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| | un nascondiglio perfetto 2 | |
| | Autore | Messaggio |
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potolino
Numero di messaggi : 22 Età : 24 Località : new york Punti : 5392 Data d'iscrizione : 10.07.09
| Titolo: il nascondiglio perfetto Lun Lug 13 2009, 12:46 | |
| Scusate ragazzi ho un'idea per nascondere la bacchetta di sanbuco, vorrei sottoporvi un breve testo introduttivo, mi date un ritorno per favore?
Ormai era giunto il momento di risolvere quella spiacevole situazione, che aveva messo Harry in una posizione sgradita a se ed ai suoi più cari amici, era la prima volta che mentiva a quella che considerava come una famiglia e a nulla serviva il pensare che lo faceva anche nel loro interesse; ma come fare? sembrava ormai chiaro che nel sepolcro di Silente sarebbe stato troppo difficile; troppe persone; ma allora come fare? sentiva un vuoto, si trovava a gestire una questione insormontabile; doveva ancora una volta parlare con Lui, il mago dei maghi colui che aveva previsto la fine di voldemort, quel quadro forse gli avrebbe dato l’ispirazione giusta. Come sempre trafelato dai pensieri notturni Harry si alzò prima degli altri, nell’intento di recarsì nell’ufficio della Preside a chiedergli colloquio, era sicuro avesse compreso la sua richiesta. Mentre di volata scendeva le scale, provocando quel consueto rumore amplificato dalle suole in cuoio sul marmo, harry notò che c’era qualcosa di strano….. perché i quadri non erano animati? possibile che non c’era nessuno a scrutare la scuola come di consueto? apparivano come antiche rappresentazioni babbane, si fermò di scatto; questa volta la sua percezione gli imponeva precauzione assoluta, d’improvviso si ritrovò in un solaio, sentiva persino l’odore dal quale comprese che era un luogo familiare; ma dove lo aveva già vissuto? il luogo in sé non gli ricordava alcun posto ove aveva vissuto, eppure faceva parte del suo vissuto. Immobile cercava soluzioni, temeva che quell’apparizione sparisse, e lo lasciasse ancora una volta senza risposte; d’improvviso si accorse che non aveva con se la bacchetta di Sambuco e questo lo inorridiva; come avrebbe fatto a difendersi da un attacco di maghi esperti? e in più la bacchetta era incustodita e chiunque poteva impossessarsene. Fece appello a tutte le sue forze per rimanere attaccato alla realtà che stava vivendo; quella sensazione familiare da dove veniva? decise di esplorare il solaio, facendo molta attenzione. Dalle fessure del tetto passava la luce di quella che sembrava una bella giornata, polvere, umidità; accatastati nell’angolo molti volumi, messi uno sopra l’altro; la polvere non permetteva di leggere alcun chè; una poltrona in pelle, posta nell’angolo opposto troneggiava; dopodiché solo polvere e vecchio legno. Harry decise di usare quella poltrona per scrutare quei volumi; dopotutto non c’era altro da fare in quel luogo; decise di togliersi le scarpe di modo che alcun rumore potesse essere avvertito al piano di sotto; una precauzione forse eccessiva, ma quell’occasione non voleva farsela sfuggire. Contò i volumi, 14, e ne scelse uno per iniziare a leggerlo sulla poltrona; con fare circospetto si avvicinò alla poltrona e non appena accasciatosi al suo interno caddè nel vuoto come se si trattasse di un sogno; l’atterraggio o quello che sembrava tale era nel suo letto. Nessuno si accorse di nulla poiché la notte era ancora piena e tutti gli studenti dormivano beati; harry si chiese se anche lui stesse dormendo ma dopo un attimo sgombrò quell’eventualità dai suoi pensieri poiché il libro lo aveva con se……notò subito anche che le scarpe invece non le aveva più indosso. | |
| | | potolino
Numero di messaggi : 22 Età : 24 Località : new york Punti : 5392 Data d'iscrizione : 10.07.09
| Titolo: un nascondiglio perfetto 2 Lun Lug 13 2009, 15:55 | |
| Mi sono accorto di errori di scrittura scusate; ora continuo....
Tanto era possente che solo con due mani si poteva sperare di non farlo cadere, seppur impolverato le scritte della copertina risaltavano alla luce del camino, almeno così pareva in quella notte. Harry lesse con attenzione ogni singola lettera della copertina prima di aprire il libro e ne rimase confuso, intontito, e del tutto scioccato quando arrivò al nome dell’autore: La mia vita con Harry di Dudley Dursley; immediatamente gli venne in mente quello strano odore familiare e quella poltrona che zio vernon amava così tanto da non permettere nemmeno al figlio di sedervisi, dieci anni di vita in quella casa che Albus Silente aveva scelto per proteggere il piccolo harry dal terribile voldemort – ora tutto era ancor più confuso, perché si era trovato nella sua vecchia abitazione? sembrava una realtà impossibile per ciò che era il cugino dudley, per la casa ormai ridotta ad un rudere per il senso di quel libro, aveva passato 20 minuti a pensare senza la forza mentale di fare un passo avanti; tutto si era bloccato nella sua mente, nulla era logico, con chi poteva confidarsi? ne aveva un gran bisogno, da solo sapeva di non potercela fare a costruire quel puzzle, ma decidendo di omettere pezzi di verità ai suoi cari amici si era dato la risposta più dolorosa, “ sono e sarò solo “ | |
| | | Snowolf
Numero di messaggi : 6372 Località : Sardegna Punti : 11879 Data d'iscrizione : 04.05.09
| Titolo: Re: un nascondiglio perfetto 2 Lun Lug 13 2009, 16:01 | |
| Poto usa lo stesso topic non creare duplicati per lo steso racconto o bozza, altrimenti rischi un richiamo ufficiale, è un consiglio spassionato ciauz
Ultima modifica di Snowolf il Lun Lug 13 2009, 23:40 - modificato 1 volta. | |
| | | potolino
Numero di messaggi : 22 Età : 24 Località : new york Punti : 5392 Data d'iscrizione : 10.07.09
| Titolo: piccoli passi ma ho bisogno di aiuto Lun Lug 13 2009, 16:16 | |
| “ sono e sarò solo “ d’incanto si era reso conto che non era più solo ma che un’altra persona lo stava sfidando con gli occhi, nella penombra una sagoma scura rimaneva immobile, harry avvertiva il gelo ma stranamente non aveva una sensazione di paura, inquietudine al contrario provava curiosità, come se la persona che aveva di fronte fosse il regista della sua ultima ora di vita, dalla sua bacchetta schioccò un lumos ma non servì a scoprire quell’immagine. Un lampo accecante investì la stanza, harry dovette resistere al dolore di quella luce intensa per alcuni secondi, dopo tutto apparve ofuscato, immagini in movimento, una giostra per bambini girava vorticosamente a ben guardare i cavallini erano unicorni vivi che correvano all’impazzata inseguendo furiosamente chi sa quale nemico; si sentì prendere per un braccio così intensamente da provare formicolio, non ebbe nemmeno il tempo di chiedersi chi potesse essere quando il suo cuore si spalancò un attimo prima di udire quella voce calda e soave provenire dall’alto | |
| | | Ludovic Bagman Admin
Numero di messaggi : 6251 Età : 33 Località : sponde del Piave, Fiume Sacro alla Patria Punti : 11831 Data d'iscrizione : 02.05.09
| Titolo: Re: un nascondiglio perfetto 2 Lun Lug 13 2009, 18:29 | |
| la cosa è molto misteriosa... di sicuro nemmeno Harry ha svelato tutti i segreti di Hogarts... aspetto con ansia il seguito!!!! | |
| | | Stev
Numero di messaggi : 1601 Età : 30 Località : Cagliari Punti : 7020 Data d'iscrizione : 12.07.09
| Titolo: Re: un nascondiglio perfetto 2 Lun Lug 13 2009, 18:45 | |
| Per ora come ha detto ludo è misteriosa.. moooolto.. voglio capire cosa è successo xD | |
| | | potolino
Numero di messaggi : 22 Età : 24 Località : new york Punti : 5392 Data d'iscrizione : 10.07.09
| Titolo: il mistero si infittisce Mar Lug 14 2009, 09:27 | |
| - potolino ha scritto:
- “ sono e sarò solo “ d’incanto si era reso conto che non era più solo ma che un’altra persona lo stava sfidando con gli occhi, nella penombra una sagoma scura rimaneva immobile, harry avvertiva il gelo ma stranamente non aveva una sensazione di paura, inquietudine al contrario provava curiosità, come se la persona che aveva di fronte fosse il regista della sua ultima ora di vita, dalla sua bacchetta schioccò un lumos ma non servì a scoprire quell’immagine. Un lampo accecante investì la stanza, harry dovette resistere al dolore di quella luce intensa per alcuni secondi, dopo tutto apparve ofuscato, immagini in movimento, una giostra per bambini girava vorticosamente a ben guardare i cavallini erano unicorni vivi che correvano all’impazzata inseguendo furiosamente chi sa quale nemico; si sentì prendere per un braccio così intensamente da provare formicolio, non ebbe nemmeno il tempo di chiedersi chi potesse essere quando il suo cuore si spalancò un attimo prima di udire quella voce calda e soave provenire dall’alto
Per un attimo barcollò, senza punti di riferimento di alcun genere, Harry non riusciva nemmeno a pensare; ma nel suo animo si era accesa una luce di speranza, “Harry sono io, tuo padre”, nemmeno la forza di rispondere, sgorgava immensa la felicità, quella voce attesa da tutta la vita lo percosse fino a farlo piangere, tutto tornava al suo posto, i ricordi più nascosti della sua breve infanzia iniziarono ad incasellarsi, la mano del padre che lo reggeva sul cavallino, il senso di sicurezza dei grandi occhi e gli occhiali come i suoi, mai così grande emozione lo aveva attraversato, e per una strana associazione pensò a Silente ed al suo modo di fare rassicurante, alle volte in cui non lo capiva ma in cuor suo si fidava lo stesso, “harry guarda le mie mani”, ancora stordito dal vortice di emozioni ricordi ed immagini harry con fatica abbassò lo sguardo verso le mani del padre e vide che reggeva due bacchette, “harry guarda le mie mani” i pugni saldi ora si avvicinavano e le bacchette arrivarono a fondersi, divenendo una sola, poi tutto svanì ed harry si svegliò, sudato a petto nudo, ma non nel suo letto bensì nell’infermeria, tutt’intorno i suoi più cari amici e Jinny paonazza e con il viso bagnato dalle lacrime….. Ragazzi ora c'è materiale per collaborare non so se avete capito dove vorrei andare a parare... | |
| | | potolino
Numero di messaggi : 22 Età : 24 Località : new york Punti : 5392 Data d'iscrizione : 10.07.09
| Titolo: un altro tassello Mar Lug 14 2009, 10:54 | |
| i rumori, poi le voci, ed infine il calore della campata, lo riportò alla realtà; sudato e seduto in mezzo al letto stentava a riprendersi, “cosa è successo? dove sono?” la Preside si fece largo tra i ragazzi e si mise anch’essa seduta sul letto di fronte ad harry “hai avuto la febbre molto alta per tutta la notte, ci hai fatto temere ragazzo, ora devi riposare, Guendalina ti porterà qualcosa da mangiare” detto questo si allontanò facendo segno a tutti di andare, con un cenno d’intesa Ginny ottenne il permesso di restare che sgorgò in un pianto a dirotto stringendo la mano di Harry, ancora inconsapevole di quanto aveva passato. “Ron, non appena Harry si rimetterà, noi tre dobbiamo fare una lunga chiacchierata” Hermione era stata imperativa ed aveva lasciato il ragazzo a bocca aperta, non tanto per le parole ma per il tono e dimenticando che anche loro due avevano bisogno di chiarirsi. Nemmeno il tempo di riflettere che era già al piano di sotto, lasciando il povero Ron ancora una volta inebetito; con sorprendente vivacità Ron si riebbe “smettila di fare la maestrina, ormai nemmeno Harry si fida più di te” gridando a squarcia gola dal ballatoio, il suo era un gesto liberatorio, sentiva che finalmente aveva detto la sua e senza timore di controffensiva; Hermione si fermò di scatto, non si aspettava certo una frase di quel tipo dal suo ragazzo, come per una strana forza interna riprese a camminare e poi a correre di nuovo, ma qualcosa in lei era riuscito a far braccia e Ron lo aveva capito dal ritmo dei passi. | |
| | | Stev
Numero di messaggi : 1601 Età : 30 Località : Cagliari Punti : 7020 Data d'iscrizione : 12.07.09
| Titolo: Re: un nascondiglio perfetto 2 Mar Lug 14 2009, 11:10 | |
| ottimo spunto quindi in sintesi il padre di Harry fa si che la bacchetta di sambuco si unisca a quella di Harry? | |
| | | potolino
Numero di messaggi : 22 Età : 24 Località : new york Punti : 5392 Data d'iscrizione : 10.07.09
| Titolo: Re: un nascondiglio perfetto 2 Mar Lug 14 2009, 11:29 | |
| - Steven ha scritto:
- ottimo spunto quindi in sintesi il padre di Harry fa si che la bacchetta di sambuco si unisca a quella di Harry?
io pensavo a qualcosa di più complesso; quello di harry non era proprio un sogno; tutto deriva dal potere della bacchetta di sambuco e dalla pietra della resurrezione, harry non la sta usando volontariamente ma comunque in cuor suo sa di dover rievocare il padre che gli da un buon suggerimento per proteggerlo, visto che chi vuole la bacchetta deve necessariamente ucciderlo, nessuno potrà mai più trovare la bacchetta di Sambuco perchè sarà trasfigurata dalla vera bacchetta di harry, che è l'unico mago in vita a poter mantenere tale segreto; ma per fare ciò dovrà costruire una dissimulazione tale da far tacere per sempre le voci sulla bacchetta di Sambuco; il compito che ha e che pian piano comprenderà sarà proprio questo, intanto dovrà capire come unire le due bacchette e per far ciò ha bisogno di andare nel passato e di andare nel futuro e qui un ruolo importante lo giocherà Dudley... bisognerebbe capire se questa strada possa essere seguita o meno anche dagli altri. In definitiva continuo dai doni della morte, ma con qualcosa in più che sono i poteri nascosti dei 3 doni e del perchè la morte aveva regalato proprio quei 3 doni. | |
| | | Stev
Numero di messaggi : 1601 Età : 30 Località : Cagliari Punti : 7020 Data d'iscrizione : 12.07.09
| Titolo: Re: un nascondiglio perfetto 2 Mar Lug 14 2009, 12:07 | |
| veramente interessante.. vediamo cosa ne pensano gli altri Ah, la storia di far tacere per sempre le voci sulla bacchetta di sambuco con una dissimulazione non mi ispira più di tanto Per il resto mi sembra ok | |
| | | Snowolf
Numero di messaggi : 6372 Località : Sardegna Punti : 11879 Data d'iscrizione : 04.05.09
| Titolo: Re: un nascondiglio perfetto 2 Mar Lug 14 2009, 12:55 | |
| Un discretto inizio buoni spunti, bella disposizione del testo, trovate letterarie valide, ma nel complesso lo vedo traballante, povero di tutto ambiente Background generale e zero umorismo, non so!! Credo che per ora mi asterro da un giudizio, non vorrei essere troppo duro con un primo testo, solo un consiglio rivedilo... | |
| | | Ludovic Bagman Admin
Numero di messaggi : 6251 Età : 33 Località : sponde del Piave, Fiume Sacro alla Patria Punti : 11831 Data d'iscrizione : 02.05.09
| Titolo: Re: un nascondiglio perfetto 2 Mar Lug 14 2009, 13:32 | |
| l'umorismo è importante... è vero. io l'ho trovato molto riflessivo e profondo... ma manca il contorno!!!! - Citazione :
- “Harry sono io, tuo padre”
... odio questa frase!! | |
| | | potolino
Numero di messaggi : 22 Età : 24 Località : new york Punti : 5392 Data d'iscrizione : 10.07.09
| Titolo: grazie per l'incoraggiamento Mar Lug 14 2009, 14:00 | |
| ringrazio tutti per gli ottimi consigli; è una traccia complicata che ha bisogno di approfondimenti ma che può essere dipanata solo alla fine, ora intendevo infittire i misteri di modo che tutto poteva chiarirsi negli ultii due capitoli; Harry secondo la mia visione doveva intraprendere dei viaggi da solo con Ron che gli avrebbe coperto le spalle; il viaggio lo portava anche in Italia (ho letto qualcoa che avete scritto in proposito); per di più il ruolo che gioca Hogwarts sarebbe stato fondamentale poichè nasconde ancora il mistero più grande. Penso di fermarmi al punto che avet letto proprio per riflettere. Grazie ancora | |
| | | remus.
Numero di messaggi : 1152 Punti : 6745 Data d'iscrizione : 03.03.09
| Titolo: Re: un nascondiglio perfetto 2 Mar Lug 14 2009, 16:48 | |
| Be' però come primo testo non c'è male. Ce una componente che spesso non vedo negli altri testi: la suspance... la curiosità di sapere cosa succede dopo! | |
| | | potolino
Numero di messaggi : 22 Età : 24 Località : new york Punti : 5392 Data d'iscrizione : 10.07.09
| Titolo: un nascondiglio perfetto Mar Lug 14 2009, 16:59 | |
| Ho provato a rimettergli mano, non mi va di andare avanti senza che sia centrato il corpo;sull'umorismo concordo, e i questa parte è difficile perchè si inizia a giocar duro, riporto tutto integralmente qui sotto, se avete la pazienza di leggerlo vi sarò grato; nel pezzo successivo che ho già scritto inizia la ricerca frenetica di notizie ed il primo grande scontro, ma se non è a posto questa parte evito di postarlo. Grazie di nuovo.
Ormai era giunto il momento di risolvere quella spiacevole situazione, che aveva messo Harry in una posizione sgradita a se ed ai suoi più cari amici, era la prima volta che mentiva a quella che considerava come una famiglia e a nulla serviva il pensare che lo faceva anche nel loro interesse; ma come fare? sembrava ormai chiaro che nel sepolcro di Silente sarebbe stato troppo difficile; troppe persone; ma allora come fare? sentiva un vuoto, si trovava a gestire una questione insormontabile; doveva ancora una volta parlare con Lui, il mago dei maghi colui che aveva previsto la fine di voldemort, quel quadro forse gli avrebbe dato l’ispirazione giusta. Ron come di consueto, ronfava, a tratti sembrava strozzarsi, le prime volte Harry rimaneva anche mezzora a controllare che non soffocasse, poi si era abituato; pensò che prima o poi avrebbe chiesto a Hermione se conosceva qualche incantesimo in merito anche se ne dubitava. Come sempre trafelato dai pensieri notturni Harry si alzò prima degli altri, nell’intento di recarsì nell’ufficio della Preside a chiedergli colloquio, era sicuro avrebbe compreso la sua richiesta. Mentre di volata scendeva le scale, provocando quel consueto rumore amplificato dalle suole in cuoio sul marmo, harry notò che c’era qualcosa di strano, nel vuoto della tromba di scale pareva tutto immobile, perché i quadri non erano animati? possibile che non c’era nessuno a scrutare la scuola come di consueto? apparivano come antiche rappresentazioni babbane, si fermò di scatto; questa volta la sua percezione gli imponeva precauzione assoluta, d’improvviso si ritrovò in un solaio, sentiva persino l’odore dal quale comprese che era un luogo familiare; ma dove lo aveva già vissuto? il luogo in sé non gli ricordava alcun posto ove era stato, eppure faceva parte della sua storia. Immobile cercava soluzioni, temeva che quell’apparizione sparisse, e lo lasciasse ancora una volta senza risposte, il freddo pungente e la polvere lo fecero sternutire, il rimbombo di quel luogo invecchiato si prolungo in modo poco naturale; d’improvviso si accorse che non aveva con se la bacchetta di Sambuco e questo lo inorridiva; come avrebbe fatto a difendersi da un attacco di maghi esperti? e in più la bacchetta era incustodita e chiunque poteva impossessarsene. Fece appello a tutte le sue forze per rimanere attaccato a quella realtà ; la sensazione di familiarità da dove veniva? decise di esplorare il solaio, facendo molta attenzione. Dalle fessure del tetto passava la luce di quella che sembrava una bella giornata, solo polvere e umidità; accatastati nell’angolo, nella penombra molti volumi, messi uno sopra l’altro in modo confuso, due pile di libri; la polvere accumulata non permetteva di leggere alcun chè; una poltrona in pelle strappata nella testata, troneggiava nello stesso angolo, a lambire la pila di libri, dopodiché null’altro. Harry decise di usare quella poltrona per scrutare quei volumi; dopotutto non c’era altro da fare in quel luogo; decise di togliersi le scarpe di modo che alcun rumore potesse essere avvertito al piano di sotto, anche se pareva parecchio difficile potesse essere abitata, visto lo stato del tetto, ma quell’occasione non voleva farsela sfuggire. Contò i volumi, 14, e ne scelse uno per iniziare a leggerlo; con fare circospetto si avvicinò alla poltrona e non appena accasciatosi al suo interno caddè nel vuoto come se si trattasse di un sogno anzi di un incubo; l’atterraggio o quello che sembrava tale era nel suo letto. Nessuno si accorse di nulla poiché la notte era ancora piena e tutti gli studenti dormivano beati, Ron continuava nel suo assolo, come sempre del resto; harry si chiese se anche lui stesse dormendo ma dopo un attimo sgombrò quell’eventualità dai suoi pensieri poiché il libro lo aveva con se……notò subito che anche le scarpe non le aveva più ai piedi. Ma cosa era successo? stupito Harry allungò la mano sotto il materasso per rassicurarsi della presenza della bacchetta e così fu. Troppa era la curiosità, non curante della mancanza delle scarpe harry a piedi nudi discese in due soli salti, la scala che lo divideva dal tenue fuoco del camino sottostante, di modo che potesse scoprire di cosa trattava quel volume.
Tanto era possente che solo con due mani si poteva sperare di non farlo cadere, il calore diffuso gli diede la giusta calma per sedersi vicino al fuoco, seppur impolverato le scritte della copertina risaltavano dorate alla luce del camino, almeno così pareva in quella notte. Harry lesse con attenzione ogni singola lettera della copertina prima di aprire il libro e ne rimase confuso, intontito, e del tutto scioccato quando lesse il nome dell’autore: La mia vita con Harry di Dudley Dursley; immediatamente gli venne in mente quello strano odore familiare e quella poltrona che zio vernon amava così tanto da non permettere nemmeno al figlio di sedervisi, dieci anni di vita in quella casa che Albus Silente aveva scelto per proteggere il piccolo harry dal terribile voldemort; quella casa che tanto aveva disprezzato, gli era apparsa con una sorpresa del tutto inaspettata – ora tutto era ancor più confuso, perché si era trovato nella sua vecchia abitazione? sembrava una realtà impossibile per ciò che era il cugino dudley, per la casa ormai ridotta ad un rudere per il senso di quel libro, aveva passato minuti a pensare senza la forza mentale di fare un passo avanti; tutto si era bloccato nella sua mente, “che senso ha” si ripeteva nella mente, nulla era logico, aveva bisogno di confidarsi, si sentiva ad un bivio, con chi poteva confidarsi? da solo sapeva di non potercela fare a costruire quel puzzle, ma decidendo di omettere pezzi di verità ai suoi cari amici si era dato la risposta più dolorosa, “ sono e sarò solo “ . Mentre vaneggiava sulla sua condizione si era reso conto che non era più solo in quella stanza, il gioco delle fiamme sui muri, il rumore della pioggia appena cominciata un leggero soffio di vento proveniente dall’unica finestrella lasciata aperta, dava a quell’ambiente qualcosa di misterioso, semmai ce ne fosse bisogno Harry attizzò ancor di più i sensi; nell’angolo buoi vicino alla credenza piena di libri riposti a caso nei 3 ripiani un’altra persona lo stava sfidando con gli occhi, nella penombra una sagoma scura rimaneva immobile, harry avvertiva il gelo ma stranamente non aveva una sensazione di paura, inquietudine al contrario provava curiosità, come se la persona che aveva di fronte poteva aiutarlo ad avere delle risposte, dalla sua bacchetta schioccò un lumos ma non servì a scoprire quell’immagine. Un lampo accecante investì la stanza, harry dovette resistere al dolore di quella luce intensa per alcuni secondi, dopo tutto apparve offuscato, immagini in movimento, una giostra antica per bambini girava vorticosamente a ben guardare i cavallini erano unicorni vivi che correvano all’impazzata inseguendo furiosamente chi sa quale nemico; si sentì prendere per un braccio così intensamente da provare formicolio, una stretta potente, non ebbe nemmeno il tempo di chiedersi chi potesse essere quando il suo cuore si spalancò un attimo prima di udire quella voce calda e soave provenire dall’alto
Per un attimo barcollò, senza punti di riferimento di alcun genere, Harry non riusciva nemmeno a pensare; ma nel suo animo si era accesa una luce di speranza, “Harry”, nemmeno la forza di rispondere, sgorgava immensa la felicità, quella voce attesa da tutta la vita lo percosse fino a farlo piangere, tutto tornava al suo posto, i ricordi più nascosti della sua breve infanzia iniziarono ad incasellarsi, la mano del padre che lo reggeva sul cavallino bianco tutto adornato di cinghie dorate, il senso di sicurezza dei grandi occhi e gli occhiali rotondi, mai così grande emozione lo aveva attraversato, e per una strana associazione pensò a Silente ed al suo modo di fare rassicurante, alle volte in cui non lo capiva ma in cuor suo si fidava lo stesso, “harry guarda le mie mani”, ancora stordito dal vortice di emozioni ricordi ed immagini Harry con fatica abbassò lo sguardo verso le mani del padre e vide che reggeva due bacchette, i polsini bianchi che fuoriuscivano dalle ampie maniche nere, “Harry guarda le mie mani” i pugni saldi ora si avvicinavano e le bacchette arrivarono a fondersi, divenendo una sola, pareva di dimensioni maggiori rispetto alla consueta dimensione delle bacchette, poi tutto svanì ed harry si svegliò, sudato a petto nudo, ma non nel suo letto, il materasso di lana, più somigliante ad un sacco, i mobiletti bianchi, le luci piccole ed intense poste a distanze regolari, tutt’intorno persone……. mise a fuoco e riconobbe i suoi più cari amici; Ginny paonazza con il viso bagnato dalle lacrime in pigiama come tutti glia altri del resto… piano piano arrivavano
i rumori, poi le voci, ed infine il calore della campata, lo riportò alla realtà; sudato e seduto in mezzo al letto stentava a riprendersi, “cosa è successo? dove sono?” la Preside si fece largo tra i ragazzi e si mise anch’essa seduta sul letto di fronte ad harry “hai avuto febbre alta per tutta la notte, ci hai fatto temere ragazzo, ora devi riposare, guendalina ti porterà qualcosa da mangiare” detto questo si allontanò facendo segno a tutti di andare, con un cenno d’intesa Ginny ottenne il permesso di restare che sgorgò in un pianto a dirotto stringendo la mano di Harry, ancora inconsapevole di quanto aveva passato, cenni di protesta soprattutto provenienti da Ron ma in tono dimesso, segno che comunque gli bastava che l’amico stesse bene. “Non appena Harry si rimetterà, noi tre dobbiamo fare una lunga chiacchierata” Hermione era stata imperativa con Ron ed aveva lasciato il ragazzo a bocca aperta, non tanto per le parole ma per il tono e dimenticando che anche loro due avevano bisogno di chiarirsi, gli occhi impallati, una mano in tasca che d’istinto si era mossa per afferrare il braccio di lei ma che fece impigliare il braccialetto nel maglione di lana rompendo una coppia di fili . Nemmeno il tempo di riflettere che Hermione era già al piano di sotto, lasciando il povero Ron piena di sana rabbia; con sorprendente vivacità Ron si diresse verso le scale “smettila di fare la maestrina, ormai nemmeno Harry si fida più di te” gridando a squarcia gola giù dal ballatoio, il suo era un gesto liberatorio, sentiva che finalmente aveva detto la sua e senza timore di controffensiva; Hermione si fermò di scatto, non si aspettava certo una frase di quel tipo dal suo ragazzo, come per una strana forza interna riprese a camminare e poi a correre di nuovo, ma qualcosa in lei era riuscito a far breccia e Ron lo aveva capito dal ritmo dei passi e per questo ne era compiaciuto e si diresse da Harry giocherellando con i due fili del maglione rotti, pensò “ne sono valsi la pena”. | |
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