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 L'ULTIMO NEMICO CHE SARA' SCONFITTO E' LA MORTE by TEX

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MessaggioTitolo: L'ULTIMO NEMICO CHE SARA' SCONFITTO E' LA MORTE by TEX   L'ULTIMO NEMICO CHE SARA' SCONFITTO E' LA MORTE by TEX EmptyMar Apr 27 2010, 22:18

ECCO FINALMENTE UN NUOVO TESTO DEL SOTTOSCRITTO... E' LUNGHINO...
BUONA LETTURA! E SPERO BUON DIVERTIMENTO!

TEX

L'ULTIMO NEMICO CHE SARA' SCONFITTO E' LA MORTE by TEX

Quella mattina si era svegliato presto a causa di una lite tra Hyde e Neville, riguardo, a quanto aveva capito, Oscar. Deciso a ignorare la faccenda si girò dalla parte opposta per riaddormentarsi. Ma quello che vide lo irritò ancora di più di quello che si era appena lasciato alle spalle: sul comodino era presente una lettera di Kingsley. Sconsolato, (aveva appena terminato una missione) si appropinquò a leggere il kangu-messaggio. Si aspettava tutto tranne che questo: era giunto il tempo di nascondere la Bacchetta di Sambuco in quanto era emerso che l'attività della setta era aumentata considerevolmente. L'unico problema, e il ministro era stato chiaro a riguardo, è che doveva farlo nel corso di quella stessa giornata.
Con tutto il tempo che ho avuto per pensarci... sono stato uno stupido... pensò dopo aver riletto la lettera e si sdraiò sul letto a ragionare su un possibile nascondiglio, ma la stanchezza accumulata in quei giorni vinse e si addormentò.

Si svegliò tutto sudato, senza sapere il perchè. Una sola frase gli ronzava nella mente, unico labile ricordo del sogno che aveva appena fatto: l'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte...
O forse era stato un incubo?? Pensò, ma poi scacciò subito l'idea di mente. Doveva tornare a concentrarsi sulla missione che doveva definitivamente concludere quel giorno.
Le idee per possibili nascondigli che continuamente lo assalivano, gli risultavano troppo banali o troppo scontate. Non avrebbe potuto ingannare maghi più potenti di Voldemort semplicemente mettendo la Stecca della Morte in qualche grotta marina, dentro la Camera dei segreti o in altri posti apparentemente sicuri: come lui e i suoi amici anche i maghi oscuri avrebbero potuto trovarlo.
«Ah finalmente ti sei svegliato! Stai bene?? Hai una brutta cera...Hai dormito male?» lo investì Ron come un fiume in piena entrando nella stanza vestito solo per metà.
«Non è per il sonno Ron, è per quello» disse lui indicando all'amico il biglietto sul comodino. Ron prese il biglietto, lo lesse e per poco non cadde dal letto dove si era seduto.
«Grrr...non lo sopporto più quello lì, non fa altro che farti sgobbare. Conviene che tu non dica niente a tu-sai-chi, se no ti uccide. Non puoi saltare di nuovo lo studio! Ma che se la metta nel ...» inveì Ron contro il ministro.
«Ronald! Adesso mi spieghi Chi deve mettersi Cosa e Dove!!» disse entrando una sbadigliante Hermione «e soprattutto, cosa non deve dirmi Harry??!» concluse folgorandoli entrambi.
Entrambe la guardarono stupiti e allarmati. Senza speranze di nasconderle la verità gli raccontarono tutto.
«C'era da aspettarselo. Ma non immaginavo che ti desse solamente un giorno! Se Kingsley vuole che la nascondi così velocemente significa che la situazione è più grave di quanto sembri... bisogna trovare una soluzione» disse Hermione pensosa.
Il silenzio invase la stanza: nessuno dei tre amici aveva una soluzione plausibile al problema.
«La giornata è lunga, troveremo un modo. Io vado a far colazione, sto morendo dalla fame. Vi conviene mangiare anche a voi, non sappiamo cosa ci aspetta». Detto questo Hermione si alzò e si diresse alle scale. I due amici non avendo idee migliori la seguirono.

La sala Grande era quasi vuota. La maggior parte degli studenti aveva già fatto colazione da un pezzo, ma con piacere di Harry, Ginny era ancora lì.
«Ciao ragazzi. Che cosa sono queste facce da funerale?» chiese la ragazza dai capelli rossi alzandosi per baciare Harry.
Per tutta risposta gli venne sventolato davanti il messaggio del ministro.
«Non ti metterai nei guai di nuovo, vero?» disse una preoccupatissima Ginny che poi proseguì «hai già qualche idea?»
«E' questo il problema, non abbiamo ancora trovato un posto adeguato per nasconderla» disse Harry alla fidanzata.
«Se mi viene qualche idea ti faccio sapere! Ora devo scappare, sta per iniziare la lezione di Trasfigurazioni! Ci vediamo dopo!» esclamò la ragazza prima di dirigersi a passo deciso verso l'uscita.
«Dobbiamo avviarci anche noi o arriveremo in ritardo. Harry ti conviene venire. Magari troviamo spunto per qualche nascondiglio a lezione!» disse in modo poco convincente Hermione.
«Secondo te a pozioni troveremo ispirazione per un nascondiglio??» chiese dubbioso Ron. Uno sguardo di fuoco della fidanzata lo fece diventare porpora. Poi per farsi perdonare aggiunse: «Sicuramente troveremo un luogo sicuro. Andiamo?».
Harry che non aveva nessuna intenzione di rimanersene con le mani in mano non facendo niente acconsentì e si avviarono.

I fumi non proprio salutari del laboratorio non lo agliutavano minimamente a pensare. Inoltre appena chiudeva gli occhi per tentare di concentrarsi la stessa frase gli ronzava nella mente e gli martellava il cervello: l'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte ... l'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte... l'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte... .
Non vedeva l'ora che finisse la lezione per la pausa pranzo. Iniziava ad avere un mal di testa insopportabile, martellante che lo torturava.
Non appena decise di andare in infermeria da Madama Chips la campana suonò e insieme agli altri si diresse a pranzo.
Tutti e tre erano molto silenziosi e a parte Ron nè Harry nè Hermione riuscirono a mangiare molto. Nemmeno Ginny era riuscita a trovare un idea. Così sconsolati si diressero alla lezione pomeridiana di trasfigurazioni.
Mentre il professor Uglik spiegava la trasfigurazione umana Harry cercava un possibile nascondiglio, ma niente. Si ritrovò ad imprecare mentalmente contro i tre Perevell che erano stata l'origine di tutto.
Chiuse gli occhi per scacciare quei pensieri e provare a concentrarsi di nuovo ma ancora una volta la frase iniziò a perseguitarlo: l'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte ... l'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte ... l'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte ... l'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte ... l'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte ... l'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte ...
Poi comprese quello che doveva fare. La soluzione poteva essere solo una.
Senza pensarci un secondo si ritrovò in piedi ad esclamare ad alta voce: «Ci sono!!». Tutti si girarono verso di lui perplessi e incuriositi.
«Potter, finalmente si è accorto di essere a questo mondo? Bene, continuiamo... Comunque 10 punti in meno a Grifondoro per questa interruzione» disse il professor Uglik anche lui esterrefatto e irritato per quella strana interruzione.
«Ehm ... scusi signore... si ... potrei andare in infermeria che non mi sento tanto bene?». Harry disse tutto ciò lanciando un occhiata di intesa ai due amici, che lo fissavano ancora a bocca aperta increduli di fronte al comportamento sfacciato dell'amico.
«Ok, vai pure. Se qualcun altro non si sente bene, che esca subito. Potrei maledire il prossimo che mi interrompe».

Harry uscì di corsa dalla classe, ma al posto di dirigersi in infermeria, prese le scale per i dormitori di Grifondoro. Prese con sè il mantello dell'invisibilità e la Bacchetta di corsa attraversò la sala comune e il ritratto della signora Grassa. Si diresse all'ingresso del castello e successivamente alla capanna di Hagrid e bussò.
Toc-toc-toc
Nessuna risposta. Riprovò e ottenne lo stesso risultato. Sentì un vociare al limitare della foresta e vide Hagrid gesticolando con una classe di studenti del secondo anno intento a spiegar loro qualche proprietà o caratteristica di qualche (ne era certo) pericolosa creatura magica.
Non volendo disturbare la lezione dell'amico decise di arrangiarsi. Estrasse la bacchetta e la puntò verso la porta sussurrando: «Alohomora». Questa si aprì ed entrò.
Lo spettacolo che si trovò innanzi era orribile: Thor era sdraiato a terra in una pozza di sangue, con una parte di corpo dilaniata. Il demone era libero e girava per la stanza cercando una possibile via di uscita per scappare. Harry fece un balzo indietro uscì chiuse la porta. Non gli restava che andare ad avvisare Hagrid della terribile situazione. Lasciando qualsiasi precauzione corse verso di lui. Appena i ragazzi si accorsero di lui iniziarono a bisbigliare e indicarlo. Quella distrazione totale della classe costrinse Hagrid a voltarsi.
«Ciao Harry! Come mai da ste parti?», poi vedendo la sua faccia preoccupata si rabbuiò.
«Hagrid! Presto seguimi alla tua capanna!». L'amico rimase interdetto, non poteva certamente abbandonare la classe nel pieno della lezione, ma visto la faccia di Harry e con quanta urgenza aveva chiesto di andare, acconsentì.
Hagrid si rivolse alla classe e disse: «Voi apettate qui. E non avvicinatevi agli Ippogrifi senza di me!».
Harry mentre si dirigevano alla capanna raccontò quello che era successo. Hagrid con un ululato di dolore per il suo fedele cane accellerò il passo lasciando indietro Harry. Quando riuscì a raggiungere la capanna dell'amico, il guardiacaccia aveva catturato il demone rinchiudendolo in gabbia. Col cane tra le braccia uscì dalla casa e vedendo Harry gli disse:
«Grazie Harry! Se non fossi arrivato Thor sarebbe morto dissanguato. Ho guardato le ferite e non sono niente che Madama Chips non possa guarire. Se non ti dispiace, puoi finire te la lezione? Ormai di Ippogrifi dovresti essere esperto» e così dicendo e non lasciando il tempo ad Harry di rifiutare l'incarico corse a grandi passi verso l'infermeria.


Ultima modifica di -TEX- il Lun Mag 10 2010, 18:54 - modificato 2 volte.
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MessaggioTitolo: Re: L'ULTIMO NEMICO CHE SARA' SCONFITTO E' LA MORTE by TEX   L'ULTIMO NEMICO CHE SARA' SCONFITTO E' LA MORTE by TEX EmptyMar Apr 27 2010, 22:19

Dopo essersi fatto ripetere ciò che Hagrid aveva loro spiegato, proseguì la spiegazione: «Bene, Hagrid vi ha spiegato quasi tutto. L'unica cosa che non vi ha ancora detto, ed è il motivo per cui vi ha chiesto di non avvicinarvi a loro è che gli Ippogrifi sono creature molto permalose. Senza il loro permesso non potreste avvicinarvi e accarezzarli senza rischiare di fare una brutta fine». Harry si accorse che pendevano tutti dalle sue labbra. Probabilmente, pensò, sono più interessati a me che a loro.
Comunque continuò: «ora vi faccio vedere la procedura per poter creare un rapporto d'amicizia con loro. Nel caso l'Ippogrifo che avete scelto non vi accetta non insistete o potrebbe essere molto pericoloso e letale». Detto questo si avvicinò a Fierobecco e iniziò il rituale. Concluso, tra lo stupore degli studenti gli salì in groppa e spiccò il volo. Un coro di voci stupefatte si alzò dal gruppo. Dopo qualche minuto riatterrò e disse: «non preoccupatevi, nella prossima lezione Hagrid vi insegnerà a cavalcarli e a volare! Ora andate, la lezione è finita!».
Per la prima volta in vita sua si accorse di quanto fosse divertente insegnare...Poi scacciò questi pensieri e tornò a concentrarsi su quello che doveva fare.
Mentre i questi si dirigevano al castello euforici lui si diresse alla capanna per recuperare la cassa di legno.
La porta era rimasta accostata, entrò e se ne impossessò. Dato che pesava molto la fece levitare con la bacchetta davanti a lui e si diresse verso il limitare della Foresta Proibita. Ora era tutto tranquillo e non c'era pericolo che qualcuno lo vedesse o lo seguisse.

Si diresse alla radura dove l'anno prima per la seconda volta Voldemort aveva tentato di ucciderlo senza successo. Si sedette e aprì la cassa di legno. Uno snaso di media grandezza uscì e si sgranchì le zampe. Harry mise alla creatura il guinzaglio di Thor preso alla capanna di Hagrid e iniziò a percorrere cerchi concentrici dal centro della radura portandosi con sè lo Snaso. Dopo qualche buca scavata dall'animale a vuoto finalmente trovò quello che cercava: la Pietra della Resurrezione era ancora lì intatta come l'aveva lasciata.
Ritornato al centro dello spiazzo e messo via lo snaso si sedette su una roccia, chiuse gli occhi e facendo girare la Pietra tre volte nella mano pensò intensamente ai tre fratelli Perevell. Quando li riaprì se li ritrovò innanzi. Il primo era di media statura, robusto e con i capelli castani e occhi verdi. Sembrava un guerriero in confronto agli altri due.
Fu lui a parlare per primo: «Chi sei tu che osi richiamare dal regno della Morte Antioch Perevell?» gli chiese con irruenza puntandogli contro il dito come se fosse una bacchetta magica.
«Mi chiamo Harry Potter» disse lui non sapendo da che parte incominciare il discorso.
«Beh... Allora cosa vuoi?» inveì il primo fratello.
In suo soccorso arrivò il terzo. Harry lo riconobbe subito in quanto come lui e suo padre aveva i capelli neri e un ciuffo ribelle: «calmati Antioch, se ci ha chiamato sarà per una ragione più che valida. Almeno spero. Soprattutto dato che lo ha fatto con la pietra di Cadmus. Parla perfavore».
Solo dopo aver nominato la Pietra della Resurrezione il secondo fratello diede segno della sua presenza e del suo interesse alla faccenda. Cadmus era alto e molto magro. Anche il volto scarno sembrava essere stato consumato dal dolore.
Harry gli raccontò di come era entrato in possesso dei tre doni, della sua parentela con Ignotus e di quanti problemi quei potenti oggetti magici avevano causato e gli stavano causando.
«Bene. Anzi, male. Ora che siete a conoscenza di tutta la mia storia, devo chiedervi una cosa. Siete disposti ad aiutarmi?» disse loro Harry con voce decisa ma che lasciava trasparire quanto bisogno avesse di loro.
«Mi sembra giusto. Tutta questa storia è iniziata con noi e deve finire con noi» disse subito Ignotus. Anche gli altri due accettarono di aiutarlo.
«Prima di tutto vorrei sapere se è possibile distruggere i tre doni. Dato che sono la causa di tutto non sarebbe una cattiva idea sbarazzarsene definitivamente». Disse Harry sapendo già che la risposta non gli sarebbe piaciuta per niente.
«Devi sapere» incominciò Ignotus «che quando la Morte ci consegnò i doni, spiegò personalmente ad ognuno di noi il segreto per distruggerli nel caso ne avremmo avuto bisogno». Con questa frase smise di parlare e si girò verso Antioch invitandolo con un cenno della testa ad esporre per primo.
«Premetto che ciò che mi fu detto, ancora oggi non lo capisco del tutto. Comunque ora è un problema tuo. Per distruggere la bacchetta devi uccidere un tuo nemico. Ma devi desiderarlo e non desiderarlo contemporaneamente. Secondo me è impossibile. Vedi tu».
Il secondo, con voce lenta e strascicata disse: «dato che la pietra serve per poter reuscitare i morti, solo con un morto potrà andarsene. Dovrai inserirla in bocca ad un tuo amico appena deceduto entro tre giorni dalla sua morte per cause violente, non per malattia o vecchiaia. Ciò distruggerà la pietra ma anche il corpo. Io non avendo avuto nessun amico, non potei distruggere la pietra. Tutto ciò mi portò alla pazzia».
«Il mantello invece, essendo della Morte stessa non può essere distrutto. Infatti come avrai saputo questo è l'unico dei tre doni che può essere ereditato di padre in figlio. Gli altri invece sono tramandati attraverso la violenza e con essa solamente sondo destinati a scomparire. Devi fare attenzione perchè il mantello è veramente efficace solo se colui che lo indossa è prudente, saggio e generoso. Dato che hai detto che l'hai usato fino ad oggi senza problemi, dovresti già possedere queste virtù e quindi non devi preoccuparti di ciò. Detto questo detto tutto. Hai altre domande?».
Harry che stava ancora pensando a quanto aveva appena sentito si riscosse e rispose: «Si, ho alcune domande. E' proprio necessario dover uccidere?? Le soluzioni che mi avete esposto sono a lungo termine. Per il momento, non sono nè in grado di uccidere, nè è morto nessuno per cui io possa procedere alla distruzione dei doni. Conoscete un posto molto sicuro dove io possa nascondere i doni fino a tempo debito?»
«Mi dispiace, ma le condizioni che la Morte ha proposto sono indiscutibili e irrevocabili. Ti toccherà uccidere. Nessun posto al mondo è veramente sicuro. L'unico posto dove la possibilità di furto dei doni è ridotta al minimo è l'oltretomba, proprio da dove veniamo noi. Se vuoi puoi affidarceli. Quando sarai pronto saranno loro a tornare da te».
«Vuoi dire che potrebbero essere sottratti dal regno dei morti in qualche modo? Ma non è impossibile?» chiese Harry stupito.
«Le possibilità sono minime in quanto in teoria, tu sei l'unico a sapere dove sono i doni. Nel caso che qualcuno lo scoprisse, dovrebbe attuare un rituale che gli permetterebbe di morire, venir quaggiù, sottrarcele con la forza e poi resuscitare. Tutto questo non è mai accaduto: coloro che provarono a scendere nell'aldiqua moriron tutti per errori nelle formule rituali, estremamente lunghe e diabolicamente complicate sia per la pronuncia che per la difficile interpretazione delle rune. Spesso la morte era causata dalla traduzione errata soltanto di una parola. Dalla tua faccia deduco che ti stai chiedendo come mai sono a conoscenza di tutto ciò. Ebbene, noi tre facevamo parte di una setta, chiamata Setta del Fuoco Sacro, che era la custode di tutti quegli incantesimi considerati proibiti e impossibili. Quello di cui ti ho parlato era uno di questi. Una lite tra i vari Sacerdoti della setta, portò alla distruzione di tutti i manoscritti di formule magiche e allo scioglimento della stessa. Si seppe solamente in seguito che il sommo aveva ricopiato in un libro tutte quelle più importanti. Ma era troppo tardi. Insieme a lui morì anche il segreto del nascondiglio del libro. Anche in caso venisse trovato, sarebbe mortalmente rischioso attuare il rito di cui abbiamo già parlato».
«Ok, mi hai convinto, affido a voi i doni. E non so come ringraziarvi...» disse Harry dispiaciuto del fatto che loro avevano fatto molto per lui e lui niente per loro e poi tese loro la Bacchetta e la Pietra.
«Per noi è stato un piacere aiutarti. In verità un favore te lo chiediamo: siamo giunti ha conoscenza che un certo Beda il Bardo ci ha messo come protagonista in una delle sue storie di fantasia. Se riesci cerca di eliminarci dal libro di quell'idiota e di metterci su un vero libro di storia della magia! Ora ti salutiamo! Buona fortuna!».
Detto questo sparirono.
Harry che aveva perso la percezione del tempo, si accorse che era tardi: il sole stava tramontando e la foresta diveniva sempre più buia.
Con la cassa in mano si diresse verso l'uscita dalla foresta proibita desideroso di condividere quel fiume di notizie con i suoi amici e Kingsley, dimostrandogli che poteva avere ancora fiducia in lui.

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MessaggioTitolo: Re: L'ULTIMO NEMICO CHE SARA' SCONFITTO E' LA MORTE by TEX   L'ULTIMO NEMICO CHE SARA' SCONFITTO E' LA MORTE by TEX EmptyMer Apr 28 2010, 10:24

Citazione :
i maghi oscuri avrebbero potuto trovarlo.
E' riferito alla bacchetta quindi trovarla,oppire se ti riferisci a "posti oscuri"trovarli

Citazione :
Vi conviene mangiare anche a voi, non sappiamo cosa ci aspetta».
Meglio:Conviene mangiare anche a voi

Citazione :
agliutavano
Aiutavano


Citazione :
Tutti e tre erano molto silenziosi e a parte Ron nè Harry nè Hermione riuscirono a mangiare molto

Virgola dopo Ron

Citazione :
Si ritrovò ad imprecare mentalmente contro i tre Perevell che erano stata l'origine di tutto

Che erano stati(e' riferito ai Peverell)

Citazione :
potrei andare in infermeria che non mi sento tanto bene?»

Meglio ,al posto di che

Citazione :
prese le scale per i dormitori di Grifondoro. Prese con sè il mantello dell'invisibilità

Ripetizione:meglio una cosa tipo imbocco' al posto del primo prese

Citazione :
Sentì un vociare al limitare

Non suona bene,meglio al limite della foresta

Citazione :
vide Hagrid gesticolando

Vide Hagrid che stava gesticolando

Citazione :
Harry fece un balzo indietro uscì chiuse la porta

usci' e chiuse la porta

Citazione :
Harry mentre si dirigevano alla capanna raccontò quello che era successo. Hagrid con un ululato di dolore per il suo fedele cane accellerò il passo lasciando indietro Harry

Ripeti Harry,meglio lasciano indietro il ragazzo

Citazione :
Quando riuscì a raggiungere la capanna dell'amico, il guardiacaccia aveva catturato il demone rinchiudendolo in gabbia

Quando Harry riusci' a raggiugere....

Citazione :
Ho guardato le ferite e non sono niente che Madama Chips non possa guarire

Me e' anche una veterinaria?

Citazione :
vi ha chiesto di non avvicinarvi a loro è che gli Ippogrifi sono creature molto permalose. Senza il loro permesso

Ripetizione del loro,meglio essi al posto del primo

Citazione :
Si diresse alla radura dove l'anno prima per la seconda volta Voldemort aveva tentato di ucciderlo senza successo

Mi sembra che Voldy abbia cercato di ucciderlo ben piu' di 2 volte!

Citazione :
iniziò a percorrere cerchi concentrici dal centro della radura portandosi con sè lo Snaso

Portando con se'

Citazione :
per loro e poi tese loro la Bacchetta e la Pietra

Citazione :
come protagonista

Come protagonisti,sono in 3

Citazione :
Con la cassa in mano

Ma non era molto pesante,tanto che aveva dovuto farla lievitare?

Comunque,a parte queste sottigliezze,e' scritto davvero benissimo!Io ce lo vedo bene nel libro,Harry che richiama i Peverell!Poi la somiglianza di Ignotus con i Potter...beh,che dire,a me e' piaciuto molto e spero proprio che venga messo nel libro,anche se non so,perche' e' emerso da un sondaggio che la bacchetta doveva essere messa nel quadro di Ariana...pero' potrebbe metterla li dopo che i Peverell gli ridanno i doni...Magari gli viene l'idea vedendo una copia di Vita e menzogne di Albus Silente in mano a qualche americano...Comunque fermo restando che il testo e' meraviglioso!
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remus.




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MessaggioTitolo: Re: L'ULTIMO NEMICO CHE SARA' SCONFITTO E' LA MORTE by TEX   L'ULTIMO NEMICO CHE SARA' SCONFITTO E' LA MORTE by TEX EmptyMer Apr 28 2010, 23:34

Leeeeeetto! Appena finita la partita... Wink

Ci sono un sacco di spunti interessanti, i Peverell ch chiudono il cerchio... ma è tutto troppo ammassato, capitano un sacco di cose in poche righe, è un sunto di decine di idee vecchie più decine di idee nuove! È proprio necessario dire ogni cosa che fa Harry dal risveglio alla sera???

Nel libro non è inseribile perchè ci sono un insieme di riferimenti a cose già successe unite a cose che sono presenti solo sui testi e quindi non sono ancora successe!

Ad ogni modo sei migliorato ancora! Bravo!
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AlaskaMudblood

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MessaggioTitolo: Re: L'ULTIMO NEMICO CHE SARA' SCONFITTO E' LA MORTE by TEX   L'ULTIMO NEMICO CHE SARA' SCONFITTO E' LA MORTE by TEX EmptySab Mag 01 2010, 11:20

Bè quasi tutte le correzioni te le ha fatte minerva, per il resto quoto Remus! SUccedono veramente troppe troppe cose, Harry viene a sapere di tutto così velocemente e sembra non emozionarsi neanche.
Neanche secondo me è adatto a Harry Potter 8 per lo stesso motivo che ti ha detto Remus. Comunque bravissimo hai avuto proprio una bella idea, di come far utilizzare lo snaso, di far ''resuscitare'' i fratelli Peverell ecc. anche se come ha detto Rem è tutto troppo ammassato!
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