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 Virginia Astris

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Snape Jo

Snape Jo


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MessaggioTitolo: Virginia Astris   Virginia Astris EmptyVen Ago 23 2013, 17:17

Salve a tutti!
Ecco a voi forse il più lungo testo che io abbia mai scritto (e ne vado fiero Razz), anche se non è proprio tutto merito mio.
Ringrazio Dan che mi salva sempre la vita con le sue accurate correzioni...

Ecco a voi il testo:

Virginia Astris

CRACK.
Quel rumore squarciò il silenzio cupo e spettrale della foresta; qualche uccello si alzò in volo e un gufo bubbolò il suo disappunto.
La terra era umida, quasi fangosa e si era presentata come un letto quando si erano Smaterializzati di fretta, per sfuggire alla brusca imboscata che gli aveva teso la Setta.
Harry si girò, si mise di fianco e sgranando gli occhi vide tre sagome a terra che corrispondevano a quelle dei suoi tre accompagnatori.
Alzò gli occhi al cielo notturno; era terso, pieno di stelle, e la luna piena brillava di luce riflessa sopra le loro teste.
Si alzarono in piedi aggrappandosi l’un l’altro, ancora confusi e ammattiti per quello che era appena successo. La Setta era davvero imprevedibile; si tastò la spalla dove Despero lo aveva colpito con un potente incantesimo: era rotta.
«State tutti bene?» chiese il Professor Uglick massaggiandosi la testa.
«Piu o meno» rispose cercando di trattere  il gemito di dolore causatogli dalla ferita.
Uglick si avvicinò subito ad Harry e lo fece sdraiare nuovamente a terra, ed era un bene: non sarebbe rimasto in piedi ancora per molto.
«Farà un pò male» detto questo, Uglick gli strappò la maglietta all’altezza della spalla ferita, gli  puntò contro la bacchetta e un secondo dopo, le due estremità della clavicola si agganciarono nuovamente.
Non riuscì a trattenere l’urlo di dolore che gli sfuggi di bocca attraverso i denti serrati. Il dolore cessò improvvisamente e quando si voltò verso la ferita, notò che quella era sparita del tutto, lasciando uno strato di colore rossastro dove si trovava pochi secondi prima.
Ringraziò il professore e si alzò aggrappandosi alla mano di Hyde; la spalla adesso gli  prudeva fastidiosamente, ma le sue condizioni erano di certo migliorate.
Fortunatamente gli altri se l’erano cavata con solo qualche graffio, tranne Draco, che aveva un taglio profondo nella gamba destra.
«Oh...Per la barba di Merlino!» imprecò Uglick controllado il taglio, «Sei stato un stupido, ragazzo. Avvicinarsi così tanto a Despero... la ferita è stregata! Non potrò curarla con la magia, e se non ti curiamo in fretta la ferita potrebbe ingrandirsi».
Draco lo guardò allarmato, respirando a fatica.
«Preparate la tenda. PRESTO!» ordinò ad Harry e a Bryan, mentre cercava qualcosa nel mantello.
Hyde tirò fuori la tenda da viaggio, che portava in tasca  e cominciarono a montarla con la magia.
Appena finirono di piantarla, Harry non potè non ammirare quella che sembrava una vera e propria casa: era composta da due piani, occupava gran parte dello spiazzo in cui si erano Materializzati e un incantesimo faceva sembrare la stoffa un muro di mattoni.
Hyde gli stava spiegando tutti i confort della sua splendida tenda da viaggio, ma Harry decise di ignorarlo e raggiunse Uglick che già trasportava Draco dentro la tenda. Insieme, lo deposero sopra il tavolo da pranzo, spostando con un gesto della bacchetta ciò che vi era sopra e dando qualche occhiata al salotto gigantesco che li circondava.  
«Cosa facciamo?» chiese Harry nervosamente, guardando meglio la gamba di Draco, che era per metà ricoperta dal sangue.
Per un attimo rivide Draco sdraiato a terra, sul pavimento di un bagno, il petto ricoperto di sangue, Piton che gli chiedeva di portargli tutti i suoi libri...
Un urlo del ragazzo lo riportò alla realtà.
Uglick aveva fermato l’emorragia e adesso puliva la ferita di Draco con un panno, spuntato da chissà dove, provocandogli molto dolore.
«BRYAN! Hai per caso del Dittamo qui?» urlò Uglick agitato.
L’americano entrò velocemente nelle tenda e disse: «No. Forse c’è però la pianta nella serra... » e sparì oltre il salotto.
«Serra?»
«Sai Potter, alcuni maghi americani ci vivono in tende come queste. Quindi, naturalmente, vogliono tutto a portata di mano!» esclamò trafficando  tra gli sportelli della cucina adiacente sicuramente in cerca di qualcosa. Poi aprì un cassetto e trovò un piccolo calderone che posizionò subito sul tavolo, vicino alle gambe di Draco. Prese dal mantello alcune boccette e introdusse dentro il calderone il contenuto, e accese un fuoco sotto di esso.
«Dobbiamo sbrigarci ragazzo, sei fortunato se non perdi la gamba!»
«Coosa?» urlò Draco alzando il busto per guardare la ferita.
Harry lo bloccò prima che potesse cadere dal tavolo.
Draco era proprio esausto: il viso pallido, grosse occhiaie... Se non fosse stato per i lunghi ciuffi biondi che gli ricadevano sugli occhi non l'avrebbe riconosciuto.
Riapparve improvvisamente l’americano, sporco di terra e con delle erbe in mano appena estirpate.
«Oh! Grazie al cielo!»
Il professore le prese immediatamente e cominciò a pestarle con un pestello che appellò da un ripiano della cucina.
Malfoy era troppo agitato e le sue urla non gli permettevano di pensare razionalmente, così gli lanciò un Incantesimo Rallegrante e sembrò funzionare: si calmò subito e un sorriso ebete gli apparve sul volto.
«Ben fatto, Potter!» esclamo Hyde con il suo solito ghigno.
Harry sorrise e cominciò a guardare attentamente ogni mossa del professore:  pestò nuovamente il pugno d’erbe, fino a farne uscire un liquido verde scuro, gli puntò la bacchetta e questo si sollevò per aria e si versò da solo nel calderone. Sapeva che forse, un giorno, sarebbe stato lui a fare quelle cose al suo posto.
Quando l’Essenza di Dittamo fu pronta, il calderone sprigionò del fumo color verde chiaro, così Uglick cominciò a versare piccole gocce sulla ferita, facendola pian piano rimarginare e come già sapeva, ne bastarono tre.
Portarono Draco su uno dei tre divani e si addormentò quasi subito, mentre Harry e Hyde si sdraiarono sfiniti negli altri due.
Che serata movimentata, pensò sbuffando, Prima controlliamo una villa, che secondo Uglick, poteva essere un nascondiglio della Setta, ma niente! Poi ci attaccono a pochi metri dal nostro di nascodiglio e come dessert, abbiamo dovuto curare Draco, ma aspetta...  
«A cosa stai pensando Harry?» chiese improvvisamente il professore, che si era posizionato su una spaziosa poltrona.
Si mise seduto e facendo velocemente due più due  rispose «Non ci hanno trovato per caso...»
«Lo penso anch’io» annuì Uglick.
«Ci hanno trovato lì perché ci hanno seguiti... in qualche modo. Forse erano proprio...»
«...nella villa» concluse per lui Bryan.
«Esattamente».
«Ma sono sempre un passo avanti a noi!» esclamò Harry irritato.
Era da tanto che giravano a vuoto, aveva perfino pensato di averlo perso, e questa volta sperava veramente di ritrovare Ron.
«Dovremmo ritornare subito lì!»
«Non fare lo sciocco ragazzo. Ancora non siamo nelle condizioni ripartire» disse Uglick guardando Draco «Domani vado a prendere Azucena, che fortunatamente non era con noi... e poi Despero e gli altri non sono così stupidi. Avranno già cambiato base, e io ho già qualche idea. Per fortuna non mi hanno ancora riconosciuto!»
«Allora andiamo! Subito!» esclamò Harry furente, voleva agire immediatamente, ogni secondo che passava metteva in rischio la vita di Ron; avevano già la bacchetta, avrebbero potuto anche ucciderlo... in effetti, perché non l’hanno ancora fatto?, pensó.
«Harry, questa volta non possiamo fare passi falsi. Abbiamo poco tempo e le difese che mettono attorno alle loro basi segrete sono molto più articolate di quanto pensassi. Io le conosco quasi tutte, ma da adesso in poi... dovremmo tastare il terreno per bene prima di agire!» esclamò deciso.
«Andremo due alla volta allora...» propose Bryan «...solo per tastare il terreno naturalmente!»
Tutti e tre scoppiarono a ridere svegliando Draco, che cominciò a lanciare cuscini a ognuno di loro perché lo avevano disturbato.
Harry si offrì volontario per istallare gli incantesimi protettivi attorno alla tenda, tornando indietro di un anno, quando era in fuga con Ron ed Hermione. Da due giorni non le inviava nulla tramite Canguro e quello era il momento buono per farlo.
Si preparano per la notte e si accamparono per sicurezza tutti in salotto, invece di utilizzare le camere al piano di sopra.
Harry si tolse mantello e zaino, che aveva tenuto per tutto il tempo in spalla e posizionò il Canguro e il Diario di Ignotus sopra il tavolo.  
Mentre scriveva tutto, dalle ricerche, all’attacco, alle cure di Draco, su una pergamena per Hermione, gli altri si addormentarono nei loro rispettivi divani e Uglick nella sua poltrona. Aspettò qualche minuto la risposta, ma non arrivava. Esausto andò verso il suo divano, si sdraiò e decise che Hermione ed il Diario, che non era ancora riuscito ad aprire, potevano aspettare anche domani.

*

Si trovava in una radura, strana, troppo luminosa per essere vera. Di punto in bianco tutto, perfino il suo corpo, diventò rosso e, dopo un pò, blu. Cominciò a correre, senza una meta, mentre tutto cominciava a diventare giallo: non aveva senso!
Poi si trovò di fronte a una casa e sentì delle urla agghiaccianti provenire dall’interno.
Si avvicinò alla struttura, ma improvvisamente degli uomini senza volto uscirono dalla porta d’ingresso, cominciarono a correre nella sua direzione e lo superarono senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
Poi apparve Ron, correva velocemente verso di lui, ed al contrario degli altri sembrava che lo vedesse.
«Harry!» urlò Ron, ma nelle sue orecchie arrivò soltanto un lieve sussurro.
Voleva avvicinarsi a lui, ma si accorse improvvisamente di non potersi muovere: sembrava avere i piedi incollati al terreno.
Mentre tutto diventava arancione, dal cielo cadde una catena di metallo che si attorcigliò al collo dell’amico, impiccandolo, senza che lui potesse fare nulla.
Si svegliò di soprassalto tutto sudato, la spalla che gli bruciava maledettamente e il voltò di Ron impresso nella mente.
Raccolse gli occhiali da terra e si mise seduto, trovando una piccola palla di pelo tremante accanto alla sua gamba destra: Snitch.
«Oh, cavolo... Non l’avrai fatto di nuovo?» sussurrò Harry alla Puffola che saltò via dal suo nascondiglio acciambellandosi sulla spalla dolente.
Un’altra visione, per causa di Snitch. Ma cosa voleva significare tutto quello che era successo? Che Ron era morto? In quel modo così orribile?
Si alzò, accese la bacchetta e andò verso il tavolo, facendo il minimo rumore per non svegliare gli altri.
Si sedette e  posizionò la Puffola accanto al Canguro.
No... Ron non era morto! La sua Puffola lo avvertiva dei pericoli che  riguardavano lui e non gli altri, giusto?
Allora quello che era successo a Ron era soltanto una specie di avvertimento. Forse era così che sarebbe morto lui.
Smise di pensarci e accarezzò affettuosamente la Puffola per ringraziarla. Nel farlo però la spalla cominciò a bruciargli ancora di più, così prese una goccia di Dittamo e l’applicò  sulla sua ferita, che sostituì la pelle rossastra con un nuovo strato di pelle, facendo cessare definitivamente il dolore.
Abbassò leggermente gli occhi sul tavolo e quasi nello stesso istante spuntò una risposta di Hermione nel marsupio del Canguro.
Lo prese immediatamente e cominciò a leggere:

Oh, Harry! Spero che stiate tutti bene, anche Malfoy! Ginny però non è tanto d’accordo su questa mia ultima affermazione... Non si fida ancora tanto di lui e anche io effettivamente avrei qualche dubbio sul suo conto: suo padre è morto, Despero gli ha rubato l’Amuleto e Draco cosa decide di fare? Li insegue… Non credo sia solo sete di vendetta. Non ci vedo chiaro, Harry!
Comunque, abbiamo fatto qualche ricerca sulla Setta, trovando qualche accenno in uno o due vecchi tomi della Sezione Proibita. Per quanto ne sappiamo, si pensa che sia nata Settecento o Seicento anni fa... Ti fa venire in mente qualcosa? Minami. È nata proprio nel periodo in cui Al-Nasl ha brillato l’ultima volta e non penso sia una coincidenza.
Riappaiono proprio adesso che Al-Nasl ha ripreso a brillare? C’è di certo un qualche collegamento tra Minami e la Setta, ne sono certa.
I libri ci dicono poi che il loro scopo non è molto chiaro, come non lo è per noi, però sappiamo che cercavano la Bacchetta di Sambuco, e adesso ce l'hanno, quindi perché Despero è ancora cosi ostinato a seguirvi? Solo per Draco?
Non lo so... Siamo sicuri che non vogliano gli altri Doni? Il tuo Mantello?
Io ho pensato un'altra cosa: quando gli hai dato la Stecca della Morte, tu lo hai fatto di tua spontanea volontà. Quindi è possibile che la fedeltà della bacchetta sia rimasta a te e che lui non riesca a usarla correttamente come non ci riusciva Voldemort! Se quello che penso io è giusto, e credo di si, allora ti cerca per sconfiggerti una volta per tutte.
È sicuro  però che ci sto capendo davvero poco di tutta questa faccenda.
Comunque hai aperto il Diario?
Mi sembra di essere ancora al quarto anno, quando durante il Torneo Tremaghi ti ricordavo di aprire l’uovo, soltanto che allora c’era Ronald.

Hermione


P.S. Ginny ti manda un bacio e io ti ricordo di stare attento là fuori. Ti vogliamo bene!


Stupito da come tante parole potessero entrare in un biglietto così piccolo, il quale era sicuramente stregato, non si diede nemmeno il tempo di riflettere e cominciò a scrivere sulla parte opposta del foglio:

Non vi dovete preoccupare, stiamo tutti bene. Per quanto riguarda Draco, non so nemmeno io come comportarmi, ma in fondo i Malfay sono fatto cosi! L’onore, l’amore per la famiglia... vedi Narcissa! Te l’ho detto che ha mentito a Voldemort solo per salvare Draco, quindi, credo che sia possibile che Malfoy voglia semplicemente vendetta.
Per la Setta, è una notizia sensazionale che sia nata proprio quando brillava Minami, settecento anni fa. Ci attaccano ogni volta che brilla, eccetto questa volta.
Non ti so dire però perché ci inseguano ancora, ma per il momento non mi importa, stiamo elaborando un piano definitivo per salvare Ron.

Stava per scriverle della visione che aveva provocato Snitch, ma cambiò subito idea: non voleva allarmarla.


Harry


P.S. Non ho ancora aperto il Diario, non so che pesci pigliare, la magia non lo scalfisce minimamente. Vi voglio bene anch’io!


Accartocciò il foglio e lo introdusse nel marsupio del Canguro.
Non capiva perché Hermione non si fidasse di Draco, forse poteva non fidarsi di Uglick, che era stato un membro della Setta, ma pensandoci bene, adesso sapeva  il perché; in fondo era lei quella che era stata torturata a Villa Malfoy, sotto lo sguardo indegno di Draco.
Stanco di farsi luce con la bacchetta, accese una candela e la mise sul tavolo, e spense la stecca.
Qualche minuto dopo arrivò un nuovo messaggio, molto più corto di quello che aveva scritto precedentemente:

Per il Diario forse ho quello che fa a caso tuo. Mentre facevamo ricerche io e Ginny, ci siamo fatte dare una mano da alcuni membri dell’ES e Luna è stata molto d’aiuto: ha trovato lei le informazioni sulla Setta. Luna conosce molto bene i Doni e mentre parlavamo a proposito del Diario, lei ha detto che “Ignotus era un tipo furbo, faceva tutto sotto il Mantello dell’Invisibiltà, per non farsi acciuffare dalla Morte, e sicuramente scriveva il suo Diario quando ne era avvolto, per proteggersi poi anche dai Nargilli, a quei tempi ce n’erano tanti”. Lasciando stare i Nargilli, io penso che forse Luna possa avere ragione, anche se ovviamente non lo faceva “per non farsi acciuffare dalla Morte” . Ignotus era sicuramente un grande mago e avrà fatto un qualche incantesimo al Diario, in modo che si faccia leggere soltanto da un suo diretto discendente. E cosa meglio del Mantello può sbloccarlo? Tramandato di padre in figlio?
Sono esausta, ma resterò sveglia finchè non mi farai sapere se funziona.

Hermione


Quindi doveva provare a leggerlo semplicemente indossando il Mantello? Dopotutto cosa gli costava?
Si alzò e andò a prendere il Mantello, che teneva dentro lo zaino. Lo indossò come aveva fatto centinaia di volte e tornò al tavolo, sedendosi nuovamente. Fece scivolare il Diario sotto il Mantello e attese.
Il lucchetto invisibile che propabilmente teneva le pagine incollate, senza permettergli di leggerle, sembrò sparire, perché un attimo dopo il Diario si apri da solo, sprigionando una leggera luce dorata.
Hermione aveva ragione! Anzi, Luna!
Cominciò a sfogliare le prime pagine, ma queste erano vergate in una lingua a lui sconosciuta. Poi sentì la testa pizzicare leggermente, dov’era appoggiato il mantello, e l’inchiostro cominciò a sciogliersi e a vorticare ininterrottamente nella pagina, formando qua e là qualche lettera fino a comporre intere parole che si posizionarono al loro posto, dando forma al testo di prima, adesso in lingua inglese.
Stupito, scrisse velocemente a Hermione, dicendole di dare a Luna un bacio da parte sua e che poteva andare a dormire; l'indomani le avrebbe scritto un resoconto completo su qualunque cosa sia stata celata in quelle pagine.
Le avvicinò al volto e cominciò a leggere:

“5 Febbraio 1298 d.C.

Ho sempre ritenuto fosse qualcosa assai inutile porre i propri ricordi su pergamena. Perché trascrivere le vicende che si sono susseguite nella propria vita, se la nostra sola mente è abbastanza forte da mantenere tutto dentro di sé? Eppure mi sono ricreduto e ho deciso di mettere nero su bianco le mie giornate, cosicché magari in futuro potrò rileggere queste pagine e far riemergere le immagini di ciò che è stato.
Quest’idea mi è stata data da una persona molto speciale durante i festeggiamenti per il mio ventunesimo compleanno appena conclusisi e, per omaggiarla e per compiere un gesto a lei gradito, ho deciso di seguire il suo suggerimento espresso col cuore ed imprimere su questa pergamena la mia anima e i miei ricordi.


Ignotus Peverell”


Le pagine seguenti descrivevano semplicemente alcune vicessitudini di Ignotus, come la conoscenza di alcune personalità molto particolari e un duello con il fratello Antioch, che si concluse con la vittoria di Ignotus, con grande rabbia del fratello.
Avendo la gola secca, si preparò un tè caldo e ricominciò la sua lettura:

"27 Marzo  del 1298 d.C.

Questa mattina ci siamo alzati di buon’ora per fare una sorpresa a Cadmus: sono passati infatti ventitre anni esatti dal giorno in cui la nostra cara Madre lo diede alla luce ed il nostro Padre, ed Antioch ancora piccolo, lo accolsero nella nostra famiglia. Dopo la colazione ci siamo mossi quindi a cavallo verso le campagne che circondano la nostra proprietà per compiere una battuta di caccia. Usciti dai confini e lontani dagli occhi indiscreti dei babbani, ci siamo smaterializzati per riapparire al limitare di una selva a noi molto cara. Una volta inoltrati nella fitta e selvatica vegetazione abbiamo diretto i cavalli verso la “nostra” radura. Quanti momenti abbiamo vissuto in quel luogo! Ricordo ancora i nostri giochi di fanciulli tra quegli alberi, i primi duelli con le bacchette sotto il controllo di nostro Padre, le fughe notturne da ragazzi per vedere le stelle e dormire all’aria aperta! Questo è il nostro mondo. La nostra piccola radura in mezzo al verde dei boschi. Qui ci siamo fermati e siamo scesi di sella legando i cavalli a dei tronchi conosciuti posti al limitare del cerchio di alberi: le nostre calzature lasciavano delle profonde impronte sulla neve non ancora disciolta.  Cadmus era estremamente felice dei programmi per la giornata. Ho ben impressa nella mente l’immagine di mio fratello che assaporava, immobile, col viso rivolto al cielo sereno e gli occhi chiusi, i profumi che impregnavano l’aria fredda mattutina. Antioch è riuscito a rompere quell’istante di pura e sincera contemplazione, deridendo il povero Cadmus per la sua spiccata sensibilità e per il suo profondo amore verso la natura. Ci siamo dunque organizzati per cominciare la caccia: come per tradizione abbiamo deciso di non usare la magia e di utilizzare unicamente i falconi per braccare le prede. In quanto festeggiato, Cadmus ha avuto l’onore di far volare Pulcher, il suo sparviero, per primo: questo è arrivato in volo dalla proprietà insieme ai nostri, Onor e Ratio, e si è appoggiato sul guanto chiuso del suo padrone. Poi, dopo aver ascoltato gli ordini che gli venivano dettati, si è alzato in volo compiendo dei grandi cerchi concentrici nel cielo, osservando il terreno sottostante in cerca di prede.
A quel punto anche io ed Antioch abbiamo fatto volare i nostri: i tre rapaci dai piumaggi differenti compivano dei fantastici disegni nel cielo primaverile. Ad un certo punto il falcone di Antioch è sceso in picchiata con gli artigli sguainati verso un punto indefinito situato un po’ più a sud rispetto al luogo in cui ci trovavamo. Ci siamo mossi di corsa verso quella direzione. Una volta vista la preda immobilizzata sotto le zampe unghiate del rapace, Antioch ha tirato fuori la sua bacchetta e l’ha uccisa con un incantesimo. Onor, è tornato felice al braccio del suo padrone già pregustando la ricompensa. L’animale riverso a terra era una lepre dalla pelliccia scura che malauguratamente non era stata in grado di nascondersi tra il candore della coltre di neve. Entrambi ci siamo congratulati con nostro fratello per la preda e abbiamo ripreso la caccia. Questa sera una volta rientrati al maniero, abbiamo allestito un frugale banchetto con la cacciagione recuperata durante la giornata e cucinata dalla servitù. Anche nostro Padre, seppur anziano e stanco, si è unito a noi nei festeggiamenti, accompagnato dalla bella Virginia. Abbiamo discorso, brindato, scherzato tutti insieme. Le solite discordie familiari si sono placate sotto il gradito peso della felicità di Cadmus.


Ignotus Peverell”


Chi era questa Virginia?
Finì la  tazza di tè e voltò pagina, pronto a sbirciare ancora tra i ricordi del suo antenato, ma con suo rammarico, non era molto felice ciò si prestava a leggere.
Edmund Peverell, il vecchio padre dei tre fratelli, era morto e il dolore che Ignotus provava sembrava impresso come l’inchiostro in quelle pagine. Harry naturalmente, cominciò a pensare ai suoi genitori...

“Nelle mie memorie lui sarà ancora vivo, forte e orgoglioso, un esempio di saggezza per la nostra famiglia.
Ora che è venuto a mancare siamo immensamente soli, orfani senza una guida ed un cammino da seguire.


Ignotus Peverell


25 Maggio del 1298 d.C.

Un matrimonio. E quindi è questo ciò che ora si appresta a manifestarsi nella nostra famiglia...
Un matrimonio, delle nozze, un connubio... Cos'altro di più nobile e meraviglioso può esistere? Nient'altro potrebbe portare tanta felicità e gioia quanto l'unione di due anime che si amano profondamente e sinceramente. E come potrei non essere felice nel sapere che le due fortunate creature sono il mio adorato fratello e la mia amata Virginia?
Io voglio solo il meglio per entrambi, solo ciò che li condurrà alla pace e alla completezza.
Ma non posso negare l'esistenza di un'ombra, una macchia oscura che dentro di me agisce sottraendo al mio spirito parte della gioia che dovrei provare. Quasi mi sento in colpa nell'ammettere che forse non desidero con tutto me stesso questa unione...
Virginia, oh Virginia... Se solo avessi scelto me, ti avrei reso felice, ti avrei protetta e avvolta con tutto il mio amore, come un manto caldo in una serata invernale, senza sottrarti la libertà di vivere... Se solo avessi scelto me, mi avresti reso l'uomo più fortunato, raggiante e beato di questo universo...
Ma così non è stato. Hai scelto mio fratello, Cadmus, ed io so quanto egli ora è radioso alla luce della tua scelta. Mai e poi mai potrei distruggere la vostra acquistata felicità.
Poche ore fa il mio buon fratello è giunto a portarmi la notizia della sua proposta. Ieri sera i due giovani hanno sancito a parole l'unione che si apprestano a celebrare con comune e nobile rito. Davanti allo sguardo luminoso di Cadmus ho celato i sentimenti contrastanti che si sono fin da subito riversati in me. Gli ho mostrato la mia esultanza per l'avvenimento, gli ho fatto le mie congratulazioni. L'ho abbracciato mentre i suoi occhi si inumidivano per l'estrema e dovuta contentezza.
Era da tanto che non lo vedevo così sereno... Si merita un futuro di fortuna e benedetta spensieratezza.
Auguro loro tutta la fortuna del mondo. Per quanto mi riguarda vivrò nel silenzio della delusione, potrò cavarmela seppur solo ormai...


Ignotus Peverell”


Continuando a leggere, cominciava a capire un po’ di più la Storia dei Tre Fratelli, adesso così ricca di particolari. Ma era un pò sconcertato da quelle parole, perché non solo Ignotus era innamorato di Virginia, ma anche Antioch, che appena aveva saputo dell’ unione tra Cadmus e Virginia, aveva attaccato il fratello con vari sortilegi che fortunatamente Ignotus era riuscito a bloccare.
Ora era ancora più avido di scoprire come finisse la storia, divorando tutte le pagine restanti in meno di un’ora:

8 Giugno del 1298 d.C.

Che meravigliosa giornata! Che stupende, splendide ore! Non avrei mai immaginato che quest'oggi si sarebbe tramutato in un giorno di tale gaudio per me!
Oggi sono stati celebrati i festeggiamenti ufficiali per il fidanzamento di Cadmus e Virginia. Abbiamo preparato un banchetto ed allestito la Sala per un grande ballo nella nostra villa.
Tutto era perfetto e gli ambienti sprigionavano una specie di aurea luminosa che rendeva l'atmosfera fantastica. Ma quando Virginia ha fatto il suo ingresso con tutta la sua bellezza, improvvisamente la Sala ha perso il suo splendore ed è scomparsa quella magia che avevo percepito, offuscata dalla luce ancor più forte che la figura della fanciulla emanava.
Virginia era stupenda. I capelli morbidi e neri, sciolti lungo le spalle, che cadendo sfioravano gentilmente il suo abito color verde smeraldo. Il sorriso era raggiante e sincero, non è mai stato tanto splendido. La festa è stata magnifica in sua presenza.
Sebbene sapessi che non sarebbe mai potuta diventare mia moglie, ma solo mia cognata, non sono riuscito ad affligermi davanti a tutto cio’ che di meraviglioso c'era in programma per i festeggiamenti. Il banchetto è stato sublime. Cibi di ogni sorta hanno riempito la tavolata e personalmente non ho potuto non elogiare la selvaggina che noi stessi abbiamo cacciato nella nostra tenuta. Anche i dolci sono stati magnifici sia nei loro sapori che nel loro aspetto colorato ed elaborato. Dopo il banchetto ci siamo dedicati alle danze. Balli in coppie, in cerchio... Le musiche sono state virtuosamente suonate da alcuni amici di famiglia di grande talento e il suono leggero e penetrante degli archi ancora echeggia nella mia mente come una balsamo lenitore dei pensieri cupi. Non posso non esultare per quest'unione dopo aver visto le due persone per le quali nutro più affetto cosi’ serene in questa giornata di festa.  
Auguro loro una vita di continue gioie.  



 Ignotus Peverell
 


7 Luglio del 1298 d.C.

Sono ancora totalmente sconvolto da cio’ che nella corrente giornata è accaduto.
Mentre discorro i ricordi e li pongo tra le mie memorie scritte, la luce che penetra dalle alte finestre mi induce a pensare che l'ora sia assai tarda. Ormai è notte inoltrata. Eppure l'oscurità non riesce ad assopire i miei timori, a dissipare le mie paure. Il tormento continua a disturbare il mio sonno ed io ora non posso far altro che sfogare i cupi pensieri nel silenzio impenetrabile che avvolge la nostra dimora.
Oggi è il compleanno della dolce Virginia. Appena ieri, ella ci domando’ di poter festeggiare in allegria tale giornata tutti assieme con una semplice gita nella campagna. Decidemmo allora di muoverci la mattina verso la grande e rigogliosa distesa d'erba che si apre qui accanto alla nostra villa, come un ampio polmone verde celato da una schiera di alberi che vi si affacciano tutti intorno. Appena dopo l'alba ci siamo dunque avviati nel luogo stabilito. Virginia era ancora più bella del solito, con il suo abito bianco e leggero i cui lembi si divertivano a giocare con i soffi improvvisi e delicati della brezza mattutina. Con noi abbiamo portato cesti colmi di cibo, per la prima colazione e per il pranzo. Abbiamo trascorso magnifiche ore, tra risate, chiacchiere, giochi e scherzosi duelli tra i miei fratelli. Eravamo solo noi quattro e sono stati attimi splendidi. Oh Virginia, com'è potuto accadere cio’ che ora riporto alla mente con estremo e travolgente dolore? Tutto procedeva cosi’ serenamente, tutto era cosi’ perfetto... Finché non è successo qualcosa di veramente inaspettato. Improvvisamente, quando ormai mezzodi’ era trascorso, Virginia ha cominciato a tossire con forza. Pensammo fosse colpa del polline o forse solo un colpo di vento troppo freddo. Le ho concesso il mio fazzoletto e fu proprio quand'ella lo porto’ alla bocca che il terrore si dipano’ tra di noi. La candida superficie della stoffa morbida fu prepotentemente inghiottita da una grossa macchia che cresceva correndo velocemente tra le fibre del tessuto. Era una macchia rossa. Virginia stava perdendo sangue dalla bocca. Oh povera, dolce Virginia... Lo spavento ancora mi ferma il cuore e poi gli ridona un numero di battiti eccessivo al dovuto. Il piccolo incidente si è subito concluso. L'abbiamo ricondotta a casa sebbene la giovane fanciulla affermasse di stare meravigliosamente bene. Antioch e Cadmus si sono fatti facilmente persuadere dai suoi sorrisi e dai suoi occhi sinceri, ma io so bene che un episodio come questo non è frutto di una casualità del fato. Ho sentito parlare in passato di vicende simili a quella che oggi si è verificata spezzando la tranquillità dei nostri pacati e felici festeggiamenti. I racconti che mi vennero fatti non comportano una fine lieta e questo mi provoca un'inquietudine davvero opprimente... Si è trattato solo di un banale fatto, un episodio singolo, isolato... Ma io temo che non sarà il primo... Nei miei pensieri non domina il pessimismo, ma solo un po' di crudo realismo. E ora che ho riversato qua i miei timori posso andare a dormire, o forse restero’ ad osservare il cielo chiedendomi cos'altro accadrà...  


Ignotus Peverell”



Come? Nient’altro?
Sfogliò il Diario velocemente, non trovando nulla, soltanto qualche scarabocchio.
Non poteva finire così, voleva sapere se Virginia si sarebbe salvata, se Ignotus avrebbe finalmente avuto il coraggio di vuotare il sacco con il fratello, ma forse sapeva già come sarebbe finita quella storia.
Cadmus era il secondo fratello, quello che possedeva la Pietra della Resurrezione, quello che aveva richiamato in vita la sua amata , “la ragazza che aveva sperato di sposare prima della di lei morte prematura...” così recitava la Storia dei Tre Fratelli, che ricordava ancora bene. Quindi quella ragazza era Virginia, ma forse Beda il Bardo si era sbagliata, Ignotus avrebbe sicuramente trovato un modo per salvarla.
Continuò a cercare sin quando trovò una piccola pergamena, molto rovinata, ma ancora leggibile e per un attimo gli si fermò il cuore.


 “Testamento di Virginia Astris”  

Beda il Bardo aveva ragione, chissà come faceva ad essere a conoscenza di tutte quelle cose su di loro. Spiegò meglio il foglio e continuò a leggere:

“Io, Virginia Astris, secondogenita di Olivier e Eléonore, sorella minore di Marcus, ripongo su codesto foglio, immergendo le mie volontà in un calamaio e tracciandone i contorni con l'inchiostro, le disposizioni che desidero vengano rispettate quando il mio corpo ormai sarà freddo e la mia anima vivrà calda e libera al di là di questo difficile ma meraviglioso mondo, beata di pace eterna.
Sono solo tre i beni materiali dei quali posso dirmi proprietaria e qua esporrò come ho deciso di spartirli tra coloro per i quali il mio animo nutre un più forte sentimento.
Lascio la mia bacchetta, simbolo del mio potere magico, della mia appartenenza a questo mondo pregno di incantesimi e sortilegi, ad Antioch Peverell, una fonte di allegria anche nei momenti più cupi. Mi auguro che egli custodirà con senno l'emblema delle mie arti magiche facendone buon uso qualora troverà il modo di sfruttare tale oggetto.
Lascio il mio anello, simbolo del passato, della morte e del ricordo di una persona a me cara, la mia dolce madre, alla quale codesto manufatto apparteneva, al mio amato Cadmus Peverell in segno del mio sentimento per lui. Mi auguro che egli lo terrà con sé sempre e lo indosserà pensando a me, come io feci nel rimembrare la madre che mai conobbi.
Lascio infine il mio mantello, labile ricordo della mia figura paterna dalla quale mi fu donato, come simbolo di protezione e di conforto nel dolore che seguirà la mia morte ad Ignotus Peverell, un amico, un confidente, un fratello. Mi auguro che egli lo utilizzerà e ne trarrà giovamento così come io feci, riuscendo a sentirsi meno solo e pensando, quando lo indosserà, di aver me medesima vicino a nasconderlo e salvarlo dalle avversità della vita.
E con queste poche ma sincere parole chiudo il mio scritto tanto sofferto ed estratto con difficoltà dalla punta della piuma che stringo nella mia tremante mano.
Spero che il mio ricordo sia in futuro accompagnato da un sorriso di gioia e non da una lacrima amara di dolore e tristezza.
Con estremo e profondo affetto,    


Virginia Astris”


E adesso, finalmente, cominciava a capire a pieno la Storia dei Tre Fratelli. I Doni, non sono stati loro donati dalla Morte, ma da Virginia, la loro dolce amata, ormai morente. Ma c’era qualcosa che non riusciva bene a capire: i Doni, che li hanno resi così celebri nella storia, i loro poteri, i disastri che adesso stanno combinando nella sua vita, dove avevano acquisito il loro potere, la loro epicità, se erano soltanto un regalo di una giovane Strega?
Forse avevano già questi poteri, forse sono stati creati da qualcuno o qualcosa prima di  Antioch, Cadmus, Ignotus e Virgina, e a loro, per un caso sfortunato, è stata rincondotta la provenienza dei Doni.
Adesso era ancora più disorientato che mai, ma un cosa era certa, qualcuno, prima dei Tre Fratelli e Virginia, aveva già posseduto i Doni.


Grazie per aver letto tutto! Smile


Ultima modifica di Snapeϟ il Sab Ago 24 2013, 15:05 - modificato 7 volte.
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MessaggioTitolo: Re: Virginia Astris   Virginia Astris EmptyVen Ago 23 2013, 17:46

allora, prima di tutto voglio dirti che l'ho trovato interessante solo da un certo punto. La prima parte non mi è piaciuta, poi, Harry, da quel che so, non si porta appresso Snitch, quindi nn penso che possa averlo lì in quel momento. Poi mi sembra impossibile che Hermione sia andata a dormire prima di sapere se funzionava o no tentare di aprire il libro con addosso il Mantello: curiosa com'è, quei pochi minuti sarebbe stata sveglia.
Riguardo il fatto che vogliano anche altri Doni, la vedo una cosa detta da Hermione perchè si voleva che lo dicesse. Mi spiego, a questo punto della storia, è impensabile che possano capire una cosa del genere o anche solo tentare, perchè, proprio come Voldemort, è possibile che questi volevano la Bacchetta di Sambuco e basta, io leverei quella piccola frase...
Poi non mi piace il fatto che Uglick a Harry in un attimo gli aggiusta le ossa e a Draco nn è uguale con un taglio? nn credi sia meglio invertire le ferite? e metti che per Draco ci vuole più tempo ecc
Poi un'altra cosa, ma queste sono proprio scelte tue, leverei ad ogni data il d.C. Era solito usare a.C. ma perchè lì si è costretti, ma il d.C. a me non piace leggerlo quindi nn è una critica questa ma una cosa mia xD
Direi di levare il confronto tra tende americane e inglesi, forse per la serra, ma al calice di fuoco quelle vecchie tende erano appartamenti...immagina quelle nuove e più care e quindi non si prestano a destra e sinistra...
E adesso, complimenti, mi è piaciuto moltissimo leggerlo, ti prende, adoro l'idea del mantello per aprire il diario, anche se io avrei fatto un indovinello (in cui Harry eccelle) piuttosto che farlo sapere così
Complimentissimi perchè mi è piaciuto molto il tuo modo di scrivere, ti dico continua e continua perchè solo scrivendo molto potrai migliorare

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MessaggioTitolo: Re: Virginia Astris   Virginia Astris EmptyVen Ago 23 2013, 18:33

In alcune delle cose mi trovo d'accordo cn Mic... Non ci avevo fatto caso facendo prima la correzione...

In ogni caso devo spiegare uno dei punti su cui hai commentato e cioè quello del d.C. Giò ha preso integralmente i testi del Diario scritti dall'IPBT che per quanto siano da sistemare su alcune cose erano stati minuziosamente ben pensati... Uno di questi punti era il d.C.

All'epoca in cui è vissuto Ignotus e cioè intorno alla fine del XIII secolo le date erano scritte in latino e tutto il resto se si trattava di un testo "informale" di questo tipo in francese... Quindi abbiamo tradotto in italiano la data esattamente come l'avrebbero messa in latino e quindi con "l'anno domini" finale... Ovviamente Harry il latino non potrebbe capirlo quindi quando l'incantesimo di traduzione traduce le pagine del Diario anche la data riappare in "inglese"... Quindi il d.C. finale deriva da quello... Credo che sulla forma e il modo di tenere un diario nell'inghilterra medievale sia più ferrato Prim che all'epoca ci aveva aiutato... Quindi per il momento lo terrei così XD

In ogni caso devo ammettere di non aver corretto poi così tanto questo testo e che sia venuto molto bene anche la versione originale di Giò... Complimenti!

Testo molto più scorrevole, errori grammaticali presenti ma in quatità minore, buon stile Row in molte parti e buona fantasia per la scena della lettura del Diario... Io lo trovo un testo pubblicabile: giusto quantitativo di azione iniziale, momenti di ironia sparsi, rivelazioni etc.

In sostanza ottimo testo...
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MessaggioTitolo: Re: Virginia Astris   Virginia Astris EmptySab Ago 24 2013, 14:54

Sirius Mic ha scritto:
La prima parte non mi è piaciuta, poi, Harry, da quel che so, non si porta appresso Snitch, quindi nn penso che possa averlo lì in quel momento.
Invece dovresti andare a controllare il capitolo 23, perchè Harry sceglie alla fine di portare Snitch con sè.

Sirius Mic ha scritto:
Poi mi sembra impossibile che Hermione sia andata a dormire prima di sapere se funzionava o no tentare di aprire il libro con addosso il Mantello: curiosa com'è, quei pochi minuti sarebbe stata sveglia.
Su questo punto hai perfettamente ragione, ho modificato meglio che potevo, non avendo molto tempo, quindi quando avrò più tempo a disposizione lo sistemerò come si deve.

Sirius Mic ha scritto:
Riguardo il fatto che vogliano anche altri Doni, la vedo una cosa detta da Hermione perchè si voleva che lo dicesse. Mi spiego, a questo punto della storia, è impensabile che possano capire una cosa del genere o anche solo tentare, perchè, proprio come Voldemort, è possibile che questi volevano la Bacchetta di Sambuco e basta, io leverei quella piccola frase...
Bè questo testo, se dovrebbe finire in bozza, sarebbe un testo che andrebbe tra gli ultimi capitoli, almeno nella mia testa e Herm, sapendo che Despero li cerca ancora dopo aver avuto la Sambuco (ipoteticamente, non c'è ancora nulla di certo), si chiede perchè lui li cerca ancora, perchè li attacca cosi spesso, solo per Draco? Allora fa concetture se cerca anche gli altri Doni, ma io volutamente voglio portare il lettore fuori strada con la questione della fedeltà che è ancora in mano ad Harry!
(spero tu abbia capito)

Sirius Mic ha scritto:
Poi non mi piace il fatto che Uglick a Harry in un attimo gli aggiusta le ossa e a Draco nn è uguale con un taglio? nn credi sia meglio invertire le ferite? e metti che per Draco ci vuole più tempo ecc
Hai ragione, infatti ho modificato! Guardalo!

Sirius Mic ha scritto:
Poi un'altra cosa, ma queste sono proprio scelte tue, leverei ad ogni data il d.C. Era solito usare a.C. ma perchè lì si è costretti, ma il d.C. a me non piace leggerlo quindi nn è una critica questa ma una cosa mia xD
Dan ti ha spiegato tutto...

Sirius Mic ha scritto:
Direi di levare il confronto tra tende americane e inglesi, forse per la serra, ma al calice di fuoco quelle vecchie tende erano appartamenti...immagina quelle nuove e più care e quindi non si prestano a destra e sinistra...
Hai ragione anche qui, infatti ho tolto il confronto e modificato un pò, mettendo che la tenda è di Hyde!

Sirius Mic ha scritto:
E adesso, complimenti, mi è piaciuto moltissimo leggerlo, ti prende, adoro l'idea del mantello per aprire il diario, anche se io avrei fatto un indovinello (in cui Harry eccelle) piuttosto che farlo sapere così
Complimentissimi perchè mi è piaciuto molto il tuo modo di scrivere, ti dico continua e continua perchè solo scrivendo molto potrai migliorare

Ancora bravo


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MessaggioTitolo: Re: Virginia Astris   Virginia Astris EmptySab Ago 24 2013, 15:32

chiedo scusa riguardo il d.C. che proprio nn sapevo xD e chiedo scusa per la questione snitch Sad l'ho detto io che devo rileggermelo tutto il libro, era un particolare che non ricordavo proprio...per il resto ti faccio ancora i complimenti perchè mi è piaciuto molto leggerlo Wink



P.S. ancora non si sa come si svolge la trama...però preferirei che questo testo venisse inserito (se viene inserito) prima che Despero ruba (se la ruba) la Bacchetta...perchè la vedo difficile che Harry perda la Bacchetta e non salvi Ron...altrimenti è da modificare in senso che metti che Ron stia con Hermione
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MessaggioTitolo: Re: Virginia Astris   Virginia Astris EmptyDom Ago 25 2013, 02:27

Sirius Mic ha scritto:

P.S. ancora non si sa come si svolge la trama...però preferirei che questo testo venisse inserito (se viene inserito) prima che Despero ruba (se la ruba) la Bacchetta...perchè la vedo difficile che Harry perda la Bacchetta e non salvi Ron...altrimenti è da modificare in senso che metti che Ron stia con Hermione
Allora, ti spiego, Dan ha scritto un testo, dove Harry dà la Bacchetta di Sambuco a Despero in cambio di Ron, però scoppia una guerra tra le due controparti (e per una mia malsana idea XD) ho convinto Dan (anche se conveniva anche a lui per trame che non posso svelarvi, altrimenti mi attenderebbe la Pena di Morte xD) a far "morire" Ron durante la Battaglia. (leggi il testo che è meglio: https://harrypotter8.forumattivo.com/t1954-il-fuoco-e-la-pioggia)
Ma Ron sarà vivo 19 anni dopo, quindi un modo per farlo "resuscitare" ci sarà e... (Pena di Morte, come prima xD)
Quindi i Mo hanno la bacchetta e Ron è in mano loro... tutto quadra... se andrà cosi!
Comunque leggiti il testo di Dan che è spetacolare! I love you 
E così capirai un po meglio il mio testo!
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MessaggioTitolo: Re: Virginia Astris   Virginia Astris EmptyDom Ago 25 2013, 12:17

aaaaaaaaah si a legge lo avevo già letto, ma non pensavo che lo avessi preso come punto di riferimento perchè comunque risale all'anno scorso xD anche se però qualcosina non mi convince con quel pezzo ecco xk nn lo avevo preso in considerazione, lo vedo troppo "veloce"
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MessaggioTitolo: Re: Virginia Astris   Virginia Astris EmptyDom Ago 25 2013, 12:39

Oh cavolo me l'ero dimentivanche io questo testo!
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MessaggioTitolo: Re: Virginia Astris   Virginia Astris EmptyDom Ago 25 2013, 13:52

hahahahahahaha Dan io ricordavo solo il fatto ma il testo in se no. cmq nn mi è piaciuto molto, troppo veloce per una cosa importante come quella...
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MessaggioTitolo: Re: Virginia Astris   Virginia Astris EmptySab Ago 31 2013, 17:41

CE L'HO FATTA! FINALMENTE HO LETTO IL TESTO! YEYEYEYEYEYEYEYEEEE

Ok, a parte questo, direi che è molto bello, però MOLTO pesante da leggere. Davvero molto, molto, molto pesante. Mi ricorda quel capitolo nei doni della morte, nei quali c'erano un sacco di informazioni sulla vita del giovane Albus, ma che non finivano mai. Boh, alla fine il contenuto è bello e importante (si vede che dan ci ha messo lo zampino Razz ), però non saprei come fare per alleggerirlo!

Ben fatto! cheers 
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MessaggioTitolo: Re: Virginia Astris   Virginia Astris EmptySab Nov 07 2020, 00:17

Non ho ancora letto gli ultimi capitoli (provvederò presto), quindi non so quanto questo testo che ho scritto 7 anni fa possa essere utile, ma potrebbe attivare qualche idea per la trama... Rolling Eyes
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LadyProffa

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MessaggioTitolo: Re: Virginia Astris   Virginia Astris EmptyVen Nov 13 2020, 23:35

Ciao Jo, da quanto tempo!!! Ho visto che eri in chat venerdì scorso. Ti renderà felice sapere se pur con molti tagli all'inizio, il testo del diario è già in bozza da moltissimo tempo, al centro del capitolo 30!
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