopa e quello dei fiori selvatici che si trovavano intorno alla Tana lo assalì arrivando alle sue narici inebriandolo, dandogli le stesse sensazioni che aveva provato quando volava con la sua Firebolt o catturava il boccino d’oro. Solo che questa volta era amplificato per dieci volte.
«Sai Ginny pensavo al tuo odore».
«Come?» rispose lei fingendosi arrabbiata.
«Ti spiego» disse non capendo lo scherzo e preoccupandosi che lei potesse rompere l’incanto. L'incanto, perché, secondo Harry, quella era magia, la magia di cui parlava Silente: la grande magia. «Sai questo non l’ho detto mai a nessuno,» affermò tentennante, «ma quando Lumacorno fece la sua prima lezione preparò diverse pozioni, io, che non avevo la più pallida idea di cosa ci fosse nei calderoni, mi posizionai vicino a quello che il professore o, meglio, Hermione, ci disse che conteneva Amormentia... »
« ...il filtro d’amore più potente al mondo!!», continuò lei con una voce che era un misto di sorpresa ed enorme curiosità.
«Sì. proprio quello!» continuò lui, «Ma la cosa che volevo dirti e che poi, Hermione, su richiesta di Lumacorno, descrisse le sue caratteristiche. Fra queste, la più importante, è che chiunque davanti a quella pozione sente un profumo diverso a seconda di quello che più lo attrae e io... » poi, tacendo un attimo e fissandola nei suoi occhi, continuò, «io… anche se ancora non ne ero cosciente, sentii il tuo odore».
«Il mio… il mio odore» ripeté lei tentennando con gli occhi umidi e le guance rosse.
«Si l’odore della tua pelle; lo stesso che sento ora e che mi sta facendo impazzire».
A quelle parole Ginny si senti avvolgere da un fremito e si strinse ancora più forte al corpo di lui, era scattato qualcosa di diverso in lei a quelle parole, lei stessa era diversa: era finalmente consapevole di chi era e di chi sarebbe diventata, lei era irrimediabilmente sua e lui era diventato parte di lei.
«Che grande forza è l’amore, prima due avanzano soli nel mondo buio con i loro problemi e le loro difficoltà, poi, ad un tratto, sboccia l’amore e i due è come se fossero uno, il cielo diventa azzurro, il sole splende e i problemi sembrano una strada in pianura», pronunciò queste parole senza quasi accorgersene.
«Come sei profonda!!!» la riprese Harry quasi prendendola in giro, mentre l’accarezzava per farle comunque capire che la pensava come lei.
Tutto ad un tratto iniziò una pioggerella leggera che portava il profumo della foresta. Harry quasi si destò quando l’acqua tocco la pelle del suo viso. «No! La magia e finita, dai torniamo dentro» e fece per muoversi, ma Ginny non si spostò di un passo, «Rimaniamo non mi da fastidio e io… io sto bene».
A quelle parole Harry non seppe cosa fare: la tentazione era troppo forte, ma la pioggia aumentava e rischiava di diventare un diluvio. Ad un certo punto, ricordandosi quello che gli aveva detto Unglucklich “Quando non sai, improvvisa”, prese la bacchetta e disse «Impervium proteggo».
Subito una cappa trasparente si frappose fra loro e l’acqua.
«Che hai fatto!?» chiese una stupita Ginny.

«Ho improvvisato come dice Unglucklich, ho lanciato un incantesimo scudo che comunque non fermerebbe la pioggia, abbinandolo all’incantesimo impervium che protegge le cose dagli agenti atmosferici e questo è il risultato, un ombrello invisibile».
Lei rimase colpita da quanto era cambiato Harry, prima non avrebbe mai provato una cosa simile ma ora, ora lo vedeva più sicuro di sé, più uomo. Sì Harry stava crescendo, e anche lei.
Fu questo pensiero che la fece scattare verso di lui, che rimase sorpreso dal gesto, poi pian piano lei le infilo le braccia sotto la camicia e la blusa a contatto con la sua pelle.
Harry si irrigidì «Che fai Ginny!?».
«Silenzio, lasciami fare. Sai non ti credevo così timido... ».
Lui era sempre più impacciato.
« ...sai, questa pioggia fa troppo rumore» e cosi dicendo estrasse una mano dalla camicia di lui, prese la sua bacchetta e pensò Acuisces. La torre divenne subito silenziosa, poi, come se avesse avuto un intuizione, si allontanò da lui sorridendo, divertita all’idea del nuovo gioco che aveva in mente. Fece un movimento con la bacchetta e la blusa di Harry si levò dal suo corpo.
«Che fai? Così giochi sporco, stai usando incantesimi non verbali!».
Lei sorrise e gli mostrò la lingua. Poi, con un altro abile movimento, gli levò pure la camicia.
Harry, a quel punto, incominciò pure lui a brandire la bacchetta e disse «Accio blusa di Ginny!» ma lei fu più veloce sentendo l’incantesimo e disse «Proteggo» mandando a vuoto l’attacco poco convinto di Harry.
«Allora e la guerra che vuoi?» disse lui e con una fulminea mossa senza dir niente levò sia la blusa che la camicia a Ginny.
«Harry!!» esclamò lei, ma lui era imbambolato come se fosse stato colpito dal “Pietrificus Totalis”. Fissava il busto nudo di lei: era stupenda, il suo corpo ancora un po’ acerbo ma che stava sbocciando e diventando quello di una donna, il suo seno non troppo grande stretto in un reggiseno color crema dorato che esaltava le sue curve, il colore della sua pelle chiara che la faceva sembrava una ninfa, tanto era candida alla pallida luce notturna. Lei si rese conto dei suoi sguardi e, senza dire nulla, lo abbracciò.
Harry sentì il contatto delle loro pelli e un brivido lo percorse tutto. Poi sentì il suo odore e in lui qualcosa iniziò a fremere: iniziò a baciarla in maniera appassionata accarezzandole dolcemente i seni e, mentre le loro labbra si toccavano e le loro lingue si incrociavano e giocavano fra loro, lei iniziò a slacciargli lentamente la cintura.
«Ti desidero Harry, come non ti ho mai desiderato prima. Ti voglio, voglio che tu sia parte di me ora e sempre».
«Lo so Ginny, ma pensi sia il caso con quello che sta accadendo?».
«Sì, è proprio per questo che lo desidero ancora di più, non so cosa accadrà domani. Sei già morto una volta contro Voldemort e io… io non ce la farei ancora senza di te. Sapendo a quali rischi vai incontro, devo avere la certezza assoluta che tu sarai per sempre mio».
«So che mi ami. Io impazzirei se non ti avessi al mio fianco, se… se non potessi baciarti e toccarti e… e amarti. Ma una volta che il passo è fatto, non si può... non si può tornare indietro».
Dopo averle dato un profondo e intenso bacio la guardò nei suoi occhi, lei tenne il suo sguardo e poi, in risposta, gli accarezzò il viso e gli sussurrò «Harry sono sicura».
Fu l’esperienza più esaltante che lui avesse provato. Anche se tutti e due inesperti, dopo un imbarazzo iniziale e una serie di impacciati tentativi, fiorirono in un meraviglioso rapporto. Era incredibile, si sentivano leggeri come trasportati dalle onde del mare mentre alternativamente si infrangevano sulla riva e si sentivano cullati da esse, Ginny era incredibile, splendida nel suo essere. Si teneva stretta a lui come avesse paura di perdersi, era incredibile ma più incredibile fu quello che accadde ai due, mentre erano intenti a scivolare sulle onde del sogno: iniziarono a levitare mentre una musica proveniente da un luogo imprecisato che loro inconsciamente sapevano essere dove i loro cuori si erano uniti, li avvolse. Era calda e accogliente sembrava che tutte le loro emozioni fossero in quel canto e poi, al culmine di quella sinfonia, tutti e due esplosero in un esplosione di piacere che sembrava non voler più cessare. Provarono quelle emozioni e quell’incanto diverse volte durante la notte poi, alla fine, stremati ma estasiati si ritrovarono nella torre di osservazione: la magia, per ora, era finita. I due si fissarono per diverso tempo come inebetiti da tutto quello che avevano provato. Infine, sentendo freddo, Harry con un incanto fece apparire un coperta patchwork con la quale si avvolsero stretti a contatto l’uno dell’altro, rimando lì a fissare la pioggia sino al sorgere del sole.
Solo allora i due decisero di rientrare, ma fu quasi doloroso quando Harry e Ginny si separarono per alzarsi, l’unica certezza era che i due erano pienamente consapevoli che comunque quell’esperienza non sarebbe stata unica.
«Tti amo Ginny, è stato fantastico» furono le prime parole che disse da quando lei le aveva sussurrato la sua volontà di andare avanti.
«Lo so. Ancora non me ne capacito» rispose lei, poi un sorriso malizioso le apparve sul viso «sei ancora convinto che non era il caso di farlo».
Harry la fisso. Poi scuotendo la testa e sorridendo disse: «Andiamo a dormire mia veela» e, cingendola col braccio, tornarono in sala comune.
Quando l’indomani Ron si avvicinò al letto di Harry, si accorse che l’amico era ancora mezzo vestito sotto le coperte perché una gamba, ancora avvolta dai pantaloni, penzolava dal letto. Solo le scarpe e la blusa erano tirate in terra mentre la camicia era appoggiata sulla testata del letto.
Stupito dallo strano modo di dormire di Harry cercò di svegliarlo con scarso successo: ottenne solo dei borbottii. Disperato e preoccupato dal profondo sonno dell’amico, prese la bacchetta e disse «Aguamenti». Uno spruzzo d’acqua fuoriuscì da essa andando a colpire in pieno volto Harry.
«Ma cos... che accid... smettila!!» urlò lui e il leggero flusso cessò, «Mi volevi affogare?!» sbraitò.
Ron trattenendo le risate disse: «Non ti svegliavi ed ero preoccupato, non ho potuto resistere».
«A cosa? A farmi il bagno?», poi prendendo la bacchetta dal comodino disse «Evaporeo» e una nuvola di vapore uscì dal letto. Mentre questo si asciugava, fece la stessa cosa su di lui finché dell’acqua non vera più traccia. «Ora vattene, lasciami dormire».
Ma Ron sapeva cosa voleva dire presentarsi da Hermione senza Harry e, con la sua situazione, non poteva permetterselo. «Harry forza alzati lo sai cosa mi dirà Hermione se non ci sei anche tu».
A quel punto Harry distrutto gli disse «Senti Ron mi son coricato alle sei stamane: sono distrutto».
«E dov'eri?» chiese un curioso Ron.
«Ero con Gin…» ma subito si morse la lingua.
«Con chi?».
«Con… Gingherson» disse lui inventandosi velocemente un nome.
«E chi è?» chiese un insospettito Ron.
«Un nuovo Auror» rispose, poi aggiunse «abbiamo fatto una breve missione per conto di Kingsley».
«A ecco perché non sei tornato per tutta la sera e quando sono andato a letto non c’eri».
«Esatto» disse un rincuorato Harry.
«E cosa hai fatto?».
Harry ci pensò poi ebbe una illuminazione «Sai Ron, Kingsley per ora mi a detto di non riferire a nessuno la natura della missione, mi capisci non posso tradire la sua fiducia. Vorrei dirtelo ma proprio non posso» era salvo. A quelle parole Ron non poteva obbiettare niente e poi non gli aveva detto proprio una bugia anche se dietro c’era Ginny e non Kingsley.
«Ok non insisto. Lo riferisco a Hermione torna a dormire riposati, sarai sfinito» e cosi dicendo uscì dalla stanza. Harry, soddisfatto, pensò Non sai quanto amico. Si girò sul cuscino e riprese a dormire.
Dopo un po’, Harry non riuscì a valutare quanto tempo fosse passato, dei passi leggeri si sentirono nella camera e una voce femminile disse: «Harry, ma non ti sei ancora alzato?».
«Come? Cosa?» disse Harry fra il sorpreso e lo stralunato nel sentire la voce femminile, di Hermione. «Ah, sei tu».
«Come sono io? chi ti aspettavi Ginny?!» disse lei con un tono di voce di chi la sapeva lunga. Al suono di quelle parole Harry sbattè le palpebre diverse volte sotto le coperte, scioccato dall’affermazione. Per la sorpresa stentò a togliere fuori la testa per affrontarla mentre una miriade di pensieri incominciarono a frullargli in testa, Sono fregato: è la sorella di Ron, se lui lo sa mi uccide! … Però è stato fantastico!! … Hermione lo sa, ne sono sicuro. E se lo dice a Ron.
Tutti questi pensieri gli passarono in testa mentre si immaginava la famiglia Weasley al completo che lo inseguiva armata di scope, con in testa Charlie a cavallo di Norbeta intenta a lanciargli fiamme, ed ad urlargli «Devi sposare Ginny... ».

«Allora Harry? Ti decidi a uscire dal tuo guscio o devo usare le maniere forti?», disse sbuffando sui ricci che le ricadevano sulla fronte quando si scaldava troppo.
«Hermione sono stanco, lasciami riposare ho avuto una settimana pesante: la missione, la partita di Quidditch, i compiti la sto.. insomma sono stanco!!».
«E no! Ora parli con me. Ti conosco, so quando sei in difficoltà» disse quasi esasperata, poi aggiunse «a me non puoi nascondere niente, Harry, ne abbiamo passate troppe insieme. Con quale oscuro nemico abbiamo a che fare questa volta?».
Harry rimase di stucco e una risata smorzata uscì da sotto coperte.
«Ma che hai da ridere?» chiese Hermione con una voce un po’ troppo neutra.
«Niente, ma non mi ha attaccato nessuno».
«Nooo?!» rispose una sospetta e ironica Hermione. Ad un tratto, Harry sbucò da sotto le coperte è Hermione notò che era andato a letto semi vestito.
«No! Ma l’ho fatta grossa. Piuttosto cosa ci fai qui, questo è il dormitorio maschile, tu non puoi entrare qui, se ti scoprono... » disse con un mezzo sorriso tirato.
«E da quando in qua ti preoccupi delle regole? Non preoccuparti nessuno avrà niente da ridire, e, anche se lo avesse, potrei essere qua nel ruolo di caposcuola... ».
Harry guardò l'amica, il viso era una smorfia che Harry non seppe definire e il suo atteggiamento stranamente rilassato seduta sul letto di Ron, tutto questo lo insospettiva. Quasi per provocarla sbuffò.
«Ah, dimenticavo... » a quelle parole lei fece uno strano sorriso: sembrava Grattastinchi quando tornava da una lucrosa caccia! Molto lentamente, quasi a misurare le parole, disse «Ad esempio potrei essere qua per te. A quanto mi risulta, anche passare la notte sulla torre di Astronomia non è permesso!».
Beccato! pensò Harry.
«Mi hai preso in giro, sai tutto. Cosa ti ha detto Ginny?! Sapevi, e sei venuta a fare la solita Hermione... ». Harry, anche se non lo dava troppo a vedere, ora era felice, il mondo era perfetto e, in più, lo poteva dire a qualcuno senza tradire la fiducia di Ginny. «Quando lo hai saputo?».
«Quando siete rientrati, lei era troppo eccitata, è venuta in camera e, dopo diversi incantesimi di protezione intorno al mio letto perché nessuno sentisse, mi a raccontato tutto. Harry, lei è felice, dice che tu l’hai resa felice e ora non c’è niente che la possa fermare».
«Ah!» Rispose lui un po’ acido «E io che stavo morendo dalla paura… che... che qualcuno mi potesse scoprire!!».
Lei poi aggiunse, «Io invece sono contenta, è fantastico e poi di cosa hai paura?».
«Che lo venissero a sapere tutti, Ron in testa».
«Cosa hai detto?!» chiese in maniera irrequieta lei cambiando immediatamente umore.
«Hai capito» disse lui ancora un po’ acido.
A quel punto Hermione sbottò come una furia sputando fuori tutto il suo rancore e malumore represso «Cosa?! Tu pensi che io vada a fare la spia? E poi a quel testone antiquato!? Quell’ipocrita, misogino, Schiopode Sparacoda, sottospecie di un ottuso knarl che non è altro».
«Hermione!!».
«Oh!! Stai zitto Harry, so quel che dico», poi, riducendo i suoi occhi a due fessure, tentennante continuò «Q-quello lì non… non avrebbe n-niente… da ridire o com…t..re… per… e noi l’ab…o g.. f... to» l’ultimo pezzo di frase le morì in gola.
«Come?» disse Harry un po’ agitato «Non ho capito cosa hai detto».
A quel punto Hermione eruppe «OH!! Insomma non può dirti niente perché noi lo abbiamo già fatto!!».
«Coosa?!» Harry sgranò gl’occhi scioccato dalla scoperta, «Ma quando?».
«Quest’estate, finita la storia di Vold… Voldemort. Eravamo felici di essere vivi e tristi per tutto quello che era successo e sai consolandoci, consolandoci, alla fine lo abbiamo fatto quando tu eri via».
«Ma come? Lo avete fatto? E poi, poi cosa è successo? Perché quando sono arrivato eravate già ai ferri corti e tutte le volte che vi chiedevo spiegazioni era come infrangere un incantesimo Proteggo senza bacchetta... ».
«E un po’ imbarazzante».
«Forza, adesso devi dirmelo, mi avete fatto esasperare finora. Stavo pensando al Veritaserum per farvi parlare, per favore, per la mia salute mentale non puoi tirarti indietro».
Hermione, ormai rassegnata, lo fisso negl’occhi e finalmente parlò. «Va bene tanto ormai puoi capirmi e, per tua conoscenza, prima non ti ho detto niente perché avevo proprio paura che non capissi ma ora… ora e tutto diverso, sai la sera che abbiamo fatto… si lo sai, alla fine io ho pianto».
Harry a quel commento rimase un po’ sconcertato e, dopo qualche attimo d’incertezza, disse «N-non sono un esperto ma penso che possa capitare».
«Infatti!!» proruppe lei con le lacrime agl’occhi che facevano capire come si sentisse a disagio «Ma quel testone ipocr... ».
«Hermione!! Lo hai già detto prima... ».
Tirando su col naso continuò «Scusa, stavo dicendo... come suo solito non ha capito un tubo e ha pensato che piangessi perché lui non era stato bravo o qualcosa di simile... insomma ma ti rendi conto di quanto possa essere stupido?».
«Non dire così Hermione, non e come dici tu».
«Ecco!! Sempre a difenderlo anche io sono tua amica Harry!!», urlò lei esasperata dall’atteggiamento di Harry, il quale, a quel punto, si alzo dal letto e si avvicinò all’amica e l’abbraccio.
«No!! Hermione io non lo sto difendendo e non mettere in dubbio la mia amicizia. Tu per me sei come la sorella che non ho mai avuto! E questo è certo come l’amore che provo per Ginny».
A quelle parole la ragazza guardo l’amico e poi lo strinse forte singhiozzando.
«Ti stavo solo dicendo... » riprese, « ...prima che ti mettessi a urlare, che Ron è solo molto insicuro... » disse lui con un espressione rassicurante.
« ...m-ma che d-dici io non ho f-fatto niente per fargli pensare questo» rispose tentennante lei.
Lui allora continuò con calma come quando lei spiegava le cose ad Hagrid «E che tu… insomma, tu a volte lo spaventi! Secondo lui tu sei troppo per lui e lo intimidisci».
«Allora non doveva essere cosi cretino così idiota… così vigliacco da dire che le mie erano scuse, e… e dire che io lo avevo già fatto con Krum!!!».
«Ma allora è… !!!» prima Harry avvampò ma poi, cercando di calmarsi, fece un lungo respiro e continuo «Va bene lasciamo perdere… non è colpa sua, è la sindrome da ultimo figlio o cose simili … non lo so ma tu cosa gli hai detto?!».
«Niente, ma…» ormai le lacrime sgorgavano a fiotti dagl’occhi di Hermione e Harry ripenso al ballo del ceppo e al ritorno di Ron dopo la sua fuga solo allora l’aveva vista in quello stato, «ma avrei voluto dirgli che piangevo perché ero felice, felice di stare con lui felice di vivere quel momento perché… io l’amavo Harry e tutt’ora lo amo sopra ogni cosa».
«E perché non me lo hai detto prima?». I due trasalirono quando sentirono quella voce e, alzando i loro occhi, videro Ron.
«Da… q-quando sei a-arrivato» disse uno spaventato e sorpreso Harry staccandosi immediatamente dall’amica. Ron sembrò pensarci su poi, con molta calma che nascondeva una forte agitazione interiore, rispose: «Dal Veritaserum…».
Harry si agito, ma poi, vedendo l’amico impacciato e col viso rosso come le tende del baldacchino, che aveva occhi solo per Hermione, concluse che non aveva afferrato niente di lui e Ginny e si impose la calma. Poi, facendosi coraggio, gli chiese «Bene, hai qualcosa da dire? Perché sei qui?».
Ron lo fissò per un attimo poi, rivolgendo di nuovo lo sguardo verso Hermione, rispose «Sono qui perché non vi vedevo arrivare, mi ero stancato di studiare da solo» uno sbuffo arrivo da Hermione, ma Ron per la prima volta non si zitti e, prendendo il coraggio a due mani, continuo: «Sono arrivato in sala comune e non c’era nessuno, allora sono venuto nei dormitori e ho sentito che qualcuno parlava, mi sono avvicinato e ho sentito Harry che diceva di voler versarci del Veritaserum per farci parlare e tu gli dicevi che ora le potevi confessare - non so per quale motivo - che io e te… » si fermò un attimo, deglutì e per poco non si strozzo tanto era agitato, « ...che io e te s-siamo… siamo stati insieme e tutto il resto», fu quasi sollevato quando termino la frase.
Hermione lo guardò torva e, poi, stizzita, cingendosi le braccia in vita nel suo solito stile pre - battagliero, chiese «Ebbene? Cosa hai da dire a riguardo?» Ron guardò prima lei e poi l’amico che lo fissava con ansia. Harry stava annuendo con la testa e anche con alcuni gesti lo incoraggiava a parlare. Forse quel gesto o forse l’aria di fiducia che traspariva dal suo viso diede a Ron il coraggio di rispondere: «Hai ragione mi sono comportato come un ottuso Knarl, il più grande stupido di Hogwarts, anche i gargoyle all’ingresso sono più intelligenti di me».
«Dai Ron adesso può bastare» disse un amichevole Harry.
«No!! Lascialo finire» disse acida Hermione. Ron chiuse gl’occhi e continuò: «Lo so che ho sbagliato tutto e... e quelle parole non le dovevo dire, dovrebbero fare una nuova strofa di “Perché Weasley e il nostro re”, aggiungendo: "che più idiota non c’è ne” "e di fesserie ne fa per tre”…»
A quelle parole si sentì uno sbuffo e una mezza risata argentina mezza repressa. Ron ebbe un tuffo al cuore: una speranza c’era. Aprì gl’occhi e per primo guardo l’amico, quasi avesse paura di guardare altrove, ma, quando vide l’enorme sorriso che si era stampato sul suo viso, il coraggio gli aumentò ulteriormente e si girò verso Hermione. La vide, era ancora arrabbiata ma i suoi occhi luccicavano di una nuova luce, una luce che diceva: “questo stupido è mio”.
Poi lei parlò. «Cosa devo fare di te?» lo guardò intensamente poi continuò «Non so se affatturarti o baciarti», Ron ricordandosi di quello che aveva letto su “Dodici passi infallibili per sedurre una strega” non si lanciò verso di lei ma disse «Affatturami, è la giusta punizione, ma sappi che io stavo morendo. Ti sognavo anche di notte e ti assicuro che i miei sogni farebbero arrossire anche sir Nicholas. Ma io mi sentivo perso, eri come il sole, come... »
Non fece in tempo a finire la frase che lei gli si era già lanciata al collo dandogli un enorme lungo bacio. Quando si staccarono Ron disse: «Ecco ora posso anche morire». Quelle parole gli valsero un altro bacio. Poi, Ron, con falsa timidezza, chiese «Abbiamo fatto pace?», sicuro del suo successo.
«Vediamo, per ora sei perdonato col beneficio del dubbio, ma ricordati che come strega son più brava di te». A quelle parole Ron deglutì spaventato, mentre Harry, che sino a quel momento era stato in silenzio, iniziò a ridere dicendo «Ron avvisato mezzo salvato». Al ché tutti iniziarono a ridere liberandosi da tutta la pressione accumulata.
«Bene, ora tutti a studiare! Su, veloci!» eruppe un allegra Hermione.
«Come? Abbiamo appena fatto pace e vuoi già bisticciare?» disse un sarcastico Ron, ma bastò uno sguardo gelido di Hermione, di quelli che solo lei sapeva lanciare, che Ron si zitti e ridivenne rosso come le tende.
Lei, ritornata subito allegra, disse uscendo dalla porta: «Allora scendiamo?».
«Io arrivo subito. Mi sistemo e sono da voi» disse Harry. Poi si accorse che l’amico gli si era fatto vicino.
«Che c’è Ron?» gli disse in maniera evasiva.
«No, niente. Ti volevo ringraziare».
«E di cosa?».
«Di essere nostro amico e di averci aiutato».
«L’avrei fatto prima se vi foste aperti».
«Già» disse Ron e si apprestò a uscire. Ma, prima di superare la porta, disse: «Ma come ha detto Hermione prima, non avresti potuto capire. Ora, invece, è tutto a posto, sbrigati ad arrivare se no ci affattura di sicuro» e usci.
A Harry ci volle qualche secondo per afferrare tutta la frase di Ron, e in un attimo gli si gelò il sangue. Aveva sentito tutto, ma poi, ripensandoci, si rese conto che l’amico non lo aveva detto di fronte a Hermione, ma soltanto quando erano rimasti da soli. Solo per farglielo sapere. Ron sapeva di lui e Ginny ma non aveva interferito.
Harry non sapeva se l’amico approvasse o meno, ma di alcune cose era sicuro: aveva un grande amico, una stupenda amica e una meravigliosa fidanzata che non vedeva l’ora di rivedere. E, felice come quando fece il suo primo volo con la Firebolt, uscì per raggiungere i due.

è...è....è..... scratch

ehm....è!!

Snowolf sei l'incanazione di Manzoni!!! sunny

mi sonom particolarmente commosso alla fine Sad

fantasico.... Wink

Numero di messaggi : 1152 Punti : 6776 Data d'iscrizione : 03.03.09

La soluzione del litigio Hermione-Ron, per me è geniale, voi che dite?

è decisamente imbarazzzante come testo.....

MA è GENIALE!!!!!!!!!
a me piace di più come hai strutturato harry-Ginny....ho qlc perplessità su Ron e Hermy...xk diventa troooopppo spinto....

Ho solo un rimpianto...che il tuo testo esclude il mio mini raccontino! ma sinceramente, la tua soluzione è più fluida xk nel mio non s capisce bene dove finisce Krum!....quindi mi rivolgo direttamente a Claudio: metti 'sto pezzo di Snowolf nel libro è assolutamente perfetto!!!!=)

Snowolf per me dovrebbero farti scrittore dell'anno è un vero capolavoro!!!!!!!!!!!!!! Very Happy

Ragazzi troppo buoni, va be che a me piace scrivere ma non credevo vi piacesse tanto sono commosso. sigh! Sad

Jo non mi sembra troppo spinto, se consideri che non parlo di assolutamente niente ma uso solo metafore: “si sentivano leggeri come trasportati” (prendimi tutto), “dalle onde del mare mentre alternativamente” (e su e giù) bounce

, Si teneva stretta a lui come avesse paura di perdersi (volete spiegazioni) Very Happy

, erano intenti a scivolare sulle onde (opsh!!), infine giusto per citare “al culmine di quella sinfonia, tutti e due esplosero in un esplosione di piacere che sembrava non voler più cessare” (questa no credo che ve la spiegherò) Very Happy

e tante altre, insomma credo di essere stato molto discreto altro che un po spinto, forse mi potevi definire audace quello te lo concedo comunque di nuovo grazie per i complimenti Embarassed

Sonwolf ha finalmente coronato il desiderio di milioni di fan!
APPLAUSO!
Veramente un ottimo testo stilisticamente ed emotivamente... e volendo slegare il tutto dal mondo "Potteriano" ha descritto in maniera eccezionale una scena d'amore!
Complimenti!

Non voglio aggiungere correzioni, due o tre piccole cose eventualmente le sistemeremo prima della pubblicazione!

yeah!! allora è sicura la pubblicazione? fantastico... non vedo l'ora di farlo leggere ad altri harrypotteriani!!!! Smile

Grazie Claudio apprezzo tantissimo le tue parole, spero solo di riuscire a superarmi in futuro per fare sempre meglio per me, per il forum e per HP8.

Numero di messaggi : 1 Punti : 5448 Data d'iscrizione : 22.05.09

ho scoperto da poco questo sito...che, tra parentesi, adoro!!!

da inguaribile romantica quale sono inevitabilmente sono incappata subito nel tuo racconto...
Ho solo una cosa da dirti Snowolf....

E' BELLISSIMO!!! Embarassed

veramente complimenti... hai saputo descrivere quello che tutti noi harrypotteriani ci siamo immaginati più e più volte!!! Very Happy

snowolf il tuo testo è davvero fantastico!lo adoro,soprattutto nella parte in cui ginyyy e harry sono sulla torre di astronomia.Continua cosi Very Happy

bellissimo Smile

Numero di messaggi : 75 Punti : 5528 Data d'iscrizione : 20.05.09

Ancora non l'avevo commentato per vedere cosa dicevano gli altri, ma devo dire che questo è il pezzo meglio riuscito che tu abbia scritto, veramente in sintonia con un testo di J.K.R., anche se penso che lei non scriverebbe mai una cosa del genere, come giò detto in precedenza complimenti sinceri flower

Grazie troppo gentili, se continuate così da bianco diventerò rosso Embarassed

Minami come sempre trooppo buona, anche se non dovresti Cool

ahahahahXD questo pezzo, insieme a quello di Ludo sui MO, se pubblicato rappresenter' una bella svolta nella trama...bene bene...stiamo prendendo il giro!

Non dimentichiamoci del tuo nuovo pezzo che a quanto pare ha conquistato il forum!!

Bellissimo pezzo ben descritto.. ma sinceramente in un libro del genere Harry Potter eviterei di scrivere certe scene anche se non Hard.. ma sta di fatto che Snow ha fatto un ottimo lavoro Very Happy

Fantastico!!! cheers

Ragazzi è perfetto questo pezzo ed è pieno di emozioni proprio come scrive la rowling!!!!!! complimenti vivissimi snow!!! affraid

stupendo!!!!!!!!!!!!! e sinceramente è qui che harry potter deve arrivare a volte!!! xk mostra l'amore in tutti i suoi aspetti!!!ed era anche ora che ron si svegliasse !!!

Oliver innanzi tutto ciao e benvenuto, questo è il nostro primo incontro formale, secondo vedo che la pensi come la maggioranza del forum, all epoca della sua scrittura lanciai un bel sondaggio e ti posso dire che la maggioranza si espresse come te solo che nessuno sapeva dello scoop di Ron ed Hermione, sapessi che soddisfazioni Razz

aahahahahah ma si sa k ron è una ciofeca per qll k nn si è svegliato Very Happy

ahahah è proprio un pirla xD
questo è da considerasi spam??? direi di sì!!! Twisted Evil

va bene fare messaggi ma scriviamo qualcosa di sensato!!!

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