ECCO QUA, E' DA UN PO' CHE NN SCRIVEVO, SPERO DI NN ESSERMI ARRUGGINITO PIU' DI PRIMA!
La mattina dopo regnava un silenzio innaturale. L'aria era tesa e un silenzio tombale dominava nel salotto di Villa Conchiglia. Nessuno aveva dormito per paura che succedesse il peggio e volevano essere pronti per ricevere qualsiasi notizia, buona o cattiva che fosse. Quando qualche Auror si materializzava tutti accorrevano per sentire le novità ma compresero subito che non sarebbero arrivate molto presto.
Hermione sembrava un'infero e Harry la comprendeva benissimo. Perdere qualcuno che ami era il dolore più grande per un essere umano.
Harry quella notte aveva riflettuto molto: da quando aveva conosciuto i Weasley li aveva messi in costante pericolo. Era giunto fino a maledirsi per essere un mago... Alla fine aveva deciso di lasciare la scuola e casa Weasley per cercare Ron e riportarlo alla sua famiglia e alla sua migliore amica. Dopo non sapeva cosa avrebbe fatto. Se stare con Ginny rischiava di ucciderla ci avrebbe rinunciato per il suo bene. Sapeva perfettamente che lei non condivideva ma era convinto che il tempo avrebbe guarita quella ferita. Aveva già scritto una lettera di commiato da lasciare e già preparato la borsa da viaggio usata anche l'anno prima. Aspettava soltanto l'occasione giusta per partire indisturbato poichè era certo che non l'avrebbero fatto partire. Decise di controllare la situazione, si alzò e si diresse in giardino. Ora la casa era sorvegliata giorno e notte da una pattuglia di 10 Auror, andarsene non visto non sarebbe stato facile. Mentre osservava il cielo, immerso nella brezza mattutina e nel primo sole pallido, sentì una mano posarsi sulla sua spalla sinistra. Era a tu per tu con Dawlish. <Ciao Daw...> lo salutò con un cenno del capo. <Harry, mi dispiace per quanto successo...> disse lui. Harry riuscì solamente ad annuire per ringraziarlo, poi ritornò a contemplare la natura circostante.
<Vedrai che lo troveremo...> fece una pausa e poi proseguì <Kingsley vuole vederti nel suo ufficio...se vuoi seguirmi...>. Detto questo si avviò verso la casa ed entrò. Harry gli fu subito dietro. Forse Kingsley ha intuito quello che voglio fare, vediamo. Si diressero verso il camino collegato direttamente con l’ufficio Auror al ministero ed entrarono. <UFFICIO AUROR!> esclamò l'auror più anziano e dopo qualche secondo di vorticamento si ritrovarono nell'anticamera dell'ufficio ministeriale che ormai era diventato familiare. Appena fu annunciato, dallo specchio uscì Kingsley in persona per accoglierlo. <Harry...entra pure e accomodati>. Detto questo si fece da parte e Harry entrò. L'ufficio era invariato rispetto alla sua ultima visita tranne per il fatto che vi erano 2 enormi mappe, una di Hogwarts e una della Gran Bretagna, appese sulla parete davanti alla scrivania, e un enorme mappamondo su un tavolino di marmo grezzo.
<Bene Harry...anzi male...molto male...siamo in una spiacevole situazione...Ron rapito... e non solo...l’ufficio Auror non sa che folletti pigliare...> disse Kingsley sconsolato.
Harry a queste parole alzo' lo sguardo per scrutare il ministro. Cosa ci puo' essere peggio di così? Provò a pensare e non fece in tempo a formulare qualche ipotesi che Kingsley proseguì: <ieri notte sono morti 2 Auror nel corso di una missione di pedinamento...il terzo è stato lasciato in vita per portarci un messaggio di sfida... Erano xxxxx e yyyyy (lascio a voi la crudele scelta di chi deve morire
), li hai conosciuti durante la prova del tuo addestramento...ecco dai un’occhiata al rapporto...> e detto questo si allungò e gli porse un fascicolo, con un sigillo Magic Secret che si sciolse appena lo ebbe fra le mani.
TESTO MODIFICATO DELLA MORTE DEGLI AUROR
(mi dispiace ma nn ricordo di chi è, se no l’avrei contattato per chiedergli/le il permesso di poterlo inserire ...)
Finita la lettura si trovò in piedi tremante di rabbia e frustrazione. Se prima si sentiva responsabile per tutti gli avvenimentti adesso era ancora peggio. <Kingsley, avevo già deciso, e questo fatto conferma quanto avevo stabilito. Parto oggi stesso in cerca della Setta. Da solo. Sono già responsabile di troppi morti e gravi incidenti. Lascerò la scuola e se sarà necessario anche gli Auror...>detto questo alzò lo sguardo per vedere la reazione del ministro, ma questa era tranquilla perciò proseguì <... Ho qui una lettera per la famiglia Weasley, per Hermione e anche per te... Ti prego di portarla di persona e leggerla a loro... Perfavore, non tentare di fermarmi o cercare di convincermi a desistere. Sarebbe inutile. Ho deciso>. Finito di parlare gli porse la lettera. Con sua enorme sorpresa Kingsley la prese subito con un sorriso.
<Bene Harry. Per tutti gli gnomi parassiti! Ancora una volta mi stupisci. Per un caro amico lo farei anch’io, stai pur certo che non ti femerò. Ci sono però 3 cose che vorrei dirti e chiederti: la prima cosa è che non devi ritenerti responsabile per quanto successo o succederà, non dipende da noi magici mortali tutto quello che succede, non possiamo riuscire a tener sotto controllo tutto... la seconda è che voglio che tu mi tenga informato su eventuali importanti sviluppi...Non esitare a chiedere aiuto se ne hai bisogno. L’ultima cosa è una richiesta/ordine: devi partire dopo la celebrazione funebre dei caduti xxxx e yyyy che si terrà questo pomeriggio qui al ministero. Ci saranno anche i Weasley ed Hermione... Leggerò insieme a loro la tua lettera dopo la cerimonia. Inoltre ci saranno molte persone, riuscirai a partire inosservato. Non posso che augurarti buona fortuna!> così dicendo si alzò e gli porse la mano sorridendo. Harry sorrise anche lui e si trovò ad asciugarsi una lacrima che gli stava rigando la guancia e poi disse <Grazie mille King...> e si alzò per uscire. Il ministro gli cinse le spalle col braccio e lo accompagnò fino all'ascensore poi si girò e rientrò in ufficio.
Era sollevato, il ministro aveva accettato la sua decisione e l’avrebbe appoggiato. Ora toccava a lui.
...
Harry con Hermione e la famiglia Weasley raggiunse il salone ministeriale dedicato alle celebrazioni ufficiali con qualche minuto di anticipo. Furono avvicinati da un signore che Harry non riconobbe subito.
<Arthur, mi di dispiace per quanto accaduto, il ministro mi ha confidato l’accaduto. Vedrai che lo troveranno presto...>
<Grazie Amos... si speriamo...> la voce del signor Weasley non era convinta del tutto.
Amos Diggory! Com’è cambiato rispetto all’ultima volta che l’aveva visto... La morte di Cedric deve averlo sconvolto moltissimo, fino a sciuparlo fisicamente... pensò Harry.
La sala era molto sobria, illuminata da candele che creavano un aria malinconica, triste, adatta alla situazione e al periodo buio in cui si trovava nuovamente la comunità magica. Tra il palco e le sedie erano presenti due quadri su cavalletti dei due Auror morti.
Harry prese posto separato dagli amici, nella fila dei colleghi.
<Siamo qui oggi riuniti per celebrare la morte in missione di due Auror ...> iniziò Kingsley, ma Harry si perse nei suoi pensieri, doveva decidere la sua prima mossa. Poi scelse come prima tappa Gridmuld Palace. Quando ritornò alla realtà il discorso del ministro stava per concludersi.
<... dobbiamo operare nella massima efficienza, perchè loro> e indicò i due quadri <non siano morti invano!>. Un applauso partì dalla platea, poi iniziò la processione per porgere le condoglianze ai “quadri”.
Quando fu il suo turno Harry non sapeva cosa dire. Alla fine riuscì a balbettare soltanto un ‘mi dispiace’.
Subito dopo i quadri vennero appesi sull’apposito muro dedicato agli Auror caduti e si formarono campanelli di gente che discuteva di quanto accaduto. Harry incrociò lo sguardo di Kingsley che gli fece un cenno che gli dava l’ok per partire, si diresse ai camini in fondo alla sala e vi entrò, si girò verso Kingsley e vide che aveva raggiunto la famiglia Weasley con in mano la lettera.
Aveva attuato un incantesimo alla lettera che gli permetteva quando era letta, come in un pensatoio, di assistere la scena da un altro luogo, come una presenza esterna. Voleva conoscere le reazioni dei suoi amici, e nel caso essere pronto ad evitare che Ginny lo seguisse.
<Gridmuld Palace!> esclamò lanciando la metropolvere dal camino. Andò in camera sua e si sdraiò sul letto.
HARRY VEDE LA SCENA DELLA LETTURA DELLA LETTERA
(da vedere se tenerla o toglierla. Nel caso scriverla)