Ecco la mia Narcissa, come promesso.
Scrivendolo, mi sono accorta che con quest'inserimento il testo prende una piega più 'cupa', e la cosa sinceramente non mi dispiace.
Ovviamente, andrà cambiata la parte in cui Draco dice che la madre l'ha indirizzato da Cinereus, e il perchè lo scoprirete leggendo.
l'ho scritto qui prima di metterlo in bozza, così potete commentarlo.
divertitevi! In quel momento si sentì bussare alla porta d’ingresso e Draco si alzò per andare ad aprire.
Harry lo sentì sussurrare qualcosa oltre la soglia, poi un corrucciato Bryan Hyde entrò nella stanza borbottando.
«E' solo un grandissimo, perfetto
idiota... » disse tra i denti, mentre sollevava gli occhi al cielo.
«A chi..?» iniziò Harry, ma l'interrogativa rimase sospesa nell'aria.
Sulla porta era comparsa Narcissa.
Lì per lì Harry faticò a riconoscerla: era più magra di come la ricordava, e più pallida. Gli occhi erano cerchiati di nero, arrossati e lucidi, ma non sembrava stesse piangendo. Barcollò sulla soglia, e Draco si affrettò a porgerle il braccio perchè rimanesse in piedi.
Avanzò di qualche passo e sbattè le palpebre, come per rendersi conto del luogo in cui si trovava. Il suo sguardo si posò su Harry, che si chiese cosa mai avrebbe dovuto rispondere se fosse stato interpellato. Poi scosse la testa e si rivolse a Draco:
«Chi sono queste persone? » chiese «Mi sembra di conoscerle»
Harry spalancò gli occhi e fece per parlare, ma Malfoy gli lanciò un'occhiata talmente intensa da fermarlo all'istante. Hyde era rimasto immobile, ma continuava a scuotere la testa e a borbottare sottovoce.
«Mi aiuteranno nella mia ricerca, Madre» rispose Draco, con un tono di voce che Harry non gli aveva mai sentito: un sussurro tremante.
Narcissa mosse qualche altro passo in avanti, e arrivò fin sotto il grande lampadario. Si muoveva come la professoressa Cooman: quasi ondeggiando e mettendo un piede avanti all'altro con estrema cautela. Harry si chiese per un attimo se non fosse ubriaca, ma poi si disse che Draco non l'avrebbe certo lasciata bere.
«Caro» esordì nuovamente la signora Malfoy voltandosi verso il figlio «domani pomeriggio Avery e Nott saranno da noi. Abbi cura che gli Elfi abbiamo sistemato la sala a dovere»
Harry sentì un brivido lungo la schiena al suono di quei nomi e aprì la bocca per dire qualcosa, ma di nuovo Draco lo zittì con lo sguardo.
Che significava? Avery e Nott non potevano certo recarsi liberamente a Villa Malfoy...
Un momento! Harry spalancò gli occhi e si voltò prima verso Hyde, e poi verso Draco: Avery e Nott erano morti durante la Battaglia di Hogwarts, non avrebbero potuto far visita a Narcissa il pomeriggio seguente!
«Ma certo, Madre» aveva intanto ripreso a parlare Malfoy, facendola voltare delicatamente e riaccompagnandola alla porta «avrò cura di tutto, tu intanto riposa».
La donna si fece scortare dal figlio senza muovere obiezioni, e senza voltarsi più indietro. Harry udì nuovamente un parlottare concitato nel corridoio, poi Draco rientrò e chiuse la porta.
«E così sapete tutto» sospirò.
Harry non sapeva da che parte cominciare: «Tua madre...» esordì.
«E' così da quando le hanno portato la notizia della morte di mio padre» lo interruppe Draco, torcendosi le mani. «E' svenuta, e quando si è risvegliata non sapeva dove si trovava. Ora va meglio, almeno mi riconosce».
Harry scosse la testa, turbato. Improvvisamente si era ricordato dei Paciock.
«Ma è prudente tenerla qui?» intervenne Hyde dal suo angolo «Non dovrebbe stare in ospedale?»
Malfoy si voltò verso di lui, gli occhi gonfi e le guance arrossate: «Lo so
io dov'è bene che stia mia madre, chiaro?».
L'americano fece un passo indietro e rimase in silenzio, continuando a scuotere la testa. Harry capiva perfettamente quello che provava Draco, perchè era il terrore che aveva accompagnato la sua vita per anni e anni: non voleva restare solo.
«Va bene, Malfoy» disse « ma se devi occuparti di tua madre non potrai certo partire con noi»
Draco mugugnò qualcosa che suonava come un
ci penserò, e Harry capì che non era il caso di insistere oltre.
«Vado in cucina a cercare qualcosa da mangiare» disse il Serpeverde, a voce un po' troppo alta e con l'ovvia intenzione di cambiare discorso.
«Abbiamo ancora un Elfo Domestico che potrà portarvelo su. Io ho da fare».
Detto questo, sparì oltre la soglia, lasciando Harry solo con Hyde.
In quello stesso istante, un vecchio Elfo si Materializzò alla sua destra facendo un profondo inchino, esattamente come avevano fatto Dobby, Winky e Kreacher prima di lui. Portava come vestito un grande sacchetto di stoffa per la spesa con tre fori per permettere l’uscita della testa da pipistrello e delle sue lunghe braccia ossute.
«Il Padroncino mi ha mandato a servirvi, signori. Fate come se foste a casa vostra» sussurrò rialzandosi.
Harry era evidentemente imbarazzato. Se già trovarsi a Villa Malfoy con Draco lo rendeva nervoso, l’apparizione di Narcissa e dell’Elfo Domestico lo facevano sentire davvero fuori luogo, in particolare in un momento come quello. Hyde invece completamente ignaro, e con una grande dose di sfacciataggine, non sembrava farsi troppi problemi.
Quando l’Elfo ritornò aveva con se due piatti straripanti di cibo; nonostante Harry avesse gentilmente declinato la sua offerta, il profumo della pancetta ed il morso allo stomaco che provava alla fine ebbero il sopravvento. Decise, inoltre, di approfittare dell’assenza di Draco e di sua madre per mettere Hyde al corrente del suo colloquio con Malfoy.
«Ah ma lo sapevo già! Non li guardi tu i giornali, Potter? L’ho letto ieri sulla Gazzetta...» gli disse l’americano tra un boccone e l’altro. Harry era scioccato: lo sapeva e si era comportato, nonostante tutto, in maniera così maleducata? Lasciò perdere. Non avrebbe mai capito cosa frullava nella testa di Bryan Hyde!
Era strano tuttavia che nessuno della famiglia Weasley, durante tutta la giornata di Natale, avesse dato uno sguardo al giornale.
In fondo però, a pensarci bene, le preoccupazioni per Ron e gli ordini quasi dittatoriali della Signora Weasley, per impedire loro di mettersi d’accordo e svignarsela alla prima occasione, avevano occupato praticamente tutta la giornata ed il giornale doveva essere rimasto intoccato sul pavimento accanto all’ingresso.
Poco dopo che ebbero finito di mangiare, ricomparve Draco, visibilmente scosso.
«Possiamo restare qui, nel frattempo» disse «ho mandato un Patronus al San Mungo, e mi hanno assicurato che manderanno qualcuno ad occuparsi di mia madre»
«E' prudente?» chiese Hyde «voglio dire... ci sarà gente in casa tua in questi giorni, dove potremo fare i nostri piani senza essere visti?»
«La casa è grande» rispose Malfoy sogghignando «ed è piena di nascondigli»
Harry si voltò verso l'americano, e gli sembrò che ci fosse delusione nei suoi occhi. Ancora, e per l'ennesima volta, ebbe l'impressione che quel ragazzo non gli avesse detto tutto quello che sapeva.