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MessaggioTitolo: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 00:04

Ce l'ho fatta!! Dopo tante serate passate a scervellarsi per trovare una soluzione a questo maledett..ehm..meraviglioso testo Very Happy sono riuscita a finirlo!! Tra non so quante modifiche e improvvise illuminazioni, ecco a voi il mio primo testo!! Mi raccomando, commenti commenti commenti!! Wink

NOTA x Snow e Rem: Al seguito di una mia improvvisa illuminazione sugli avvenimenti Very Happy ho deciso di fare un'unica versione dell'ultima prova!! Leggete e commentate!! (Spero di aver soddisfatto entrambi..!!)


Questo testo si riallaccia (o perlomeno dovrebbe riallacciarsi..sempre che non ci siano imprevisti!!) al testo "Donne: gioie e dolori" di harry-mik94 e Fla182, e tratta l'esame di Ginny per accedere alla classe di Harry. Spero che vi piaccia!! (Sennò mi ritiro direttamente Very Happy)

("Donne: gioie e dolori")
Con una ritrovata felicità si avviò alla sala grande, desideroso di trovare Ginny e tentare di passare un po’ di tempo con lei. Quando vi arrivò, la trovò seduta a finire il dolce, così iniziò a mangiare in fretta e appena la sua ragazza si alzò la imitò, raggiungendola. <<Ginny! Ti va di andare a fare un giro? È tanto che non stiamo soli…>> <<Mi spiace Harry ma ho già un impegno e non posso far tardi>> e detto questo corse via verso la sala comune lasciando Harry solo. <<Be’>>, pensò, << dopotutto dovevo aspettarmelo, vorrà ripassare le ultime cose prima dell’esame>> e anche lui si avviò verso la sala comune.



Dopo aver salutato Ron e Hermione, mentre usciva dalla Sala Grande, Harry oltrepassò un gruppetto di ragazze americane che lo guardavano incuriosite, sghignazzando. Fra loro riconobbe la ragazza che lo aveva beccato a frugare nel baule di Ginny; le lanciò un’occhiataccia, ma poi, rassegnato si avviò su per le scale.
Camminava velocissimo per i corridoi, come se da un momento all’altro si aspettasse di essere attaccato alle spalle...Quella felicità appena ritrovata dopo la chiacchierata con Hagrid si affievolì, come una luce che stava perdendo intensità. Che cos’era quella dentro di lui?? Rabbia?? Frustrazione?? O semplicemente gelosia, desiderio di stare con la sua ragazza, solitudine per non esserci ancora riuscito?? Harry tentò di darsi una risposta, ma ancora non riusciva a capire...Poteva essere qualunque cosa, ma non poteva essere certo di nulla.
Entrò in sala comune, e si gettò sul divano. Non c’era nessuno, a parte lui e la sua testa. Cominciò a divagare con il pensiero, cercando di ricordare i bei momenti trascorsi assieme a lei in quell’estate, che stava svanendo così come stava svanendo la sua sicurezza. Pensò a Ron alle prese con Hermione, e si convinse che in fondo si trovavano sulla sua stessa lunghezza d’onda, e non si sarebbe dovuto preoccupare; tutto si sarebbe risolto bene. Dopotutto forse si stava davvero preoccupando troppo...Pensò all’ironia della situazione: lui, che aveva affrontato tanti pericoli, che aveva sconfitto il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi, il Prescelto...in crisi per una ragazza!! <<Che cosa stupida>> si disse, ma non poté fare a meno di ammettere che, come Silente aveva ribadito tante volte, l’amore era effettivamente la magia più potente e pericolosa di tutte. Accennando un sorriso a questo pensiero, insicuro e timoroso un po’ come un bambino, Harry si alzò e si diresse alla finestra, cercando il volto di Ginny sul vetro appannato, quasi si aspettasse di trovarla lì, e si immaginò di essere solo con lei, a baciarla, e a sentire il suo profumo che lo aveva tanto inebriato...
Un rumore di passi su per le scale lo riscosse da questi pensieri, facendolo tornare alla realtà. Si voltò e trovò Ginny che scendeva nella sala. Lei si accorse di lui, e , un po’ in imbarazzo disse << Oh...ciao Harry...ehm...io...vado...da Hermione...sai...ehm...devo chiederle alcune cose...per...i compiti>>. <<Certo...vai pure...non c’è problema!>> le rispose Harry, fingendo di crederle. Lei, con un timido cenno della mano lo salutò e si avviò fuori dalla sala comune, per raggiungere l’ufficio della McGranitt.
Non appena Ginny ebbe varcato la soglia della sala, Harry ebbe un’illuminazione: corse di sopra nel suo dormitorio, e sfilò dal baule il suo caro Mantello dell’Invisibilità. Era intenzionato a seguirla, per quanto potesse, per accertarsi che tutto andasse bene; dopotutto era la sua ragazza, e almeno preoccuparsi per lei doveva essergli concesso, pensò. Si mise il Mantello addosso e correndo giù dalle scale raggiunse l’ufficio della McGranitt. Si accostò alla porta per ascoltare quello che accadeva dentro, e sentì una voce decisa:
<<Molto bene, signorina Weasley. Devo dirle che sono rimasta molto sorpresa da questa sua richiesta, ma una decisione così non può farmi che piacere. Ho preparato le prove con grande cura e mi aspetto che lei dia il massimo di sé. Con noi sarà presente anche il professor Vitious, che desiderava molto assistere alla sua prova per accertarsi che non ci siano imprevisti, e nella prova di Pozioni interverrà anche il professor Lumacorno, che, da quanto mi ha detto, la tiene molto in considerazione, signorina Weasley...Perciò...quando è pronta per cominciare...>>
<<Sono pronta professoressa. Cominciamo>> disse Ginny, sicura di sé.
<<Bene. La prime prove si svolgeranno all’aperto, signorina Weasley. Mi segua>> disse la McGranitt, e si diresse verso la porta. Harry si scansò giusto in tempo per far uscire la professoressa e Ginny dall’ufficio, e le seguì per il corridoio, stando bene attento a non farsi scoprire; si chiese tra sé che tipo di prove le avrebbe fatto affrontare: “Forse dovrà affrontare incantesimi complicatissimi...magari delle creature...chissà quali pericoli...” pensò preoccupato; ma subito gli venne in mente che Ginny era una strega straordinaria e capacissima per i suoi 17 anni, e si convinse che non ci sarebbe stato nessun problema per lei; dopotutto era sicuramente migliore di lui in questo, e lui lo sapeva bene. Mentre li seguiva lungo il corridoio, un po’ accigliato, vide Vitious, che stava venendo loro incontro. <<Ah, Minerva!>> esclamò. <<Buonasera Filius>> rispose lei. <<Salve signorina Weasley>> chiese Vitious, in tono compiaciuto, <<Pronta per l’esame?>>. <<Ehm...Sì professore>>, rispose lei imbarazzata. <<Andiamo allora!>> fece lui. Quando scesero la scalinata d’ingresso, Harry, che fece per seguirli, vide Ron che usciva dalla Sala Grande, abbattuto. Harry gli si accostò e mormorò <<Ehi Ron, sono Harry!>>. Ron per poco non ebbe un colpo, e riprendendosi dai suoi pensieri, mormorò: <<Miseriaccia Harry, che cosa stai combinando??>>. <<Hermione dov’è?>> chiese Harry; <<Lei...è rimasta in Sala Grande...stava parlando con Lavanda...non voleva che la disturbassi...così...sto andando da solo...Tu piuttosto>>, riprese, <<dove diavolo stai andando con il Mantello>>Harry spiegò la sua intenzione di seguire Ginny durante l’esame, e Ron, apparentemente tranquillizzato dalla sua decisione, gli rispose, un po’ tentennante <<Oh...bè...va bene, Harry...poi...mi dici come è andata...ok??>>, <<Certo!...Ah Ron!>>, riprese lui, <<mi raccomando, Ginny non deve sapere nulla! Quando torna in sala comune, tu dille che siamo stati tutto il tempo a studiare e...a rimetterci in paro con i compiti! Ok? Deve credere che io non mi sono mai mosso di lì!>>, <<Certo Harry, tranquillo>> rispose lui con un cenno d’assenso; <<Perfetto! Ci vediamo dopo!>>, disse Harry frettolosamente, lasciando Ron sulla soglia delle scale, e si avviò a seguire Ginny.
Scese la scalinata d’ingresso ed uscì all’aperto. Il tempo non era cambiato da quella mattina, e le nuvole continuavano ad ammassarsi nel cielo, inesorabili. Harry trovò Ginny un po’ più distante da lui, intenta ad ascoltare le spiegazioni della professoressa. Con la bacchetta in tasca, Harry si avvicinò lentamente per scoprire ciò che le stava dicendo la McGranitt.
<<Tutto chiaro, signorina Weasley??>>
<<Certo professoressa>> rispose Ginny.
<<Molto bene. Cominci>> rispose decisa la professoressa.


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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 00:06

Ginny si schiarì la voce, bacchetta alla mano, e chiuse gli occhi per concentrarsi; quella sicurezza che aveva prima sembrava essere svanita: tremava un po’ per la paura delle prove che avrebbe dovuto affrontare, e tentò di calmarsi, ma con scarso successo. “Stai tranquilla, non agitarti, andrà tutto bene” si disse, “non preoccuparti...non avrai problemi...” si ripeteva nella sua testa. Harry, attardatosi con Ron, non aveva sentito di cosa trattassero le prove, e non poté far altro che guardare; da sotto il mantello riusciva a vedere con chiarezza l’espressione solare di Ginny, il riflesso di quei pochi raggi del sole sui suoi capelli, e solo a quel punto si rese conto di quanto effettivamente le fosse vicino; non si aspettava di esserle accanto in questo senso, pensò Harry, amareggiato, né tanto meno in compagnia dei suoi professori, ma i suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Ginny che, puntando la bacchetta verso il cielo, esclamò << Tempestas mutari!>>: una spessa scia gialla scaturì dalla sua bacchetta; Harry guardò il cielo, e vide le nuvole diradarsi, scoprendo un sole accecante che illuminò tutto il castello. Ginny sorrise soddisfatta, e il professor Vitious la guardò compiaciuto. <<Molto bene!>> esordì. <<Ora..>> le disse con un cenno. Ginny si voltò e, con la stessa concentrazione di prima, esclamò <<Tempestas recanto!>>: le nuvole tornarono ad ammassarsi sulla coperta azzurra del cielo, ed il sole scomparve così come era apparso. <<Ottimo, signorina Weasley!>> le disse Vitious soddisfatto, <<Non è facile eseguire un Incanto Atmosferico, né tanto meno la sua controfattura: possono esserci molti problemi se non c’è abbastanza concentrazione, ma devo dire che la sua performance è stata delle migliori!>>. <<Continuiamo allora>> li esortò la McGranitt. Ginny, sorridente, sembrò aver riacquistato un po’ di sicurezza in sé stessa, e li seguì lungo il cortile, ed anche Harry, felice per il successo della sua ragazza, si accinse a seguirli.
Non appena ebbero raggiunto il limitare della Foresta, la McGranitt si rivolse a Ginny: <<Per questa prova, signorina Weasley, ho pensato che sarebbe stato molto utile un oggetto particolare, che a lei, se non sbaglio, è molto familiare!>> le disse con un sorriso: infilò la mano nella tasca della divisa, e ne tirò fuori un boccino. <<Oh!>> esclamò Ginny meravigliata. <<Non dovrebbe avere problemi con questo>> disse la McGranitt, e lasciò la presa; il boccino iniziò a sbattere freneticamente le alette dorate, e si levò in aria, zigzagando attorno a loro. Ginny, che non staccava un attimo gli occhi da questo, puntò la bacchetta contro di esso, che si muoveva a scatti, la agitò disegnando velocemente quelli che a Harry parvero tre piccoli cerchi concentrici, e disse << Lapifors! >>: il boccino si arrestò, e quando sembrava stesse cadendo a terra si mutò istantaneamente in un piccolo coniglietto, che cominciò a saltellare qua e là per il prato. Ginny, divertita, ad un cenno della McGranitt, si avvicinò al coniglietto, che non si fermava un istante, e, muovendo la bacchetta con lo stesso gesto di prima, disse <<Avifors!>>: il coniglietto si mutò in un uccellino cinguettante, che spiccò il volo e sparì oltre gli alberi della Foresta. <<Eccellente!>> le disse Vitious. <<Ottimo lavoro signorina Weasley>> fece la McGranitt compiaciuta, <<e soprattutto ottimi riflessi!>>. <<Ora, deve stare bene attenta>> la avvertì, avviandosi all’interno della Foresta, mentre Harry li seguiva in silenzio. <<Queste creature non sono affatto mansuete, né piccole come uno kneazle, per cui le raccomando prudenza. Noi la seguiremo per un breve tratto, dopodichè toccherà a lei affrontare le creature. Per qualunque evenienza o pericolo, interverremo noi, al minimo allarme>>. <<Non si preoccupi professoressa>> ribatté Ginny, e Vitious abbassò la testa in segno di compiacimento. <<Sempre dritto>> replicò la McGranitt. Si addentrarono nella Foresta e Harry, per timore che le succedesse davvero qualcosa, li seguì facendo attenzione a non fare rumore. La Foresta era oscura come sempre: i flebili raggi di sole si infrangevano contro le chiome degli alberi, lasciando al suo interno un ambiente cupo e misterioso. Man mano che si inoltravano, la vegetazione andava facendosi sempre più fitta: i cespugli che costeggiavano ormai ogni tratto si sentiero, gli alberi che si facevano sempre più ravvicinati fra loro, ed i fruscii del vento tra di essi, rendevano l'atmosfera inquietante. Harry sapeva bene che quella Foresta spesso nascondeva sorprese, e non poco spiacevoli; quasi senza volerlo ripensò a tutte le volte che vi si era addentrato: Voldemort che succhiava il sangue argenteo dell’unicorno...Lui e Ron che fuggivano dai ragni giganti con la macchina del signor Weasley...Fierobecco, il bellissimo ippogrifo di Hagrid, che aggrediva Malfoy...Hagrid che lo aveva portato a vedere i draghi della Romania, e lui che aveva sgranato gli occhi nel vederli sputare fuoco...La lezione di Cura delle Creature Magiche con i Thestral...Lui ed Hermione che guidavano la Umbridge all’interno...Il funerale di Aragog ed Hagrid che versava lacrime su lacrime...ed infine...lui che si stava per consegnare a Voldemort ,dopo aver scoperto che doveva morire, una volta per tutte, e la sua camminata tra gli alberi, verso quelle che sembravano essere le braccia della Morte... Harry sorrise a questo pensiero, e pensò come la Foresta fosse divenuta un luogo chiave della sua vita: lì aveva combattuto, affrontato paure, scoperto nuove cose e provato sensazioni incredibili. Mentre era attraversato da questo flusso continuo di pensieri, continuava a camminare, e dopo un breve tratto si rese conto che erano giunti tutti ad uno slargo; a quel punto i professori si fermarono, ed indicarono a Ginny la strada da percorrere. Lei continuava a camminare, ma nonostante tutto era attraversata da uno strano senso d’inquietudine...e se non fosse riuscita a superare gli ostacoli che quella Foresta le presentava? Il cuore le batteva forte, e non faceva altro che aumentare il suo timore; camminava meccanicamente, pervasa dai pensieri, mentre Harry la seguiva pensieroso, ma non percorsero molto, quando scorsero entrambi un’ombra enorme in lontananza; Ginny si avvicinò con cautela, nascondendosi dietro gli alberi, e si rese conto che quella era l’ombra di un ragno. <<Oh!>> esclamò Ginny, stupita: non si aspettava certo di trovare un ragno come potenziale avversario, e fece per indietreggiare, ma al contrario di quanto si sarebbe aspettato Harry, lei strinse forte i pugni, raccogliendo tutto il suo coraggio, e si decise a dirigersi verso di esso senza timore; “Devo affrontarlo...Devo affrontarlo...Non permetterò che mi blocchi la strada”, si disse lei, ed Harry, che fino a quel momento era rimasto sotto il mantello, alzò la bacchetta, pronto ad intervenire qualora il ragno l’avesse attaccata; mentre la sua ragazza si avvicinava, il ragno si accorse della sua presenza e fece per aggredirla, ma lei gridò <<Stupeficium!>>: il ragno si bloccò e sembrò cadere a terra, ma con grande stupore dei due ragazzi si rialzò e proseguì il suo attacco, ormai vicinissimo; <<No...>> disse Ginny, indietreggiando, ma senza pensarci troppo, gridò <<Impedimenta!>>: la bestia inciampò e cadde rumorosamente a terra, e sembrava che non riuscisse a rialzarsi; le sue zampe sbatacchiavano a terra, cercando un appoggio, ma Ginny lo anticipò ed esclamò <<Reducto!>>: il ragno fu scaraventato all’indietro da una forza invisibile, e si schiantò contro un albero, crollando a terra, apparentemente privo di sensi; lei però non volle rischiare, ed esclamò <<Incarceramus!>>: delle funi robuste apparvero dal nulla e andarono ad avvolgersi sul corpo della bestia tramortita, legandola all’albero. Ginny, tremando ancora per l’attacco del ragno, che era riuscito ad avvicinarsi arrivando a pochi centimetri da lei, tirò un sospiro di sollievo per il pericolo scampato, e si riavviò verso il limitare della Foresta; anche Harry si sentì sollevato, e non poté fare a meno di pensare che lei, grazie al suo coraggio, non finiva mai di stupirlo...”Avere sei fratelli deve averla temprata”, pensò Harry, come aveva già detto una volta, “e questa ne è la conferma”, si disse sorridendo, felice per il risultato della sua ragazza.
Mentre camminavano, Ginny sentì un suono strano, simile ad una risatina rauca, provenire da dietro un cespuglio; mentre alzava la bacchetta, da dietro un albero, un po’ più in là, spuntò una strana creatura, simile ad un ragazzo, ma molto più brutto, che si muoveva a scatti, velocemente. Ginny lo osservò, incuriosita, e lo riconobbe: <<Un demone>> mormorò; fece per avvicinarsi quando la creatura le balzò addosso, gettandole le mani al collo e tenendo forte la presa su di lei. <<AAAAAHHHH!!!>> gridò Ginny, cadendo a terra per la forza della creatura. <<La...sciami...stare!! Lascia...mi!! A...iuto!!>> tentò di urlare, senza successo. <<Ginny!>> imprecò Harry sottovoce; lei non poteva fare nulla in quell’istante, il demone la teneva completamente immobilizzata mentre lei tentava di allentare la presa sulla propria gola, e non c’era tempo per riflettere: quella creatura la stava strangolando, e se Harry non avesse fatto qualcosa subito se ne sarebbe pentito presto; puntò la bacchetta contro il demone e pensò con tutte le sue forze <<Relascio!>>: il demone mollò la presa da Ginny e cadde all’indietro, stordito. Ginny si rialzò indietreggiando, e respirò profondamente, tenendosi le mani sul petto, stupita da ciò che era appena successo; ma non ebbe il tempo per pensare: il demone si era rialzato ed aveva ripreso il suo attacco. Ginny fu più veloce: estrasse la bacchetta e puntandola contro il demone gridò <<Stupeficium!>>: la maledizione sembrò colpire la creatura in piena faccia, ma lei si accorse che in realtà era soltanto rimbalzata su di lui, che continuava ad avanzare. <<Che cosa...?>> mormorò Ginny, ma il demone si faceva sempre più vicino, così lei ritentò un attacco, e gridò <<Incarceramus!>>: dalla sua bacchetta spuntarono funi che fecero per avvolgersi attorno alla creatura, ma che subito dopo si dissolsero nel nulla. <<No!>> esclamò lei, e continuò a lanciare incantesimi senza sosta: <<Impedimenta!>>, <<Petrificus totalus!>>, <<Reducto!>>, <<Sectumsempra!>>, ma nessuno di essi aveva effetto sulla creatura. “No...Non è possibile...Dev’esserci qualcosa per fermarlo!” si disse, e mentre indietreggiava sempre di più, pensando furiosamente a cosa fare per annientarlo, il demone si gettò di nuovo su di lei, ma questa volta Harry era pronto, e puntando la bacchetta su Ginny pensò <<Protego!>>: la creatura si bloccò a pochi centimetri da lei e cadde a terra, mentre lei tentava di ripararsi con un gesto del braccio. Non era la prima volta che si trovava a dover lanciare incantesimi da sotto il Mantello, pensò Harry...e l’immagine della battaglia di Hogwarts si riformò vivida nella sua mente: lui, sotto il Mantello, che cercava di proteggere i suoi amici dalle maledizioni dei Mangiamorte...la signora Weasley che dava il colpo finale a Bellatrix...Neville che estraeva dal Cappello Parlante la scintillante spada argentea di Grifondoro...Argentea... <<L’argento!>> mormorò Harry, trattenendosi dal gridare. Il pensiero riscosse Harry, come se fosse passato attraverso un velo d’acqua gelata. Come aveva fatto a non pensarci prima? L’argento, l’unica cosa che i demoni temevano, l’unico modo per eliminarli...Gliel’aveva spiegato Ron, tanto tempo prima, quando era ancora alle prese con il suo demone in soffitta...”Ma certo!” si disse. Ma come farlo capire a Ginny? Il demone sembrava intenzionato sempre di più ad attaccare, ed ogni tentativo fatto da lei era del tutto inutile; gli istanti passavano, e intanto Ginny ancora non aveva scoperto il modo per eliminarlo. “Non ho altra scelta”, pensò Harry, "Non posso dirle la soluzione..Non voglio barare..Ma deve ricordare": raggiunse senza far rumore Ginny che indietreggiava, mentre il demone si rialzava, le si accostò con cautela senza neanche sfiorarla e le sussurrò all’orecchio <<Il demone...In soffitta>>. Ginny si voltò di scatto, spaventata, credendo che dietro di lei ci fosse qualcuno...ma non trovò nessuno. Con il cuore che le batteva forte, un po’ per la paura, un po’ per lo stupore di quella voce, pensò che fosse stato solo il suo inconscio...eppure...quella le era sembrata proprio la voce di Harry...possibile che lui si trovasse proprio lì in quel momento? L’aveva forse seguita? Quasi senza pensarci, Ginny mormorò <<Harry>>; lui, che era poco distante, la sentì pronunciare il suo nome, e pensò, rassegnato, “Lo sapevo...maledizione, mi ha scoperto”; ma Ginny non ebbe neanche il tempo di pensare a questo strano accaduto, che il demone era tornato ad attaccarla; Harry poté solo sperare che Ginny se la cavasse da sola, perché un altro suo aiuto l’avrebbe sicuramente tradito; si appoggiò contro un albero e si rannicchiò. <<Oh..L'argento!>> esclamò lei: il demone fece per aggredirla di nuovo, ma Ginny, che ora sapeva cosa fare, puntò velocemente la bacchetta contro di lui e gridò <<Argentea vincula!>>: delle spesse catene d’argento scaturirono dalla bacchetta, ed andarono ad avvolgersi sul demone; e questa volta non svanirono, ma lo strinsero sempre di più in ogni parte del corpo. Il demone urlava e gemeva, come impazzito, si dimenava e sbraitava, mentre Ginny lo guardava con gli occhi sgranati: stava diventando blu, e sembrava sul punto di essere strangolato; con un ultimo lungo gemito, svanì tra le catene; queste caddero a terra con un sonoro clang, e Ginny si avvicinò, lentamente: del demone non era rimasto altro che un mucchio di polvere. "Che stupida a non averci pensato", si disse Ginny, "Il demone in soffitta..Ron me l'aveva detto tante volte..". Ancora stupita per quel che era appena successo, si voltò indietro: voleva controllare che non ci fosse nessuno accanto a lei, e che quella voce provenisse soltanto dalla sua mente. “Possibile che sia Harry?” pensò; si mosse con cautela tra gli alberi ed i cespugli fitti, e chiamò a bassa voce <<Harry?>>, continuando a catturare con gli occhi più dettagli possibili, ed ogni piccolo movimento tra gli alberi; Harry indietreggiò con molta cautela, e si rannicchiò dietro un cespuglio, sotto il suo Mantello, e fece attenzione a non respirare forte. Ad un tratto si sentirono le voci della McGranitt e di Vitious, che cercavano Ginny. <<Oh, signorina Weasley!>>, esclamò Vitious, preoccupato; <<Tutto bene, signorina Weasley?>>, le chiese la McGranitt, <<Abbiamo sentito delle urla, e pensavamo che fosse successo qualcosa>>. <<Tutto a posto professoressa, non è successo niente...Sto bene, grazie!>>, rispose Ginny, sollevata. Vitious tirò un sospiro di sollievo, e la McGranitt, <<Complimenti>>, le disse, con un cenno compiaciuto, <<può continuare la prova, signorina Weasley>>. <<Grazie professoressa>> rispose lei, e si avviò, ora molto più tranquilla, seguita dai professori, verso l’esterno della Foresta.


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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 00:08

Dopo aver percorso un breve tratto, Harry notò che stavano prendendo un sentiero diverso da quello che conduceva direttamente all’esterno della Foresta: un sentiero molto più rado degli altri, con una grande quantità di cespugli rigogliosi che lo costeggiavano; difatti, mentre camminavano, notò che non si stavano affatto dirigendo verso il limitare della Foresta, ma al contrario, si stavano addentrando sempre di più in una parte di essa che Harry non aveva mai esplorato fino a quel momento, e un nuovo dubbio lo pervase: che cosa avrebbe dovuto affrontare ancora Ginny? La risposta giunse non molto dopo, quando giunsero in una splendida radura che Harry non aveva mai visto, piena di fiori e piccoli arbusti di ogni specie. Ginny si chinò su alcuni cespugli piuttosto particolari, molto affinati e longilinei, con delle lievissime sfumature gialle, intenta a cercare qualcosa; non dovette aspettare molto per capire quale fosse l’oggetto della sua ricerca: <<Trovata!>> esclamò lei. Harry guardò incuriosito la pianta nella sua mano: aveva le foglie verde chiarissimo con alcune sfumature gialle, ed un fusto molto lungo, con poche foglioline attaccate, sparse qua e là. Harry la riconobbe: era Artemisia, la pianta medicinale che aveva visto una volta a lezione di Erbologia, e che aveva utilizzato alcune volte anche in Pozioni. <<Ottimo signorina Weasley!>> esclamò Vitious, <<Lei sa bene che non bisogna mai staccare un ramoscello di Artemisia senza il gambo! E’ la parte più importante di tutta la pianta!>> fece Vitious, soddisfatto. Ginny, euforica, porse l’Artemisia al professor Vitious e si rimise a cercare, questa volta un po’ più attentamente, alla base degli alberi. Uscì dalla radura, seguita dai professori e da Harry, e si incamminò su un sentiero che, secondo quello che riusciva a capire Harry dall’orientamento, portava all’estremo della Foresta. Non dovettero camminare molto, tuttavia, perché Ginny trovasse l’altro oggetto della sua accurata ricerca; guardò attentamente ogni albero vicino, ed infine lo trovò: un fiore color bianco perlaceo, molto sottile, con il gambo anch’esso lungo ed i petali appuntiti; fece molta attenzione a coglierlo, e quando lo ebbe tra le mani la McGranitt esclamò <<Bravissima, signorina Weasley!>>. Harry, da sotto il Mantello, riuscì a scorgere il fiore e disse tra sé <<Asfodelo...chissà che cosa dovrà farci>> si chiese; non gli veniva in mente nulla di ciò che avrebbe potuto fare con quelle piante. Ginny rivolse alla McGranitt uno sguardo soddisfatto e le chiese <<Professoressa...Ora dobbiamo tornare al castello, non è vero?>>; la McGranitt replicò <<Esattamente. Le ci vorrà un posto più adeguato per trattare con cura queste piante, perciò...andiamo>>. La McGranitt, seguita da Ginny e Vitious, si incamminò sul sentiero, stavolta quello che conduceva verso il limitare della Foresta.
Arrivarono al portone del castello e salirono la scalinata d’ingresso. Harry vide che la Sala Grande era quasi vuota, non c’era nessuno a parte alcuni professori inglesi e americani intenti a parlottare fra di loro. Scesero nei sotterranei e si diressero verso l’aula di pozioni.
Una voce alle loro spalle li fece voltare. <<Minerva! Filius!>> esclamò gioviale il professor Lumacorno, andando loro incontro: indossava una giacca di velluto color bronzo, che faceva risaltare ancora di più i suoi baffoni da tricheco. <<Sono venuto qui prima, ma ancora non eravate tornati, suppongo!>>; <<Infatti, Horace, le prove sono durate un po’ più del previsto!>> rispose la McGranitt. <<Salve signorina Weasley! Mi aspetto un risultato eccellente da lei, viste le sue capacità!>>, disse, rivolgendosi a Ginny. <<Farò del mio meglio, professore>>, replicò lei. Una volta entrati, Lumacorno disse <<Eccoci qui. Prego signorina Weasley>>, accennando al tavolo. Ginny raggiunse il tavolo e vi posò le due piante; prese un coltellino da un piccolo armadio accanto a quello degli ingredienti, e sotto lo sguardo attento di Lumacorno cominciò a tagliuzzare l’Asfodelo in pezzi piccolissimi, sia il fiore che le piccole radici,; questo le richiese alcuni minuti, alla fine dei quali, per accertarsi che la piantina fosse ben triturata, prese un fermacarte piuttosto pesante dalla scrivania e lo premette bene sui pezzi di Asfodelo. Questo suscitò un commento di approvazione da parte di Lumacorno, che disse <<Complimenti! Molto pragmatica a quanto vedo! Sa arrangiarsi con ciò che trova!>>; Ginny, soddisfatta, raccolse l’Asfodelo, ora molto più simile ad una polvere, e lo mise in un piccolo barattolo di vetro. Si sentiva osservata: nessuno dei professori parlava, ma avevano tutti gli occhi rivolti su di lei; questo non contribuì certo a tranquillizzare l’atmosfera, già di per sé tetra, in quell’aula che per molti anni era appartenuta a Piton. Respirò forte, per tentare di tranquillizzarsi, e di tanto in tanto dava uno sguardo ai professori, con la coda dell’occhio: vide che la McGranitt la osservava compiaciuta, Lumacorno, che di tanto in tanto annuiva, guardava fisso il barattolo di Asfodelo e Vitious, pensieroso, aveva lo sguardo rivolto in un angolo della stanza, come se si aspettasse di vederne spuntare qualcosa da un momento all’altro; Ginny distolse lo sguardo da loro e tornò a concentrarsi sulle piante. Una volta richiuso il barattolo, si diresse verso un calderone, uno dei più piccoli, lo riempì d’acqua e accese il fuoco; prese dunque l’altra pianta, l’Artemisia, le tolse tutte quelle piccole foglioline che tempestavano il gambo, e staccò le foglie giallastre più grandi; mise dunque tutto nel calderone, e mescolò bene a spirale per circa 5 minuti. Finito di mescolare, spense il fuoco e versò l’infuso, di un piacevole color camomilla, in un altro barattolo, lasciandolo raffreddare. <<Molto bene signorina Weasley!>>, esordì Lumacorno, soddisfatto, <<Ecco a lei le istruzioni!>>: puntò la bacchetta sulla lavagna, e subito apparvero le istruzioni per preparare la pozione; Harry lesse la scritta in alto: “Distillato della Morte Vivente”; “E’ vero! Come ho fatto a non ricordarmene?” si disse, trattenendo l’istinto di picchiarsi la mano sulla fronte: la pozione che due anni prima, grazie ai suggerimenti del Principe, gli era valsa la fialetta di Felix Felicis da Lumacorno; “una delle pozioni più difficili da preparare” aveva detto questi, ed Harry non poteva che affermarlo, ricordando che neanche Hermione ci era riuscita del tutto.
Ginny si mise subito al lavoro, mentre Harry la guardava compiaciuto; si muoveva rapida nella stanza, tra l’armadio degli ingredienti e il suo calderone, come se volesse terminare la prova prima possibile, e poco alla volta mescolò tutti gli ingredienti necessari: versò l’infuso di Artemisia e l’Asfodelo in polvere, la valeriana, il Fagiolo Sopoforoso, e altri ingredienti presi dall’armadio delle scorte. La sua pozione era diventata di quel lilla chiaro che quella volta aveva colto Harry come una vampata di Whisky Incendiario, e lui, sapendo in anticipo cosa avrebbe fatto lei, si disse con sicurezza che non doveva preoccuparsi per l’esito di quella prova: come da copione Ginny chiuse gli occhi speranzosa, e mescolò sette volte in senso antiorario, ed una in senso orario: la pozione si schiarì sempre di più, fino a diventare trasparente come l’acqua. Appena finito di mescolare, alzò lo sguardo, aspettando ansiosa i commenti di Lumacorno; questi si avvicinò al calderone e diede un’occhiata alla pozione, esclamando <<Eccellente! Ecco il lato pozionista che non avevo ancora conosciuto di lei, signorina Weasley!>>, disse lui gioviale <<Evidentemente la vicinanza del signor Potter ha fatto risaltare ancora di più in lei delle capacità che ancora non conoscevo!>> esclamò lui entusiasta: Ginny abbassò lo sguardo e arrossì, riuscendo a dire solo <<Eh...Ehm...Già...Può darsi>>, mentre Harry, sotto il suo Mantello, arrossendo di colpo alle parole di Lumacorno, si rannicchiò ancora di più, appoggiandosi contro la parete: secondo lui quindi era anche un po’ merito suo se Ginny aveva dimostrato una bravura così straordinaria nella materia, e questo non poté far altro che rassicurarlo; <<Devo dire che le sue prove sono state eccezionali, signorina Weasley>>, esordì la McGranitt; <<La ringrazio professoressa>>, rispose Ginny, tutta eccitata, tirando un sospiro di sollievo. <<Tuttavia...l’esame ancora non può dirsi concluso>>, terminò la McGranitt; il sorriso di Ginny si affievolì, ed assunse un’espressione accigliata. <<Non...non sono finite le prove professoressa?>>, chiese lei; <<Non ancora>>, rispose la professoressa, <<c’è un’ultima prova che ho preparato appositamente per lei, signorina Weasley. Mi segua>>, disse, e si avviarono fuori dall’aula. <<Filius, tu puoi andare...Grazie di essere stato presente!>> continuò lei, <<Piacere mio Minerva! Buon proseguimento signorina Weasley!>> disse Vitious, alzando la mano in segno di saluto, e Ginny replicò con lo stesso gesto, chiedendosi come mai non fosse più necessaria la sua presenza. <<Grazie anche a te Horace!>> <<Non c’è problema Minerva! E’ stato un piacere esaminare una ragazza di così grande talento!>>, rispose lui, soddisfatto. <<Grazie professore>>, esordì Ginny, visibilmente preoccupata del fatto che la McGranitt avesse congedato entrambi i professori.
Dopo averli salutati entrambi, la McGranitt guidò Ginny nel suo ufficio, oltre la scala a chiocciola, ed Harry le seguì rannicchiato sotto il suo Mantello, accigliato; benché non avesse ascoltato le spiegazioni della professoressa, capì che questa era una prova inaspettata, e al solo pensiero, non seppe il perché, il suo cuore gli salì in gola: “Forse sono troppo preoccupato per lei” si disse, e ripensando alle prove affrontate finora dalla sua ragazza, scosse la testa: “No...Ginny è stata straordinaria finora...Supererà anche questa, ne sono certo”. Ginny, intanto, non poté nascondere un certo timore per quella prova sconosciuta: cosa le avrebbe fatto affrontare? Perché non l’aveva avvertita all’inizio? Con il cuore che le batteva forte, seguì la McGranitt oltre la porta dell’ufficio, e la richiuse alle spalle, mentre Harry riuscì ad infilarsi per un soffio. L’ufficio della McGranitt era esattamente come lo aveva visto poco tempo prima: i piccoli strumenti d’argento continuavano a roteare e sbuffare silenziosamente sui tavolini al centro della stanza. Harry fu pervaso da una sensazione felice: tornare in quell’ufficio lo faceva sentire a proprio agio, e ricordare quei bei momenti trascorsi assieme a Silente, quando Voldemort stava diventando sempre più forte, e lui capiva sempre più dettagli e particolari della vita del Mago Oscuro più pericoloso di tutti i tempi. Quasi meccanicamente, si guardò intorno alla ricerca di un oggetto ben preciso, ed eccola là: la Spada di Grifondoro giaceva scintillante nella teca di mogano, poggiata sul solito cuscino rosso, lì dove una volta c'era il pensatoio; dal lato opposto della stanza c'era il Cappello Parlante, che sonnecchiava proprio come l'ultima volta che lo aveva visto; i due oggetti, a cui Harry era profondamente legato, sia come Grifondoro che come ragazzo “prescelto”, sembravano essere felici che lui fosse lì, in quel preciso istante, ad ammirarli di nuovo dopo la sconfitta di Voldemort. Harry volse lo sguardo verso il punto dove un tempo c'era il trespolo di Fanny, quasi si aspettasse di vedere la bella Fenice volare attraverso la finestra e posarsi su di esso. La sua attenzione fu però rivolta da un'altra parte della stanza: il ritratto di Silente era appeso dietro la scrivania della preside. Harry lo guardò, commosso: Silente era ben sveglio, e lo guardava con i suoi vividi occhi azzurri, che tanto spesso gli avevano dato l’impressione di essere analizzato; improvvisamente il suo volto si allargò in un sorriso, e gli fece l’occhiolino in segno di intesa. Harry capì che si rivolgeva a lui, e ricambiò il sorriso: evidentemente Silente aveva capito che nell’ufficio c’era anche lui ad assistere all’esame di Ginny, ma non ne era affatto contrariato: anzi, lo appoggiava in quello che stava facendo per la sua ragazza, e gli fece capire che era una decisione tutt’altro che sconsiderata; Harry fu pervaso da una grande fiducia in sé stesso, e, sorridente, distolse lo sguardo dal quadro e tornò ad assistere alla prova.


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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 00:09

La McGranitt si era appoggiata alla scrivania, e guardava Ginny con espressione seria; lei capì che non si trattava di una prova comune, come scagliare incantesimi o cose del genere: doveva trattarsi di una prova più difficile...diversa, per così dire...e senza nascondere il suo timore <<Professoressa...>>, cominciò, <<questa...questa è una prova...diversa dalle altre...vero?>>, chiese, con un leggero tremolìo della voce. <<Sì, signorina Weasley...diversa è il termine più adatto...ma non deve preoccuparsi, sarà tutto sotto controllo>>, rispose la McGranitt; Ginny parve rassicurarsi a queste parole, ed ascoltò con attenzione la spiegazione della prova, con Harry che era tutt’orecchi. <<Questa non è una prova di abilità, signorina Weasley, né di pragmatismo, né di combattimento, né nient’altro di ciò che ha affrontato finora. Questa è una prova di resistenza>>, disse, con tono serio ma deciso. <<Questa prova consiste in un unico, potente e difficile incantesimo...Il cosiddetto Incantesimo dell’Immagine>>, spiegò lei, <<In realtà non è questa la definizione esatta per questo incantesimo...Più correttamente si dovrebbe dire Incantesimo della Tortura>>; a queste parole Ginny, e parimenti Harry da sotto il Mantello, furono scossi da un brivido: <<Tor...tortura?>>, chiese lei, intimorita; <<Esatto...ma come le ho già detto non deve preoccuparsi: vede, questo incantesimo non provoca alcun dolore, né fisico né mentale, quindi non si può definire tortura vera e propria...Provoca, invece, uno smarrimento totale>>. <<L’Incantesimo>>, continuò la McGranitt, <<può essere fatto solo da una persona con una grande forza e concentrazione mentale; nel suo caso lo farò io>>, disse, indicandosi. <<Le...lei, professoressa?>> chiese Ginny, stupita, <<Esatto>>, riprese lei; <<Quando io formulerò l’incantesimo su di lei, signorina Weasley, cadrò in una specie di trance, che solo io saprò controllare, e dalla quale solo io saprò riprendermi; per questo motivo solo una persona mentalmente forte può fare un incantesimo del genere>>, spiegò. <<Mentre sarò in questa condizione di trance, le inserirò in ‘immagine nella mente, o meglio, una serie di immagini, che le faranno credere di essere in un altro luogo e in un altro tempo...una specie di altra dimensione, insomma>>, continuò, <<lei si sentirà smarrita, e solo con una resistenza adeguata della sua mente e dei suoi sensi potrà scacciarla e tornare in sé>>. <<Quindi...quindi, professoressa, io dovrò scacciare l’immagine dalla mia mente e tornare in me? E lei cesserà il suo stato di trance?>>, chiese Ginny, visibilmente preoccupata, <<Ha colto in pieno, signorina Weasley>>, replicò la McGranitt, <<Si sente pronta per cominciare?>>, le chiese; Ginny, che non aveva mai sentito parlare di un incantesimo del genere, non poté far altro che raccogliere tutte le sue forze, ed emise un sospiro. <<Sono pronta>>, disse con sicurezza. <<Molto bene. Stia bene ferma adesso>>, disse la McGranitt avvicinandosi a lei, in modo da averla di fronte; sfilò la sua bacchetta dalla tasca e la puntò contro Ginny, concentrandosi. <<Si concentri>> le disse: Ginny chiuse gli occhi e strinse le mani in un pugno. Dopo alcuni secondi, disse piano <<Defactio Insinuere>>: Harry vide la McGranitt chiudere gli occhi e Ginny assumere un’espressione turbata; dalla bacchetta della professoressa scaturì lentamente un’aura rossastra, che si insinuò nella testa di Ginny. Mentre la McGranitt rimaneva immobile con gli occhi serrati, lei fece una smorfia di dolore, e cominciò a lamentarsi e a sussurrare parole inudibili; Harry si avvicinò per cercare di ascoltare meglio, e la sentì dire <<No...Andatevene...Andate via!>>, ma non riuscì a capire a chi fossero riferite; evidentemente l’immagine nella sua testa doveva essere qualcosa di doloroso, o comunque poco piacevole; “Ecco cosa intendeva per tortura...dovevo immaginarlo”, pensò Harry: in fondo anche lui aveva subìto una cosa del genere, durante le lezioni di Occlumanzia con Piton, che si erano poi rivelate un fallimento. “Deve provare una sensazione simile, se non peggiore”, concluse, ricordando lo spiacevole senso di intrusione nella sua testa. Nel frattempo Ginny, nella sua mente, cercava di opporre resistenza a quelle immagini; vedeva un’immagine, prima sfocata, poi ben nitida: Harry che si trovava immerso nel Lago Nero, avvolto dagli avvincini. <<No...NO!>>, esclamò Ginny con una smorfia di dolore, serrando i pugni; l’immagine nella sua mente si dissolse e ne apparse un’altra, stavolta di un’intensità maggiore: una miriade di dissennatori che stavano attaccando lei ed Harry, e da cui loro cercavano di fuggire; si prese la testa fra le mani, tanto era il dolore mentale che provava, e senza pensare a cosa stesse facendo, con la bacchetta in mano, gridò <<Expecto Patronum!>>: con enorme stupore di Harry, dalla sua bacchetta non scaturì il cavallo, ma un bagliore argenteo luminosissimo, che però Harry non riuscì a distinguere, poiché alla sua vista dovette serrare gli occhi per evitare di essere accecato; il bagliore sfrecciò fino alla finestra dietro la scrivania, dove sparì nel nulla. <<Oh!>> esclamò, stupita; ma lo stupore fu sostituito da un altro gemito: <<Basta...BASTA!>> gridò senza riuscire a controllarsi; riprese la testa fra le mani e scuotendola violentemente cercò di scacciare l’immagine con tutte le sue forze. Tutto successe in pochi secondi: con un fremito incontrollabile, Ginny oppose resistenza alle immagini che si insinuavano nella sua testa tentando di scacciarle; Harry capì che ce l’aveva fatta: pochi secondi dopo, la stessa aura rossa che aveva visto scaturire dalla bacchetta della McGranitt, fu respinta dalla mente di Ginny, che cadde a terra, stordita, e si rivoltò contro la professoressa, che, riscossasi dalla trance, per fermarla esclamò <<Defactio Finite!>>; l’aura rossa venne risucchiata dalla sua bacchetta con una forza talmente grande che la McGranitt stessa barcollò all’indietro e dovette appoggiarsi alla scrivania per non cadere. Harry si avvicinò lentamente a Ginny: lei era ancora a terra che teneva la testa fra le mani e gli occhi serrati; quando sentì la McGranitt che la chiamava, aprì lentamente gli occhi, e vide che si trovava di nuovo nello studio della preside. Lentamente, si alzò in piedi e vide lo sguardo commosso della McGranitt; <<Professoressa...>>, <<Sì?>>, rispose lei, con un sorriso, <<Il...il mio Patronus...?>>, chiese, ancora stupefatta, <<Sì, signorina Weasley...Sa cosa significa, immagino>> rispose lei, commossa. <<Si...Lo so>>, sussurrò lei con emozione. Il cuore di Harry saltò un battito: cosa voleva dire Ginny? Che cosa era successo al suo Patronus? Altre domande andavano ad affollarsi nella sua mente, imperterrite, senza che lui riuscisse a trovarvi una risposta... <<Signorina Weasley>> esordì la McGranitt, <<questa era davvero l’ultima prova. Può andare. Complimenti, davvero. Eccellente>>. Ginny era commossa, ma allo stesso tempo euforica: avrebbe voluto dirle tante cose, e invece disse solo <<La ringrazio, professoressa. La ringrazio davvero>>, esibendo uno dei suoi sorrisi più belli. Detto ciò, uscì dallo studio della preside e si avviò per la scala a chiocciola, e Harry la seguì; si sentiva strano...euforico per il successo dell’esame...ma allo stesso tempo preoccupato. Arrivato in corridoio guardò fuori: era quasi sera ormai, e il sole, che fino a quel momento era rimasto nascosto dalla coltre di nubi, si esibiva in tutta la sua bellezza, accerchiato dalle sfumature rossastre del tramonto. Ginny si avviò verso la Sala Grande, dove Hermione la stava aspettando, desiderosa di conoscere l’esito del suo esame, mentre Harry, pensieroso, prese la via per i dormitori, e si avviò verso la sala comune. Nonostante tutte le domande che vagavano nella sua mente, non vedeva l’ora di raccontare tutto a Ron, e di trascorrere una serata tranquilla in compagnia dei suoi più cari amici.
Fine Wink
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remus.




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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 03:19

Hai trovato il trucchetto per risolvere la questione!!!

Rimando a domani per un commento più lungo... adesso non ce la faccio a rileggere tutto!!!
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Herm

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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 10:56

Aspettavo che commentasse prima qualcun'altro il tuo pezzo...non credo di essere un'esperta in materia,xciò prima spazio agli INTENDITORI! ma alla fine eccomi qui,commento adesso perchè + tardi nn potrò farlo! Allora...mi è piaciuto così tanto che nn sò cosa dire! Very Happy Far seguire Ginny da Harry è stata un'idea perfetta,così si evitano tutte le complicazioni del narratore onnisciente,di Harry non presente ecc...per il resto nn sò davvero cosa dirti perchè mi sembrava davvero di leggere un libro di HP! Le descrizioni sono dettagliate fino al punto giusto,senza cadere nell'eccesso,ma quello che mi piace di più e la trasposizione delle emozioni di Harry:l'ansia,il timore,la preoccupazione,la sorpresa,lo stupore...OTTIMO LAVORO LUNA! cheers
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sarasol

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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 11:39

Belloooooooo!!!!!!
é molto bello, ma che forma ha il patronus di ginny??? Question
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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 11:53

Grazie per i commenti!! Wink Mi sento lusingata Very Happy

Sarasol, non so se posso dirti che forma ha il Patronus di Ginny, perchè poi ti rovinerei la sorpresa dei testi successivi!! Wink Quindi pazienta ancora un pò e lo scoprirai!! Wink Grazie!!
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sarasol

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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 11:56

Bene, allora non me lo dire.Scriverai tu il seguito?
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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 12:02

No!! A dire la verità..non so chi scriverà il seguito Very Happy ma tutta questa storia porterà ad un testo di Snowolf, che sarà uno dei testi clou del libro!! Wink
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remus.




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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 12:57

Mi pare ci siano tutti gli ingredienti di un buon testo: una trama articolata, delle belle descrizioni e una parte "emozionale" ben trattata. Inoltre, come ti ho già detto, scrivi molto bene.

Rileggiti il cap 10 dove Harry entra la prima volta nell'ufficio della MG, mi pare che qualche oggetto sia stato spostato.

Ho qualche perplessita sul fatto che Harry aiuti Ginny durante l'esame... mi sa di imbroglio.

Come hai risolto il problema del patronus è perfetto... in questo mado anche il lettore ha un po' di suspance.

Poi, come dicevo, mi intrigava l'idea che l'ultima prova fosse uno dei nuovi professori a farla.

Infine ti suggerisco di mettere qualche "a capo" in più che aiuta la lettura!

Comunque complimenti e continua così!!!!
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Potterhiders

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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 13:34

Very Happy Very Happy Davvero un bellissimo testo Luna!!! Ke dire non ho parole...l'unica cosa che posso dire è che era talmente tanto interessante che l'ho letto tutto d'un fiato!! Detto questo non mi resta che augurarti altre ottime idee affinchè tu possa scrivere altri testi cosi belli!!
BRAVA!!! Wink
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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 16:12

Luna! Testo veramente molto molto bello!
Quoto Remus :-)

Sono una bestia.. ho dimenticato ...
Complimentissimi Luna!!! cheers cheers cheers
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Lily Evans

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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 22:22

Allora...questo è il primo commento che scrivo e non sono proprio un'esperta al riguardo, ma il tuo testo mi è piaciuto molto. Però ci sono un paio di punti che mi lasciano un po' perplessa: uno è l'ultima prova...insomma, gli incantesimi dovrebbero sempre avere una qualche utilita, ma il defactio insinuere confonde l'avversario e allo stesso tempo manda in tance chi lo evoca; poi...anche se si rispetta il punto di vista di Harry, a volte i pensieri di Ginny vengono espressi direttamente...Scusa se sono stata un po' polemica... Ma per il resto il racconto è strutturato e scritto molto bene...Complimenti!!
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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyMer Ago 12 2009, 22:36

Grazie mille Lily!! Vorrei solo precisare i commenti che hai espresso..!! L'ultima prova è stata decisa a seguito di una discussione con altri ragazzi, nella quale si pensava che l'esame di Ginny, così com'era non era granché complicato, ed invece doveva esserlo, in quanto dovrebbe affrontare prove difficili!! Quindi si è pensato di utilizzare questo incantesimo, che, come hai detto tu, non ha nessuna utilità in effetti, ma in teoria verrebbe utilizzato come prova di resistenza..!! Inoltre, come hai giustamente detto, nonostante il punto di vista sia quello di Harry, vengono espressi anche i pensieri di Ginny..Questo perché ho dovuto necessariamente mescolare un pò il narratore onnisciente ed il punto di vista di Harry!! E' stata una scelta necessaria perché altrimenti Harry sarebbe stato troppo presente in una situazione di cui non era comunque protagonista, e Ginny avrebbe avuto davvero poca emozionalità..!! (Citando Snow, "sarebbe sembrata il robot di Terminator"!! McGranitt no aj problem Very Happy) Spero di aver chiarito un pò questi punti, per interesse di tutti!! Le tue sono state ottime osservazioni!! Wink Grazie!!
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Snowolf

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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyGio Ago 13 2009, 15:16

My sweet tappina from the dark eyes, che dire, quando ho buttato l’occhio sul tuo pezzo, la prima cosa che mi ha sorpreso è stata la dimensione Shocked , sei la seconda autrice (ti definisco così perché con questo pezzo secondo me ti sei meritato ampiamente il titolo Wink ) dopo me (ma si sa io sono un masochista Rolling Eyes ) a postare un pezzo di cotanta mole.
Bene dopo questo breve preambolo vediamo di analizzare questo testo.
Che dire ho trovato il pezzo… incredibile, sono rimasto piacevolmente colpito da come lo hai gestito, ottime meccaniche narrative (Remus l’ha definita trama articolata), ottime descrizioni d’insieme addirittura ho visto che in alcune occasioni sei scesa nel dettaglio, cosa che non guasta mai è arricchisce il racconto, il background di Harry e di riflesso quello di Ginny sono perfetti la rida di emozioni che le fai provare, riempie tantissimo il racconto e tiene avvinghiato il lettore, che altro dire il testo e molto fluido e si lascia leggere piacevolmente bene (confermo quanto scritto da Remus scrivi molto bene), ottimi i passaggi di prospettiva fluidi e per niente pesanti, inoltre la soluzione finale e semplicemente spettacolare, lasci i lettori con la giusta suspense che li costringerà inevitabilmente a continuare a leggere, oltre ad aver risolto brillantemente la questione Patronus.
Per tutti tranquilli, sono sicuro che chi di dovere farà si che Luna stessa prossimamente chiuderà il pezzo, penso sia il minimo visto l’abilità dimostrata, e ci svelerà cosa e successo al Patronus, ma purtroppo penso anche dovrete aspettare la pubblicazione sul libro (quanto sono cattivo Twisted Evil ).
Ora due brevi note (tranquilla solo qualche appuntino Suspect ), in primis concordo pienamente con Remus sulla questione barare, o ci dai il giusto peso, o non puoi liquidarlo come hai fatto, considerando anche che questo è pur sempre un esame, e non credo che i docenti che tu hai inserito nel testo siano degli sprovveduti, altra cosa e la questione dialoghi troppo striminziti ed essenziali, e vero che ci dai sotto con le riflessioni personali (molto ben fatte Surprised ), ma, comunque nei dialoghi visto la qualità espressa secondo me potresti dare di più, in fondo e l’unico metro che abbiamo per giudicare i sentimenti e l’emozionalità dei personaggi di contorno.
Infine le solite cose, che non mi stancherò mai di dire poco ambiente cavolo sei nel bosco e non in un bosco qualsiasi, ma a parte le riflessioni di Harry sul luogo ho letto ben poco, infine l’umorismo in tutto il testo una sola battuta e per di più striminzita, tsk tsk, si può fare di meglio credimi anche con questo testo.
Spero di aver chiarito tutto e di non essere stato troppo burbero, comunque per essere un primo testo… è senza dubbio uno dei migliori che abbia letto, bravissima continua così nel augurio di superarti ogni volta… Razz Razz Razz


Ultima modifica di Snowolf il Dom Ago 16 2009, 16:25 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyGio Ago 13 2009, 17:24

luna devo dire che il tuo testo è...semplicemente fantastico!!!
è molto fluido e tiene incollati allo schermo!mi è piaciuto il fatto che harry abbia seguito ginny durante le prove,anche se avrei preferito che harry se ne stesse zitto perchè puo sembrare che stia barando.Comunque il testo è bellissimo,ma avrei una domanda da fare:quanto dovremmo aspettare per sapere che forma aveva il patronus di ginny?complimenti ancora Wink
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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyGio Ago 13 2009, 20:46

Grazie a tutti!! cheers Cara Mary Thomas, credo che per sapere la forma del Patronus di Ginny bisognerà aspettare..ehm..il mio prossimo testo!! (Ehi ehi Snow non correre, io non ho nessuna idea per il prossimo testo!! Shocked) Sono davvero contenta che vi sia piaciuto..!! Wink
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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyVen Ago 14 2009, 13:22

va bene allora vorrà dire che dovrò aspettare un'altra tua brillante idea per scoprire che forma ha il patronus di ginny!!!Anche se penso che non sarà facile visto che sono una persona molto curiooosaaa!!!
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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyDom Ago 16 2009, 10:28

[certo che snowolf scrive dei bellissimi pezzi ma tu nn sei da meno luna e posso dire spolo una cosa:hai fatto un lavoro"GRANDIOSO". cheers lol! cheers lol!
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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyDom Ago 16 2009, 19:29

Grazie mille, grazie a tutti!! Vi voglio bene!! Wink Vorrei dirvi che, a seguito di un'improvvisa illuminazione di Snow (Snow mi vuole taaaaanto bene che si mette a dire in giro che sarò IO a scrivere il seguito Very Happy), ebbene si, scriverò io il seguito!! Ancora devo farmi venire in mente delle idee decenti Very Happy però..soddisferò al più presto la vostra curiosità sul Patronus di Ginny!!
Prima di mettermi al lavoro, vorrei conoscere anche il parere di qualche altro ragazzo/a, che, si sa, sono sempre tanto utili!! In particolar modo quello di Ludo, che non vedeva l'ora di leggerlo..!! Wink
Grazie ancora a tutti!!
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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyDom Ago 16 2009, 20:29

Dear luna e vero che ti voglio bene e ti considero molto, ma quando dico una cosa e sempre la verità, il patronus di Luna verra rivelato da lei stessa quanto prima e credetemi se tanto mi da tanto sarà un grande testo Razz Razz Razz
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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyDom Ago 16 2009, 20:43

Troppo buono Snow..!! Ma grasssssie!!!! Wink tivitibì Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyDom Ago 16 2009, 23:12

Luna Lovegood:* ha scritto:
Grazie mille, grazie a tutti!! Vi voglio bene!! Wink Vorrei dirvi che, a seguito di un'improvvisa illuminazione di Snow (Snow mi vuole taaaaanto bene che si mette a dire in giro che sarò IO a scrivere il seguito Very Happy), ebbene si, scriverò io il seguito!! Ancora devo farmi venire in mente delle idee decenti Very Happy però..soddisferò al più presto la vostra curiosità sul Patronus di Ginny!!
Prima di mettermi al lavoro, vorrei conoscere anche il parere di qualche altro ragazzo/a, che, si sa, sono sempre tanto utili!! In particolar modo quello di Ludo, che non vedeva l'ora di leggerlo..!! Wink
Grazie ancora a tutti!!
davveroooo?????allora se hai deciso di scriverlo ti dirò due cose:
1)Fai con calma perchè vale la pena aspettare se il testo sarà bello come la prima parte(sono sicura che ne varrà la pena di aspettare Wink )
2)Buon lavoro!
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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) EmptyDom Ago 16 2009, 23:39

veramente bello!!!scritto veramente in modo bellissimo...complimenti..
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MessaggioTitolo: Re: *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood)   *L'Esame di Ginny* (Luna Lovegood) Empty

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